venerdì 19 gennaio 2024

CAVIA

Si è prestato a fare da cavia per il loro apprendimento. E loro si sono prestate ad apprendere usando come cavia il loro papà.

Accade questo: YY viene dimesso dall’ospedale del chirurgo robot con, tra le altre, una terapia che prevede punture giornaliere di eparina. Normalmente le siringhe sono piccole, l’ago è corto, la somministrazione sottocute e le iniezioni si fanno in autonomia nella pancia. Soltanto che la pancia di XX ha già tutti i bucherelli del chirurgo robot e anche i punti, dunque meglio nel braccio. Solo che nel braccio non riesci a fartele da solo.

Così, con l’idea che ‘è sempre bene saper fare una puntura’, XX, che però ha imparato sulle arance, non su un papà, caldeggia che YY si offra come cavia. 

Lui si presta, e loro a turno pure. Così comincia la microba che va bene adesso ho imparato, lo so fare e tutte le prossime volte lo fate voi. Poi è il turno della cucciola grande da cui ci si aspetterebbe magari maggiore consapevolezza sulla questione ‘ti disinfetto’, che sparge alcol da una parte e poi punge da un’altra. La cucciola di mezzo pare avere la manina più delicata che quasi non si sente.

Se lo ricorderanno, di disinfettare, di togliere l’aria, di non toccare l’ago, di avere movimento fluido e deciso?

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