sabato 13 gennaio 2024

PER ENTRARE A TEATRO IN GENERE CI VUOLE IL BIGLIETTO

Alla fine di una settimana un po’ così, dove  pensieri e sollievo e incombenze pratiche si sono intrecciate come nella trama di un tessuto, XX decide che due ore di cinema se le merita, allo spettacolo del tardo  sabato pomeriggio. La serata prevede un teatro microbo con due amiche, la microba si é rivenduta anche un ‘si, ci viene a prendere mia mamma e poi io dormo da te.’ Quindi la serata già di per se, cinema o no, non sarebbe stata delle più tranquille. La cucciola di mezzo fuori a dormire anche lei, la cucciola grande a ballare con orario di rientro ignoto. XX unica ufficiale di stanza.

Questi gli eventi: XX si gode il meritato cinema, all’uscita chiama la microba per accordarsi sul recupero. Le risponde una voce urlante e in affanno: erano a teatro, ma lei ha dimenticato i biglietti, quindi stanno tornando a casa a prenderli. A piedi, casa è a circa 3-4 chilometri. Lo spettacolo inizia ventun minuti dopo.

A meno di non estrarre dalla tasca uno ‘Scotty: energia’ e teletrasportarsi di qua e di là, la missione appare impossibile nel nostro universo. Così XX si agita, torna come una pazza dal cinema in scooter, si precipita a casa recuperare i biglietti, corre a prendere la macchina, intercetta le ragazze che stanno tornando a passo di maratona, le carica e le riporta al teatro, sbrodolandole davanti all’ingresso appena appena in tempo.

Non senza berciare di agitazione, naturalmente. 

Il ritorno é andato appena meglio:

‘Dove siete. Vi aspetto qui davanti, ho le doppie frecce.’

‘Si mamma, usciamo tra venti minuti, aspettiamo gli attori per fare una foto.’

I minuti diventano trentacinque, dal teatro ormai non esce più nessuno e loro ancora non si vedono.

Compaiono quando ormai anche le pulizie sono concluse, felici dello spettacolo e dispiaciute per la mancata foto, pronte alla notte insieme per ricordare ancora meglio.

Anche XX la serata non la dimentica. Che poi, serata…diciamo che la notte si conclude al rientro dal ballo maggiorenne, quindi parecchio parecchio più tardi, o presto nel giorno che arriva.

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