martedì 16 luglio 2013

BIZZARRIE A CAVALLO DELL'ATLANTICO

XX, di aerei, ne prende qualcuno. Magari anche più di qualcuno. Però non le era ancora capitato di vedere il precisetti di turno che si imbarca, mentre tutti di siedono va alla toilette come se fosse il suo personale camerino e si cambia i jeans con dei bermuda color pisello e la maglia sbrindellata con Lacoste originale. Ripiega con cura i pantaloni e la maglia e li infila sopra ai bagagli a mano come noi facciamo con il pigiama sotto il cuscino. All'atterraggio ripete la manfrina, infilandosi alla toilette-camerino quando sarebbe vietatissimo per rinfoderare i bermuda pisello e indossare di nuovo maglia sbrindellata e jeans.
Accanto a ciò, il bizzarro compagno di fila di XX nelle tredici ore tredici di volo si è scolato nove birre, un quartino di bianco, un quartino di rosso ma nulla, assolutamente nulla di analcolico, neppure un goccio d'acqua.
All'arrivo, a coronamento della giornata delle bizzarrie, XX incappa non nel solito taxista asiatico che parla inglese come se fosse sbarcato ieri in America, ma in un rigoroso signore che scopre essere un architetto di Francoforte che sta sei mesi in Germania a progettare e sei mesi in California a fare il taxista. Per non sbagliare, l'architetto-driver è anche un po' nazista e sostiene che in California ci sono persone di troppe nazionalità, per i suoi gusti. Dunque ogni tre mesi ritorna in Germania, paese più civile. Per mantenersi così dolce e accogliente, XX gli ha visto mangiare un limone verde a morsi mentre guida, con buccia e semi. Quasi come Hannibal Lecter.

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