venerdì 13 marzo 2015

LA CAREZZA DELLA SERA

È quella che mi manca di più, quando sono via come oggi: la carezza della sera, quel delicato momento di sospensione tra sonno e veglia, il vostro sonno e la mia veglia. Il momento in cui, prima di andare a dormire anch'io, come tutte le mamme del mondo vengo a guardarvi. Si, proprio a guadarvi dormire, talvolta ridere nel sonno, ronfolare quando avete il naso chiuso, fare le talpe sotto il cuscino o girarvi testa-piedi, salvo poi non riuscire quasi a respirare, a capire dove siete e chiamarci a squarciagola. Quel momento sospeso è proprio il momento in cui l'amore profondo prende corpo, si può quasi sentire fisicamente nella gratitudine per la meraviglia che siete.
Diverse, quando dormite. Come da sveglie, del resto. Tu, cucciola grande, che riesci ad estendere il collo che neppure una giraffa, quando ti accarezzo ti gratti il viso come se avessi la varicella, ti giri e ti rigiri in continuazione.
E tu, cucciola di mezzo, accolta e raccolta nella tua cuccia, mentre dormi sembri composta e pacifica. Senti la mia carezza, il mio bacio, e sempre dormendo dispensi baci all'aria, a me; la mattina non ti concede nessun ricordo di tutto questo.
E tu, microba appollaiata sul tuo letto alto che più alto non si può, che sei sempre sepolta sotto chili di coperte e di cuscino, lontana da raggiungere per le mie braccia corte, ma che ti arrotoli sotto l'affetto del tocco della carezza, in genere facendo qualche grugnito.
La carezza della sera è quello che di voi mi manca di più.

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