martedì 28 giugno 2016

QUELL'ARMONIA UN PO' INGESSATA

Questa volta l'ha un po' cercato, questo inizio estate frenetico e lontano. In realtà XX si è resa disponibile ad una trasferta che i colleghi, stretti tra altri impegni, non riuscivano ad onorare. Così si trova nel lontano Giappone, che un anno fa non le era sembrato così lontano.
Lontano per le abitudini - agli incontri non pensare di sederti dove vuoi, c'è una rigida gerarchia dei posti - anzi, veramente non pensare proprio di sederti, lo farai soltanto dopo aver ricevuto il permesso dell'ospite. Il permesso arriva soltanto quando il cerimoniale dei biglietti da visita, illeggibili e incomprensibili per la maggior parte, si è concluso, dopo che la consegna con entrambe le mani (per farlo bene ne servirebbero quattro, di mani) e inchino profondo è avvenuta da tutti e con tutti.
Lontano per la difficile lingua, di cui XX interpreta una parola ogni tanto di derivazione inglese e capisce che per la maggior parte delle volte stanno parlando di come sia difficile portarla a mangiare fuori, lei che è vegana e non mangia pesce, ma nemmeno carne.
Lontano per l'empatia, quella magica energia sottile che durante le discussioni di lavoro permette di cogliere da piccoli segni se nell'interlocutore si accende la scintilla dell'interesse o se l'incontro si spegne nella noia. Le conversazioni si svolgono prevalentemente a senso unico, dopo un'introduzione inintelleggibile rigorosamente in giapponese a XX viene richiesto un argomento preciso come le canzoni ai tempi dei juke-box. Lei tenta di sdrammatizzare, di interpretare sguardi, ma quello che in passato le sembrava un favorevole tempo dell'armonia dedicato alla riflessione ora le sembra di più un tempo chiuso a cui lei non ha accesso.
Per questo, per i ritmi giapponesi, per la pignoleria che la fa lavorare ogni minuto libero per non ritrovarsi una catasta di incombenze al ritorno, per una pigra stanchezza di fondo che questa volta non la spinge neppure a cercare la scuola di yoga all'alba, ebbene per questi motivi l'armonia giapponese appare, oggi, un po' ingessata.

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