mercoledì 6 settembre 2017

CON LA GRANITICA CERTEZZA CHE FOSSE UN'OTTIMA IDEA

Era una di quelle cose segnalate da un’amica grazie ai mille intrecci della rete. Un acquisto abbordabile, circa cinque euro quella settimana al discount. Così XX e YY si convincono, sembra proprio una buona idea per cominciare a stimolare, oltre all’ormai indiscussa autonomia, anche un po’ di collaborazione alla cura ordinaria delle attività famigliari da parte delle cucciole, oggi così resposabili dei loro affari e per nulla degli affari di tutti. Così, con la granitica certezza che fosse una buona idea, hanno comprato la “Lavagnetta delle ricompense”. Si tratta di una lavagnetta magnetica in cui programmare nella settimana chi si occupa delle attività spicciole come apparecchiare e sparecchiare la tavola. Bagnare le piante, aiutare a cucinare e fare i letti. Ad ogni turno rispettato, ad ogni attività completata, si accumulano punti che danno diritto, al raggiungimento di una soglia, ad una ricompensa da negoziare con cura.
Fantastico.
XX e YY accarezzano il sogno di una tavola apparecchiata e sparecchiata al momento giusto, ordine, lavatrici e piante ben innaffiate.
Quello che non avevano previsto, però, era l’insensata rincorsa al prossimo punto per raggiungere la meta più presto. Oggi i punti vengono infatti  autoassegnati dalle cucciole anche solo dopo aver pelato mezza patata o messo le posate in tavola.
Se disgraziatamente qualcuno tarda ad apparecchiare il giorno del suo turno, si scatenano liti furiose al grido del “TOCCAVAAMEEEEE!”.

Così con la caccia all’innaffiatoio delle piante e al tavolo del prossimo pasto la lavagnetta sta diventando oggetto di regole ferre e di una contabilità complessa, con la speranza, un po’ meno granitica, che la lavagnetta delle ricompense possa finalmente tornare ad essere un’ottima idea.

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