martedì 31 dicembre 2024

IL SERPENTE CHE VERRÀ

Non basta sapere che finisci oggi, caro il mio duemilaventiquattro. Perché non è davvero la fine delle tempeste che hai portato con le. Le creature piccole con la coscienza ancora confusa, le creature meno piccole con le ossa ancora da aggiustare.

Di solito al cambio d’anno, quando passi il testimone al tuo prossimo fratello, si volge lo sgaurdo indietro, si guarda a ciò che è stato. E poi si guarda avanti, con gli occhi e il cuore pieni di speranza che il bello che c’è sia di nuovo e ancora più bello, e che i giorni tempestosi o tristi siano di meno e meno intensi.

Quindi facciamo così, duemilaventiquattro: avvisalo, il tuo fratello che arriva, che per ora siamo in un tempo talmente sospeso che non si guarda nè si accoglie nulla. Aspettiamo invece, con fiducioso ottimismo, che arrivi l’anno del serpente di legno. È la festa cinese del nuovo anno lunare: il serpente parla di forza e fortuna, l’elemento del legno suggerisce calore e concretezza.

Così che non se la prenda, questo anno che arriva, se per questa volta ci affidiamo alle speranze d’oriente. All’anno lunare del serpente di legno che verrà.

sabato 28 dicembre 2024

LORO NO, NON VANNO

La nonna GG con la gamba rotta in un ospedale. Il nipotino con la testa che soffre in un’altro. Così XX e YY scelgono di stare, rinunciare alla loro settimana di sci e usare il tempo lungo e dilatato dei giorni di vacanza per prendersi cura.

Il padrone dell’AirB&B non sembrava troppo felice, anche se il contratto permetteva la disdetta. Si spera che affitti loro la casa per l’anno prossimo.

E loro passano le giornate vuote balzellando da un posto all’altro, a dare abbracci e provare a stare in questi giorni difficili.

venerdì 27 dicembre 2024

LEI VA

Lei va, quella magnifica vagabonda della cucciola di mezzo, va. Parte oggi, forse con un bus, forse con un’amica, alla volta delle montagne. Parte con la roba da sci, i biscotti di XX, una valigia enorme che contenga anche i lustrini necessari al capodanno, dichiara di andare in val d’Aosta, dove bene non si sa, a casa di chi bene non si sa.

Sono in otto, pare, sciano, festeggiano.

Nessuna altra notizia, se non il giorno del ritorno, il due gennaio. Sempre, forse, in bus. Sempre, forse, con un’amica.

giovedì 26 dicembre 2024

E NON È FINITA QUI

La giornata di festa scorre tranquilla nella casa di campagna del nonno GG, non fosse che i nipotini sono in formazione ridotta. Manca Edo, che ha avuto qualcosa che sembrava un malanno influenzale, che invece ora lo fa dormire sempre e si scopre essere encefalite, un’infiammazione al cervello. È stato ricoverato all’ospedale dei bambini dove si cerca di capire che fare, anche grazie al consiglio della preziosa amica Mars, un’antica amica del liceo di XX che fa la pediatra di famiglia e scoppia energia positiva da ogni dove.

E sempre più si aspetta il fratello anno nuovo migliore di questo.

mercoledì 25 dicembre 2024

NATALE DI IMPREVISTI

Le parole sono state condivise insieme ai piccoli e grandi doni della mattina di Natale. C’è la musica bella che colora la giornata, il tavolo allungato per accogliere la famiglia allargata, le squisitezze, i salami della zia, bollicine già stappate. Soltanto che la nonna GG, in arrivo con il fratello di YY, fa un movimento inusuale con le sue stampelle, i mille pacchetti del Natale e i dolcetti della tradizione, cade sul marciapiede davanti a casa e si frattura il femore. La mattina di Natale.

Ambulanza, pronto soccorso, lastre, altra ambulanza, altro ospedale, ricovero. Operazione prevista appena torna una parvenza di chirurgo di turno.

Il tavolo resta mezzo vuoto, la nonna dolorante abbracciata per quel che si può nel tardo pomeriggio.

Che dire, aspettimo che l’anno che è non sia più per accogliere un fratello anno migliore.

martedì 24 dicembre 2024

NATALE DI PAROLE

La parola che forma, che racconta, che vive e fa vivere. Così una delle attività di questo Natale, per XX, è stata scegliere e regalare una parola alle persone importanti della sua vita.

Le parole. Quelle che vibrano della loro essenza e di noi, di chi le dice e di chi le ascolta. Ho scelto di sceglierne una per te, da dire e ascoltare insieme, per farla davvero nostra, da condividere per questo Natale, che parli di noi, di ora e di futuro.


Microba,  parola che ho scelto per te è

vacanza

che viene dal latino (si, non fare smorfie) vacantia, vacans, participio presente di vacare, cioè essere vacuo, sgombro, libero, senza preoccupazioni.

Essere vuoto, avere spazio perché altro entri, oppure non entri. Fare vacanza, fare vuoto (che non è il nulla), è la certezza che qualcosa che ancora non c’è sta per accadere, anche se ancora non so che cos’è.

Con il desiderio che sappiamo fare sempre un po’ vacanza, che sappiamo fare quel vuoto necessario a lasciare spazio alla meraviglia, ogni giorno.


Cucciola di mezzo, la parola che ho scelto per te è 

strada

Quella che c’è e tutti la sanno, quella che magari è nascosta e non si vede, quella ancora da tracciare. Quella che va dritta e anche quella che fa mille curve e si avvoltola, una strada da creare e percorrere mentre si assapora il mondo che c’è.

Con il desiderio che la tua strada, le tue strade visibili e invisibili ti portino serena e curiosa a scoprire incanto e meraviglia, alla ricerca della tua essenza.


YY, la parola che ho scelto per te è 

modo

Ha una radice antichissima: ‘med’, che nel suo scrigno di senso vuol dire ‘prendere misure’, ‘osservare a fondo’, ‘curare’ e ‘pensare’. Ha a che fare con l’esercizio continuo e costante di quello sguardo di cura e che cura.

Mi sembra proprio il tuo, il modo, quello di vedere cose non sempre visibili, e di mettere questo tuo sguardo al servizio di tutte noi.


Cucciola grande, la parola che ho scelto per te è 

mistero

Dal greco mystérion, mystes, ‘iniziato’. La Treccani la definisce ‘fatto,  fenomeno che non può essere spiegato chiaramente, che non si può penetrare e che è tenuto nascosto’.

Il mistero vibra fortissimo in te, come la forza nella principessa Leya.

Sei mistero nel tuo amore incondizionato per il mondo di zampe peli ali code squame criniere, sei mistero in quella relazione così sottile e magica con la tua mezza tonnellata preferita di vita. Sei e custodisci mistero sulle tue faccende.

Il mio desiderio è che tu riesca sempre a custodire questa profondità di mistero meraviglioso.

lunedì 23 dicembre 2024

ACCADE

Lei aveva espresso il desiderio di una memorabile festa di 18 anni. Poi, nell’intorno del suo compleanno, della festa non si poteva parlare, pena il sollevarsi di venti di tempesta. Fino alla soluzione atipica, l’organizzo di un’amica e la data bizzarra, l’antivigilia di Natale.

XX rientra a casa da un ufficio finalmente agibile. Sul pianerottolo di casa si allineano le scarpe da mageggio della cucciola grande sparpagliate di lolla dentro e fuori accanto a inedite décolleté nere a puntissima, apparente numero quarantaquattro. Ospiti eleganti, suggeriscono le décolleté. Già dall’ingresso si intuisce in effetti un certo fermento.

La casa è popolata e continua a popolarsi di ricci, boccoli, abiti lunghi, tacchi, ciprie, reggiseni senza spalline, vestiti prestati e condivisi, smalti, profumi. La cucciola di mezzo è nel fervere della sua preparazione per la festa, i bagni di casa non bastano e in ognuno si rilevano tracce di rivoluzione da diciottesimo con spazzole, piastre, mousse per i ricci, ombretti, colori.

La calma olimpica di YY, invitato a mangiare la torta dopo i suoi allenamenti, che cela il suo outfit dietro un’improbabile mise da allenatore con jeans e giacca della tuta con tigre e zampata, il logo della squadra, e un bel rombo rosso fuoco a centro schiena: ‘Fonzies’, uno sponsor.

Le ragazze escono, la cucciola grande in versione clochard graziosamente le accompagna - anche lei si presenterà per la torta, questa volta in versione party.

Gli spacchi, le scollature, le paillettes incorniciano sorrisi a caccia di mondo.

Metamorfosi della cucciola grande, che dopo essere rientrata mette un abito azzurro a spalle scoperte (a pensarci bene, tutte le spalle cucciole e amiche erano scoperte, come a ferragosto), scioglie la treccia che le lascia delle impagabili onde nella chioma, appende collane e orecchini e si prepara a partecipare alla parte della festa con la torta.

Cambio di scena, il locale è moderno, illuminato dalla luce rosa della scritta ‘Barbie’, loro ballano e cantano e sorridono e assaporano vita.

Arriva anche YY, in diretta dal suo duty di allenatore (si, pare si siano allenati pure l’antivigilia di Natale) e sorprende con il suo outfit, business casual con giacca e scarpe serie. Outfit tentuto nascosto fino all’ultimo, facendo ventilare l’ipotesi che si presentasse davvero con la mise da allenatore, con tigre e zampata e pataccone Fonzies sulla schiena.

La torta ha forma di 18, ci sono lamponi espressamente richiesti, amiche e qualche amico della festeggiata si presentano a XX e YY sorridenti e vivi e allegri, raccontano di vacanze future, di regali, di gioia.

C’è la preziosa Tins, la microba con dei tacchi in prestito sembra altissima, ha i riccioli precisi arrotondati che nemmeno Giotto. Ah, se solo tale precisione filtrasse anche nelle tavole di disegno.

La sorpresa inedita di  Sa e Sì, venuti a recuperare Tins, quegli abbracci di gioia, di pura consapevolezza di amore per queste creature così diverse, così speciali. La grande bellezza (citando Sa, che si commuove con XX alla meraviglia di loro e di noi insieme, e che sa dire parole belle di pensieri belli).

mercoledì 18 dicembre 2024

TOH, CHI C’È?

Assai oscure sono molte delle questioni che riguardano la cucciola grande. Quella di oggi è solo l’ultimo, in ordine cronologico, dei misteri. Sono circa le 6.35 del mattino, si sente movimento e dietro la porta XX e YY intuscono una voce femminile che non riconoscono. YY si alza ed inciampa in Arianna, una compagna di università della cucciola grande, con cui, insieme ad un’altra banda di pari, andranno fuori regione a veder o far non si sa che a delle mucche. Che gli animali fossero mucche si è saputo da Arianna. La cucciola ha offerto la setteposti di casa, non l’ha trovata nel posteggio in cui se l’aspettava (la sera prima per un impegno di XX e nonna MM a teatro la macchina era stata spostata) e all’alba, oltre ad incontrare sconosciute per casa, si ricevono telefonate indagatorie sul parcheggio.

Rientra in serata, racconta che il prof dietro la cui auto era lei correva sulle strade di campagna e andava a novanta all’ora in autostrada, ma tu pensa, e non poteva nemmeno superarlo. Strettissimo riserbo sul dove, sul che cosa sia stata l’attività della giornata.

lunedì 16 dicembre 2024

QUANDO TI DICI CHE NON PUÒ ESSERE VERO

Prologo: la microba ha la verifica di scienze. Si tratta di termodinamica, le leggi dei gas, il legame tra volumi e pressioni e temperature. La materia non la appassiona, studia di malavoglia con XX.

In palio, un voto verde in pagella.

Nel corso della mattinata (della sciagura del registro elettronico abbiamo già parlato, la sciagura avanzata delle notifiche che arrivano ne è solo l’ultimo aggiornamento) compare una ‘notazione’ dell’insegnante di scienze che suona grossomodo così: ‘la microba usa lo smartwatch durante la verifica, le viene sequestrato ed era successo anche durante l’interrogazione.’

Lei rientra e spiega. Sostiene che le fosse arrivato un messaggio (da nonsisachi, in orario di scuola), che lei siccome la verifica era alla prima ora si era dimenticata di mettere il non disturbare. E quella questione dell’interrogazione? ‘Ah si, li siccome la mia amica Maggie mi ha visto in difficoltà, mi suggeriva con whatsapp.’ notevole il salomonico commento di una sorella grande: ‘ci sta, dai, se scrivi alla lavagna con la mano con l’orologio…’

Ora, non si sa quale sarebbe stato l’atteggiamento dell’odierna GenX se avessero avuto a disposizione mezzi analoghi. Forse però, non sarebbero arrivati all’idea di suggerirsi con le chat, frenati dal quel vago pudore inconsapevole eppur prsente, di cui gli spregiudicati teens sembrano essere oltremodo privi.

martedì 3 dicembre 2024

ATIPICA

Atipica, questa giornata di festa di XX. Il giorno del suo compleanno comincia presto, all’ora di colazione, anzi qualche minuto prima che così non si fa di fretta. La cucciola grande graziosamente si alza anche se non ha lezione in università, si alza ma non si sveglia, si nutre della colazione, tollera il rumore festante e riscompare nei suoi appartamenti.

XX è festeggiata con doni affettuosi, una pastiera ‘senza’ che fa rivoltare nell’olimpo gli dei della pasticceria, ma che YY ha inventato apposta e che alla fine è buona. Il dolce, che della pastiera ha tutta l’aria, è soprendentemente vegana, senza zucchero, senza glutine e senza lattosio. A chi si chiede come sia possibile: la ricotta è fatta di anacardi, il grano sostituito con l’orzo, niente uova nella pasta frolla, il gusto dolce da sciroppo d’agave. Urge sacrificio di bignè per placare gli dei pasticcieri.

La giornata evolve con un viaggio di XX attraverso mezza Europa per arrivare nella remota Tolosa, prende due voli, su ciascuno l’equipaggio scopre che è il suo compleanno e le regala una mini-bottiglia di champagne che lei riuscirà a trasportare soltanto imbarcando la valigia nei voli successivi, ciascuna corredata da cartolina di auguri firmata dall’equipaggio con i colori corporate - non si vedervano cartoline da lustri…

Trova nel tavolino dell’aereo un passaporto non suo, ma l’aereo è sopra le nuvole ormai da parecchio, consegna il documento alla hostess e rivolge un pensiero di solidarietà alla persona che l’ha lasciato lì, partecipando allo sgomento che si immagina.

A Tolosa, partecipa alla cena di Natale con mille colleghi francofoni, riceve come Secret Santa un pupazzino di neve di plastica che vuole sembrare cristallo pieno di cuoricini brillanti - che detto così è brutto e nella realtà è ancora più improbabile.

Un compleanno a mezza strada tra il Natale e il viaggio, tutto spruzzato da uno tsunami di messaggi di chi l’ha pensata oggi è si preso un momento per farglielo sapere.