lunedì 30 giugno 2025

LA SVEGLIA

‘Se mi devo svegliare mi sveglio.’ Sentenzia la cucciola grande. E XX, curiosa: ‘Come funziona, quante sveglie metti? Le metti tutte sul telefono o anche in posti diversi così ti devi alzare?’

‘Tutte sul telefono. Dieci minuti prima, poi cinque, poi ‘ora giusta, poi un’ora dopo e poi due ore dopo che non si sa mai.’

‘…e che suono fa la tua sveglia?’

‘Boh?! Quando suona, io dormo.’

Ah, la logica cristallina.

mercoledì 25 giugno 2025

DI FRONTE

A quella lotteria insensata che è diventato l’orale della maturità, dove ti mettono sotto gli occhi qualcosa (un’immagine, una citazione, una formula, un chissà), e tu hai due minuti per indovinare cos’è e organizzare un discorso di senso compiuto che leghi tutte le materie, alla cucciola di mezzo è capitata l’immagine di Ezra Pound. All’inizio le sembra una qualche sconosciuta personalità cinese (complice il taglio degli occhi un po’ a mandorla e l’immagine che li sottolinea), poi, meno male che aveva le lenti negli occhi, intravede un indizio scritto piccino e novella miss Marple capisce che che no, non è un cinese, è Ezra Pound, poeta avanguardista di inizio novecento, non esattamente il principale autore studiato.

Lei comincia a parlare, lega tutto, ah manca storia ma fa niente l’importante è non fermarsi, non tentennare. Racconta del progetto PCTO, quella cosa per cui i ragazzi sperimentano un mestiere (nello specifico accompagnando gruppi di turisti al grattacielo Pirelli e raccontandone storia, caratteristiche e curiosità).

Lei era contenta, ha finito. Aveva la clac di pari, le sue persone importanti a tifare per lei.

Ciao, liceo.

martedì 24 giugno 2025

E CHE SI MANGIA, IN QUEL LÌ?

In continuità con il ‘quando pensi di averle viste tutte’ cinese, diciamo che il tempo dei pasti di questa trasferta potrebbe scuotere gli stomaci deboli.

Essendo a maggioranza musulmana, in Indonesia al ristrorante è improbabile trovare alcolici, e le bevande sono rappresentate da succhi di varia origine.

‘Che cosa vuoi bere?’ ‘Acqua frizzante.’ ‘Mmhh, non ce l’hanno. Non vuoi un succo?’ ‘ ok, allora…(il più neutro)…succo di mela.’ ‘Non ti piace l’avocado?’ ‘Si, da mang...’ ‘Ok, allora succo di avocado. Vedrai, è buonissimo.’

Il ‘buonissimo’ succo di avocado giunge a tavola in forma semisolida (sembrava guacamole) in una specie di ciotola coperta da ghiaccio tritato e da elementi ignoti che ad un primo sguardo potevano sembrare petali di fiore e si sono rivelati essere corn flakes al cioccolato. E XX: ‘Ma questi sono…?’ ‘Cornflakes al cioccolato, per la croccantezza.’

E pensare che lei avrebbe voluto l’acqua frizzante, che pretese.

Sulla stessa tavola, accanto alla sua improbabile bevanda, campeggia una sorta di insalatiera con frutta tagliata a pezzettoni su un letto di patatine fritte, quelle degli aperitivi. ‘E questo?’ ‘ Questo è il dessert. Ne vuoi?’ ‘Grazie, sono a posto.’

Nella stessa tavola, la conversazione con gli ospiti vira sul cibo, e XX scopre che Linna, una collega, in Olanda ha scoperto i pocket coffee. Buonissimi!  A sapere come mangiarli. Perché le prime volte li ha trattati come la bustina di una tisana, buttati in una tazza e affogati di acqua bollente. Buoni, eh…

Che dire, un universo gastronomico inimmaginabile.

domenica 22 giugno 2025

UN ALTRO LÌ

L’altro lì è Giacarta, la capitale (ancora pe poco) dell’Indonesia. Qui XX farà un seminario, incontrerà clienti e colleghi, ma oggi, che è domenica, ci si può dedicare un pochino alla scoperta della cultura locale.

Così gira una mezza giornata insieme alla sua guida Victor detto Vicky, un giovane ragazzo islamico che ama raccontare e raccontarsi. Appena scopre che XX arriva dall’Italia parte un panegirico sul calcio e sulla Vespa. Del calcio, quello italiano, Vicky sa tutto, e sono molti suoi compatrioti ad amarlo. Tanto che, per esempio, suo fratello si chiama Xavier Mohammed Zanetti. E ancora, qualcuno si chiama TottiDeRossi (di nome, tutto attaccato), o GiuseppeMeazza (sempre di nome, sempre tutto attaccato).

Non c’è che dire, sui nomi di battesimo grande libertà.

E la Vespa? Pure quella, in Indonesia è un culto. Se rimani a piedi con un mezzo qualsiasi, beh, ti arrangi. Ma se rimani a piedi con la tua Vespa, si fermano tutti a soccorrerti. Potere del brand.

giovedì 19 giugno 2025

LA MEDICINA DI LÌ

Non si sa bene che cosa sia stato, se lo stress, l’acqua o quale cibo (che XX comunque adora); fatto sta che oggi, sveglia all’alba per volare a Delhi, lei ha la malattia del viaggiatore, quell’insieme di sintomi riconducibili a gastroenterite.

Ma c’è un volo da prendere, quindi ci si prova. Solo che in aereo lei sta proprio male, chiedono se c’è un medico, la hostess alla fine le spaccia farmaci probabilmente da elefante. XX non ha idea di che cosa abbia preso (da noi, impensabile avere farmaci dispensati da non medici…), ringrazia la natura di non essere allergica, ringrazia le regole indiane un po’ spregiudicate e ringrazia l’antibiotico da cavallo.

mercoledì 18 giugno 2025

IN CINQUECENTOMILA

Siete in cinquecentoventiquattromila e spiccioli a trovarvi con i banchi nei corridoi, stamattina. Con il dizionario di italiano, in testa mille pensieri, acqua e snack per resistere alla calura e al digiuno.

Seguo le tracce dalle news online, cerco di indovinare quale risuona meglio per te.

Non ho indovinato. 

Seneca, san Francesco, Greta Thunberg, Elon Musk. Tutti accomunati come elementi del tuo tema alla fine, quello di uno scritto di Telmo Pievani che parla di ciò che fa la natura e di ciò che fa l’uomo.

Quando l’ho letta, quella traccia, non mi sembrava un pensiero molto intelligente, eppure a te è piaciuta e ha risuonato. L’ultimo tema della tua vita fatto per forza; gli altri, se altri saranno, accadranno perché sarai tu a scegliere. A scegliere di scrivere una lettera, un articolo, una poesia, in pensiero, oppure no.

E in questo ultimo tema per forza hai trovato il fattore comune di personaggi del tuo tempo e di altri tempi e sempre attuali. Buon ultimo tema a te, che sai risuonare e scegliere le parole da sempre con una sapienza antica e moderna.

lunedì 16 giugno 2025

NONOSTANTE TUTTO

Derogare l’inderogabile. XX aveva previsto una lunga trasferta asiatica, multibalzo Mumbai Delhi Singapore Jakarta. La nonna MM è tutta rotta, ingessata e immobilizzata. Si è trovata una caregiver eritrea, Tibereh, un donnone con treccine meravigliose e molti anelli che può stare con la nonna e prendersi cura dei bisogni primari.

Così XX parte con il cuore diviso.

lunedì 9 giugno 2025

IL SEGUITO

XX trova una nonna MM un po’ pesta, con il labbro rotto, lividi sul viso, le ginocchia più gonfie e blu. 

‘Mamma, sei tutta pesta, hai picchiato anche la testa. Ti fa male qualcosa?’

‘No, niente, solo un pochino il braccio a girarlo così.’

‘Andiamo al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea’.

‘Mamma, hai picchiato la testa e sei piena di lividi, e non si sa nemmeno bene come hai fatto a cadere…secondo me bisogna andare al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea. Poi non ho picchiato la testa’’

‘Ah, no? La faccia mi risulta sia il davanti della testa, sei tutta piena di lividi…allora facciamo così, se proprio non vuoi andare che non ti posso trascinare, scrivi subito alla tua dottoressa e le chiedi una visita urgente. Così poi almeno hai un minimo di controllo medico.’

La storia prosegue con una nonna sempre più pesta, che in serata si convince ad andare al pronto soccorso. Esce dal primo PS ortopedico con gamba destra e braccio destro ingessati, trasportata in ambulanza ad in secondo PS per tac alla testa, da cui esce, il giorno dopo, con l’aggiunta di tutore al naso, rotto pure quello.

Che dire? YY suggerisce corso di Tai chi con focus sulle cadute. Ai nostri nonni e nonne, che cascare cascano, insegniamo a cadere. Almeno magari non si rompono le ossa.

domenica 8 giugno 2025

INTELLIGENCE DI QUARTIERE

Da Frac a XX: ‘Ciao, scusa se ti disturbo, volevo avvisarti che Marti ha vosto cadere la tua mamma in strada, l’ha aiutata e riaccompagnata a casa. Magari vuoi fare un check.’

Da XX a Frac: ‘Grazie mille davvero, la chiamo subito che ora non sono a casa.’

Driin ‘Pronto, ciao Maus, come stai?’

‘Bene.’

‘Mmhh, non é che sei caduta?’

‘CHITELHADETTO?’

‘Il punto non è chi me l’ha detto, il punto è che tu non dici niente, uffa. Come stai? Sono a yoga, sto arrivando.’

Click.

QUEL DIRITTO DA SALVAGUARDARE

È la prima volta, oggi. È la prima volta che le tue idee possono essere ascoltate attraverso una scheda elettorale. Non è tanto tempo che le donne possono votare, in Italia, il film di Paola Cortellesi ce l’ha mostrato chiaro e netto ‘stringevamo le schede elettorali come lettere d’amore’.

Così ti auguro di stringerla sempre, la scheda elettorale che siete andati a recuperare all’ufficio competente qualche giorno prima, voi neodiciottenni al primo voto. Che bella e simbolica questa vostra ‘tessera elettorale date’, l’appuntamento per farlo tutti insieme. Incombenza burocratica, certo, e anche una lettera d’amore da stringere per dire la tua. Qualsiasi sia la tua.

giovedì 5 giugno 2025

LO DICIAMO PIANO PIANO

Giorni pieni pieni questi. Pieni pieni, si penserebbe, di ripassi, di scuola, di mappe concettuali, collegamenti, che la maturità è fra poco.

Sono giorni pieni, questi, si, ma mi sembrano pieni di altro, che forse nemmeno so. Giorni pieni di organizzazione, di feste, di balli, di scuola guida, di celebrazioni.

Ieri sei stata alla festa della scuola, che iniziava alle sei di sera e come alla scala poi chiudevano le porte, meno male che la bidella signora Filomena ti conosce e ti ha fatto sgattaiolare dentro. Non so bene che cosa fosse, la festa del liceo in abito lungo e tacchi con il preside che balla. E poi la festa è finita alle dieci, e che è, vorrai mica tornare a casa, cosa siamo, all’asilo? Così via a fare serata altrove, per poi presentarti a notte più fonda.

E poi tra qualche giorno si vota, non il voto della vita ma la prima volta che eserciti un diritto, e allora ecco la spedizione di voi a ritirare la tessera elettorale.

E poi la scuola guida, che le lezioni te le fissano una al mese quindi tocca farla, e poi bisogna caricare il capolavoro per la maturità, e fare pure l’orale di prova.

E poi ci sarà la festa al parco, quella della scuola ma senza il preside, per dire, dove mi sa tanto che si ballerà fino a mattina.

E poi c’è domani. Ci penso e vorrei dirtelo, che domani è il tuo ultimo giorno di liceo. Non l’ultima volta che entrerai in quella scuola, ma l’ultima volta che ci entri per avere orario e lezioni, anche se mi sa che ormai le ore scorrono a fare altro.

Sono vicina al tuo cuore e ai tuoi passi veloci di domattina, chissà che strada sceglierai di fare, quella tutta dritta oppure la scorciatoia attraverso il parco. Con quali emozioni salirai i gradini della scala D o B, chissà, insomma quella nascosta in fondo al corridoio di sinistra. Chissà come guarderai il tuo banco, o come lo sguardo curioso di mondo e con un po’ di nostalgia guarderà fuori dalla finestra.

Chissà l’esplosione di grida al suono dell’ultima campana (no, non ho letto le circolari quindi non so a che ora sarà) quando tutta la scuola sarà gioiosa e voi pure e forse anche un po’ tristi.

Abbiamo letto insieme, prima, le parole di una prof di quelle che ce ne vorrebbero tante, Valentina Petri. Ha scritto ai suoi ragazzi e alle sue ragazze : ‘Questa é l’ultima volta che siete costretti a stare a sentire una che vi spiega una poesia. Magari no, magari andrete in rete a cercare dei versi da scrivere su un bigliettino, magari invece non succederà più, non poserete più gli occhi su delle parole che qualcuno ha accuratamente scelto perche stessero insieme e vi dicessero qualcosa, anche qualcosa di diverso rispetto a quello che pensava l’autore. La poesia è di chi gli serve.’ E conclude: ‘ credo che una delle cose più belle della scuola sia il privilegio di poter scegliere delle parole da regalare agli altri.’

E così, anche senza poesia, vorrei regalarti queste parole, dedicate alla tua giornata di domani e al tuo cuore che le vive, anima bella.