giovedì 1 ottobre 2020

UN GIORNO DI FESTA

Ti presenti all’alba sorridente con i denti grandi e il sorriso arricciato a raccogliere i nostri abbracci stretti di buon compleanno. Saltelli gioiosa di sorella in sorella, di candelina in candelina. Scarti con cura i tuoi doni, gli occhi brillanti ad ogni nuovo piccolo o grande oggetto del desiderio. E poi via, suona il citofono e sparisci con i tuoi amici a vivere la tua giornata di festa.

Ti rivedo soltanto a pomeriggio inoltrato, quando ti trovo con Potts a ritagliare ed incollare un compito per domani, entrambi diligenti con la mascherina a raccontarvi di voi. Poi Potts sparisce e ritorna, si ferma a cena, i posti riorganizzati secondo una supposta prossimità meno rischiosa. A tavola le sorelle tengono banco con le novità della giornata ‘abbiamo fatto i casi di latino: nominativo, qualificativo...’. Si, magari li rileggiamo. E vi provate la grandezza delle mani con Potts, le mani senza contatto, in un’attenzione e una resilienza a questo nuovo tempo di distanze che è commovente. Potts ti regala le caramelle più gommose da pescare con una palettina rossa, vi salutate come parti di uno stesso cuore, chiami le nonne nell’alternativa alla merenda tutti insieme, che oggi non si può fare. Così raccogli, forte della tua forza con la tecnologia, le nonne e la zia in una multicall - ci si vede sempre con qualcuno a testa in giù, ma pazienza; sfrutti la nuova cuffia wireless per mantenere la conversazione privata, confermi l’orario di nascita con caparbia precisione alle nonne che vorrebbero saperlo meglio di te e, finalmente, riposi in questa tua dimensione sempre più grande, sempre più tua.

Non prima di aver dato istruzioni precise su come uscire dalla chiamata.

‘ALLORA: toccate lo schermo. Compare una cornetta rossa? Bene. Schiacciatela.’

Cornetta rossa. Click.

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