martedì 15 dicembre 2020

COME SE FOSSE UNO SPEED DATE

I colloqui con i professori sono affare delicato. Delicato perché non sai mai come è il galateo di quella scuola, di quella classe: si chiede un colloquio a tutti gli insegnanti per conoscersi? Non si chiede per nulla ché tanto se hanno qualcosa da dire ti chiamano loro?

XX oscilla tra una materna e femminile curiosità di conoscere le nuove figure di riferimento delle cucciole (praticamente di tutte e tre, dal momento che i cicli scolastici sono tutti nuovi, al netto di un paio di nomi noti del liceo) ed una sana e strumentale fiducia che tutto vada bene anche senza parlarsi. Così dei professori del ginnasio non ne conosce nemmeno uno, ma riesce ad entrare ai 'colloqui di massa' della scuola media. Per prenotarsi è stata fondamentale l'esperienza del black friday di Amazon, dei riflessi molto pronti, un wifi che funzioni e una sonora botta di fortuna. Quest'anno tutte queste cose sono successe e così, puntuale come un cucù svizzero, alle 17 di un nebbioso martedì surfa sull'app del registro elettronico, etra in un meeting virtuale e le compare davanti un maglione marrone. Il maglione appartiene al severo professore di italiano della microba, quello di cui non si sa molto salvo riconoscerne l'impronta dietro l'etimologia di antologia (da anthos, fiore, viene dal greco e significa scegliere i fiori più belli) mentre ci si lava i denti. Non male, in effetti, a undici anni. ebbene, il maglione parla, l'inquadratura è un po' quella che è, e dice meraviglie per dieci minuti. Poi i dieci minuti sono scaduti, si congeda per fare entrare l'altro genitore, magari lei lo conosce, sì è la mamma di Tim, ah d'accordo allora buon natale, Buon natale a lei.

Altro bottone, questa volta un po' refrattario al permettere l'ingresso nella prossima stanza virtuale. Questa volta compaiono dei ricci neri sopra ad occhiali neri e maglione nero. Un timido prof. di francese, che dice quasi nulla. Troppe poche ore, troppe classi, i voti sono buoni, il materiale lo porta, tutto ok. Senza la certezza che lui conosca veramente gli occhi microbi. Click, cornetta rossa, click, altro bottone. Niente capelli, questa volta, ma un viso sereno sullo sfondo di un monte di libri. Si tratta dell'indiscusso vincitore del gradimento tra gli insegnanti, il serafico prof di religione, quello che sa tantissime cose, le racconta e li entusiasma. Al punto che lei ha fatto carte false per partecipare alla lezione extra di greco, dedicata all’orientamento al liceo (lei è alle medie da dodici settimane, una buona parte delle quali trascorse in quarantena  a casa). Click, dieci minuti, altra stanza virtuale, ed ecco comparire alcune mensole di legno scuro sopra la testa di una rigorosa prof. di storia e geografia, che sembra severissima ma poi fanno i giochi geografici a squadre e la vicepreside li sgrida tutti, lei compresa. Click, altra virtual room, ed ecco apparire due cuffie enormi sopra ad un caschetto biondo della prof di arte, che dice che disegnare la rilassa, magari ascoltando qualcosa. 

Intanto che XX zompettava di virtual room in virtual room, sul registro elettronico compare una nota di matematica, perché la microba sembra che parli durante la verifica. Ricompare a casa con compiti di castigo. Bizzarro, vero, che la prof di matematica fosse l'unica non presente agli speed date?

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