giovedì 3 dicembre 2020

TONDO

Mi piace compiere gli anni. Oggi però...oggi è un compleanno tondo che sembra pesare un po’ di più, come se la cifra pari, multipla di dieci, in sé richiedesse bilanci e valutazioni in cui non sono sicura di aver voglia di imbarcarmi. Così non lo faccio, nella consapevolezza che il lock down parziale in cui siamo potrebbe evitare confronti forzati.

Si festeggia la mattina, secondo la tradizione di casa, con una torta con candelina e i doni sulla sedia, scoperti a colazione. Mi pendono alle orecchie degli orecchini di lava d’Islanda, dono delle cucciole comprati durante le vacanze nei negozi prequentati insieme (che neppure Mata , non mi sono accorta di nulla) e conservati con cura da allora per l’occasione. Al dito un anello di famiglia carico di amore, quello del fidanzamento dei nonni, custodito con cura ed altrettanto amore dalla nonna MM e ricevuto per l’occasione tonda.

La giornata scorre tranquilla in una routine lavorativo-domestica consueta, finché all’ora di pranzo la sorpresa dell’amica più antica SJ mi dice che in realtà la giornata di oggi potrebbe non passare in sordina. Lei si presenta con una golosa torta al cioccolato e la ‘Rima della meraviglia’:

La meraviglia è un dono rotondo

che va e ritorna fra gli occhi e il mondo. 

Gli occhi la spargono di fiori e prati

e poi li guardano meravigliati.

Gli occhi la spalmano sopra le cose

e poi le trovano meravigliose.

La meraviglia sta in quello che guardi?

Oppure sta nei tuoi sguardi?

Sta nelle cose che vedi e tocchi?

O nelle mani e negli occhi?

La meraviglia è vicino e lontano

è a metà strada tra il fiore e la mano;

è nella prosa, è nella rima,

è nella rosa che viene prima.

È nel silenzio che viene dopo, 

nelle parole che non hanno scopo,

nella dolcezza dopo aver pianto,

nel fiato preso prima di un canto,

nel passo indietro prima del salto,

nell’uomo basso che guarda in alto,

nell’uomo alto che guarda altrove,

negli orizzonti del non si sa dove,

nel buio vivido dopo la luce.

È la vigilia di tutte le cose,

è la vendemmia di tutte le rose,

è questo mondo quando ci assomiglia,

la meraviglia.

Bruno Tognolini


Così comincio a pensare che no, la giornata difficilmente passerà in sordina.

Segue cena a base di burrito messicani, programmati per tempo da YY che fa cuocere fagioli da giorni.

Bene, penso che così la giornata stia per terminare, dopo cena solita doccia, un libro, riposo. Invece.

Invece (ancora da acclarare se la scusa fosse davvero una scusa o la realtà), la microba non ha ancora studiato geografia. ‘Studiamo insieme? Dai, facciamo in fretta...’ ‘Mmhhh...a quest’ora? Non avevi detto di aver finito?’

Dopo i venti minuti a base di fasce climatiche, finalmente veniamo richiamate in comunità. E...

SORPRESAAAA

In soggiorno si apre un pc con molte finestrine da cui sbucano gli amici di sempre, quelli antichi, antichissimi e più moderni. Compare un barbutissimo MrDan, SJ e suoi occhi che ridono dacché me la ricordo, la compagnia delle biciclettate dei tempi dell’università. Le persone grazie alle quali sono diventata chi sono.

Tutti con un bicchiere, una bottiglia etichettata per l’occasione ed inviata a ciascuno, dalle Marche alla Brianza al varesotto. Un brindisi con lo stesso vino, le etichette a ricordo di questa giornata. I ricordi delle risate di allora, qualche aggiornamento sui figli cresciuti e con ambizioni internazionali, i sorrisi e i legami di chi non deve dimostrare, ma soltanto essere e stare.

Uno tsunami di emozioni, di persone preziose tutte raccolte insieme in uno schermo troppo piccolo per vedersi bene.

Grazie. Grazie alle meravigliose persone speciali che YY, meravigliosa persona speciale, è riuscito a raccogliere intorno ad un bicchiere, moltiplicato per quindici, in tutta Italia.

Altro che compleanno in sordina.


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