mercoledì 23 febbraio 2022

UN ACCENNO DI PROTESTA BIANCA

Pare. Pare che nella classe della cucciola grande la fantasmagorica gita di cinque giorni programmata in Sicilia sia andata a gambe all’aria perché il prof di inglese si trasferisce in Canada e  l’insegnante di ginnastica, disponibile a fare l’accompagnatrice di riserva, continua a voler fare la riserva ma non ad accompagnarli.

Così loro immaginano una protesta bianca e dicono che in gita ci vanno da soli. Magari non così lontano, magari non così a lungo, ma programmano tre giorni a Firenze in tempo di scuola. Così ciascuno di loro parte con la propria crociata personale per strappare un permesso ai genitori e contarsi.

‘Ma quando volete andare?’

‘Aprile.’

‘Ma…e la scuola?’

‘No, ma guarda che non saltiamo più di due giorni.’

‘Ma scusa, da soli? E i prof?’

‘Vabbè, possono venire, se vogliono.’

Ecco. Possono. Venire. Se. Vogliono. Che invece no, non vogliono, tanto è vero che la gita non la fanno proprio per mancanza di accompagnatori. E poi i dubbi su venti minorenni insieme da qualche parte, sia un ostello o una pensioncina, ‘No, guarda che due sono maggiorenni. Anzi, forse, tre, dipende dalla data.’ Da teneri frugoletti minorenni di cui ci si prende cura e si è responsabili, a maturi e solidi accompagnatori dei pari compagni, ma ancora diciassettenni, in un giorno, il giorno del compleanno dei diciott’anni.

In parallelo, la chat dei genitori si scatena. Li accompagna qualcuno, si, no, e i prof che cosa dicono, ma non la possono fare alla fine della scuola, ognuno decida secondo coscienza, magari io li posso accompagnare, contiamoci, chi sarebbe d’accordo, ma sono loro a dover parlare con i prof, eccetera.

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