venerdì 1 dicembre 2023

COSÌ FIERA

È la tua festa, oggi. Fai finta di no, che non vuoi festeggiare, ma in realtà poi ci inviti tutti fuori a cena nel nuovo ristorante che ha aperto in zona e che ha un menù succulento.

Tu che fai le torte per tutti noi, per la famiglia allargata, per la nonna del maneggio mandandole (finalmente!) le tue ricette da assaggiare attraverso una nipote automunita (della tua auto, in effetti); tu che per la stessa nipote ora fai anche le torte salate da portare all’università, che si trova fuori città e lei non riesce più a venire a pranzo da te - vorrai mica abbia fame; tu che facevi anche un analogo di torta per il tuo nipote cavallo - andando a fare scouting tra i mille banchi di verdura alla ricerca delle insalate più sofisticate di cui era più ghiotto.

Tu che hai scarrozzato la tua nipote grande per le strade di mezza Lombardia in orari in cui il mondo era a dormire, tornando a sera inoltrata dopo essere stata sequestrata per ore nel maneggio di turno, e in quelle ore approfittavi per esercitare la fine arte in cui sei maestra, quella della relazione. E allora via allo scambio di uova di gallina ruspante con uova di quaglia ‘che non le hai mai assaggiate, te ne porto io dal mercato di Milano’; via alle conversazioni autentiche con François il poeta, con i piedi infangati e le parole magiche.

Tu che nelle ore intorno al tuo xfwssyvcygesimo compleanno ti fai consigliare un salone di auto, mi ci trascini e hai prenotato un test drive, e vediamo se ti piace, la macchina che ti hanno proposto. Non ho dubbi che ci sia un acquisto all’orizzonte, e intanto ti indigni perché per legge alla tua età le auto non si possono più prendere a noleggio (e infatti, tocca comprarla…).

Tu che senza le trasferte in mezza Lombardia dici che ti annoi e allora programmi e progetti per il futuro, il nostro e soprattutto quello delle ragazze.

Tu che conti i passi con il telefono e macini chilometri e audiolibri ad un ritmo vertiginoso, tu che quando vai da tutti gli specialisti per i check up loro sono sempre garruli e pieni di complimenti.

Tu che hai cavalcato il tempo delle guerre grandi (la storia dell’ospedale di Niguarda bombardato appena dopo la tua nascita, e tu eri dunque salva), del dolore enorme (ancora vivissima la mancanza del tuo coraggiosissimo papà, del mio e del tuo bellissimo, brillante e troppo giovane fratello), della fatica, del lavoro, dell’autonomia (la storia del mal di mare a nave ferma nel tuo battesimo dell’acqua resterà nei libri di storia, la storia della vostra partecipazione di nozze datata due dicembre ‘ops…ci siamo sposati ieri’ pure), dell’indipendenza, del saper fare, del voler fare e dell’imparare a fare, ma soprattutto del saper essere.

E poi hai cavalcato il mondo delle opportunità, le hai colte e fatte fiorire e come sai fare con tutti i fiori e le piante che ti regaliamo. Ecco, sì, con il tuo saper essere fai fiorire. E così grazie a te è fiorita e continua a fiorire una genealogia di femmine, piccole e meno piccole, che non possono altro che fiere di essere figlie e nipoti di una madre così. Che continua a cavalcare il mondo e ci mostra come essere.

Buon compleanno, mamma

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