venerdì 27 settembre 2024

IL VENERDÌ SERA E LA LISTA DELLA SPESA

Il venerdì sera è il momento delle richieste per la spesa del sabato mattina, che YY va a fare regolarmente all’alba, tornando con un carrello pieno zeppo di cibo, e non solo.

Mano a mano che la figliolanza evolve, le richieste si fanno via via più sofisticate.

Per esempio:

Labello alla mora se non c’è la mora lascia stare

Assorbenti quelli viola con le ali non comprare quelli verdi

Acetone dove ci sia scritto ACETONE, non solvente per unghie che non è la stessa cosa

Spuma strutturante per i ricci ti ho mandato la foto

Acqua micellare non in spray

Bagno schiuma a cocco o vaniglia, non prendere altri gusti (gusti?) che non vanno bene

Mollettone nero a tre punte, anzi due (mollettoni, non punte)

Quaderno a spirale rosso quadretti 0.4cm senza margine. Rosso è il colore della copertina

Carote per Gino almeno 1 kg

Mele per Gino non solo per la centrifuga

Balsamo Elvive quello per i ricci, non prendere quello per i capelli lisci

Carmex in barattolo almeno due

Altro Carmex in barattolo (scritto con scrittura microba e non di mezzo, dunque stessa richiesta ma due destinatarie diverse)

Così il sabato mattina presto diventa un tetris di liste, foto, telefonate e approvvigionamenti di varia natura.

martedì 24 settembre 2024

ARE YOU A ROWER OR A SAILOR?

‘Are you a rower or a sailor?’ Che domanda è, dirai. In italiano: sei una rematrice o una velista? Continuo a immaginare la tua faccia un po’ perplessa. Spiego: rematrice, la metafora di chi tiene il ritmo, lavora sodo a testa bassa no matter what. Sailor, la velista che ascolta il vento, aggiusta le vele e lascia fare a Eolo gran parte della fatica.

Me l’hanno chiesto di recente ad un corso di formazione. ‘Are you a rower or a sailor?’. Mi sono risposta: rematrice, senza dubbio. Che lavora duro, spinta dal ritmo del senso del dovere. Che pianifica quanti colpi al minuto e non molla per tutti i minuti che servono, e quasi non importa dove va il vento.

E invece forse un po’ importa, dove va il vento. Perchè mi sono detta che per navigare questo oceano serve saper lavorare certo. La fatica, quando il vento non c’è oppure è contrario. Ma serve anche saper aggiustare le vele, e godersi il viaggio verso dove vuoi.

Ecco, un po’ rower, un po’ sailor. Questa mi sembra la ricetta giusta perché il trampolino di questi splendidi diciotto anni ti porti dove vuoi tu. Che tu sappia remare quando serve (e lo fai fin troppo a orari antidiluviani, vivendo sul fuso orario di Tokio), e anche aggiustare le vele quando puoi, ascoltando le brezze del mondo e scegliendo dove si e dove non adesso.

Mi è piaciuto un sacco, lavorare al tuo fotolibro. Spero che scaldi il cuore anche a te. Scegliere ed accogliere i ricordi che in ordine sparso mi sono arrivati dai file delle foto e dalla memoria. E vedere i tuoi occhi accesi, e i musi belli e imbronciati, del passato e di ora.

Custodisco nel cuore e mando a te il desiderio che il tuo trampolino sarà splendido e ti permetterà non solo di saper  remare e andare a vela, e di avere la saggezza di scegliere l’andatura, ma anche, se vuoi, di volare sull’oceano della vita, un po’ come Luna Rossa e i kite surf, che si sollevano e vanno anche più veloci del vento. Quando vogliono.

venerdì 20 settembre 2024

LA SCUOLA CHE CHIAMA

Driiin ‘Pronto, la mamma microba? È la scuola, dovrebbe venire a prendere la microba che non si sente bene.’ Dice una voce squillante nel telefono.

Peccato che XX si trovi in zona deserta delle Alpilles, a cavallo tra Provenza e Camargue. Peccato che il telefono prenda si e no, peccato che alla dua richiesta ‘melapassi’, per capire lo stato di urgenza della questione, la voce squillante abbia risposto ‘nooo, non è mica qui con me.’ Certo. Eliminiamo il potenziale rischio che non vengano a prenderla.

Peccato che nelle Alpilles Orange France non abbia la migliore delle coperture, dunque XX ha difficoltà a raggiungere YY per chiedergli di recuperare la microba, e nel frattempo lei perde il gruppo con cui è nelle Alpilles. E sempre siccome la connessione latita, non riesce subito a chiamare i colleghi con cui era, dunque finisce che la vanno a cercare un un trattore nelle mezz’ore che seguono, dopo che lei si era persa per la landa deserta (ma ricchissima della biodiversità che era andata a scoprire).

E per la cronaca, la microba nel week end è guarita. Complice il week end.

venerdì 6 settembre 2024

IL TEMPO PIEGATO

Ingredienti: due stampelle e una caviglia distorta, una macchina ribaltata a ruote all’aria, diciotto anni da festeggiare, una strada bloccata da un mercato, il treno delle otto e trentacinque, la gestione del tempo dei teen agers. Tutti.

Frullate tutti gli ingredienti preferibilmente la mattina della partenza, non prima.

Aggiungete una mamma di fretta, che sente il peso della responsabilità che i tre (la cucciola di mezzo, la sua amica e inseparabile compagna di banco A e il padrone delle stampelle con caviglia distorta) salgano sull’ennesimo treno dell’estate alla volta della costa azzurra a festeggiare altri diciotto anni.

XX conferma un orario, scopre che le stampelle abitano in direzione opposta, loro si messaggiano di una macchina ribaltata in mezzo alla strada. Si tenta un detour bloccato dal mercato settimanale, si intima alle stampelle di stampellare fuori dalla sua vietta senza uscita e irraggiungibile. Nel frattempo A chiede dove farsi trovare, il tempo scorre inesorabile. A manda un video dell’angolo in cui si trova - bizzarro modo di condividere le informazioni cruciale, tipo ci vediamo all’angolo tra questa e quell’altra via. Emerge che loro i nomi delle vie non li sanno, e allora si mandano i video degli edifici circostanti. No comment.

Imbarcano anche A, dopo aver scambiato vocali su dove trovarsi dal momento che a XX che guidava gli edifici in video non dicono nulla (e non era nemmeno troppo facile guardarli, intanto che quidava come fosse sulla bat-mobile).

I tre vengono vomitati fuori dalla bat-mobile alle ore 8.29, treno in partenza alle 8.30.

H 8.34 driiin

‘Pronto…’

‘Mammasiamosultreno!’

Non si sa come. La gestione del tempo che si piega, qualche volta, alla spensierata gestione teen.