‘Are you a rower or a sailor?’ Che domanda è, dirai. In italiano: sei una rematrice o una velista? Continuo a immaginare la tua faccia un po’ perplessa. Spiego: rematrice, la metafora di chi tiene il ritmo, lavora sodo a testa bassa no matter what. Sailor, la velista che ascolta il vento, aggiusta le vele e lascia fare a Eolo gran parte della fatica.
Me l’hanno chiesto di recente ad un corso di formazione. ‘Are you a rower or a sailor?’. Mi sono risposta: rematrice, senza dubbio. Che lavora duro, spinta dal ritmo del senso del dovere. Che pianifica quanti colpi al minuto e non molla per tutti i minuti che servono, e quasi non importa dove va il vento.
E invece forse un po’ importa, dove va il vento. Perchè mi sono detta che per navigare questo oceano serve saper lavorare certo. La fatica, quando il vento non c’è oppure è contrario. Ma serve anche saper aggiustare le vele, e godersi il viaggio verso dove vuoi.
Ecco, un po’ rower, un po’ sailor. Questa mi sembra la ricetta giusta perché il trampolino di questi splendidi diciotto anni ti porti dove vuoi tu. Che tu sappia remare quando serve (e lo fai fin troppo a orari antidiluviani, vivendo sul fuso orario di Tokio), e anche aggiustare le vele quando puoi, ascoltando le brezze del mondo e scegliendo dove si e dove non adesso.
Mi è piaciuto un sacco, lavorare al tuo fotolibro. Spero che scaldi il cuore anche a te. Scegliere ed accogliere i ricordi che in ordine sparso mi sono arrivati dai file delle foto e dalla memoria. E vedere i tuoi occhi accesi, e i musi belli e imbronciati, del passato e di ora.
Custodisco nel cuore e mando a te il desiderio che il tuo trampolino sarà splendido e ti permetterà non solo di saper remare e andare a vela, e di avere la saggezza di scegliere l’andatura, ma anche, se vuoi, di volare sull’oceano della vita, un po’ come Luna Rossa e i kite surf, che si sollevano e vanno anche più veloci del vento. Quando vogliono.
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