sabato 30 novembre 2024

QUELL’IDEA

Domani è il compleanno della nonna MM, l’intuizione. Le regalo L’agenda (la L maiuscocola non è un typo) quella della scuola speciale Labodif, quella che ha spazi bianchi per i silenzi, proprio come le nostre giornate, quella che inanella saggezza ed ispirazione da altre madri. Cerco dove la vendono in città, non ho più tempo per un ordine online. Trovo una libreria che si chiama LaBalena, la sua insegna recita: ‘ il suono profondo delle parole’. So già che sarà il mio luogo. Solo che io arrivo tardi e la libreria è chiusa. Vedo la libraia all’interno, busso, faccio segni. Lei mi dice ‘siamo chiuse’, e io tutto d’un fiato: ‘domani è il compleanno della mia mamma e vorrei regalarle l’agenda Labodif!’ Lei mi apre, Labodif apre, di agende ne compero quattro e chissà che ne penserà la nonna MM. Che, in fondo, c’è ancora tempo. Nel frattempo credo di aver trovato un luogo speciale che parla del suono profondo delle parole, per celebrare con parole di vita la festa allegra della nonna MM.

mercoledì 13 novembre 2024

ERA TEMPO

Era tempo che qualche parola di queste fosse dedicata anche a te. A te che sei arrivato al galoppo dentro le nostre vite. A te che ti chiami come un nonno che gioca a scopone ma hai il cognome composito delle nobili casate del nord.

A te che il mio occhio ti vede sostanzialmente bianco ma in realtà nel tuo mondo il tuo colore è grigio, come la criniera e la coda. Hai la pelle delicata che ti ci vogliono un mucchio di accorgimenti, come il pigiamino per non spelarti con la coperta, e le fasce per i tendini e la pancera e il cielo sa cos’altro.

Ti piace saltare e lo fai con gioia, non si sa se per il salto o il premio delle mille carote ed insalate e prelibatezze con cui il duo nonna-nipote ti foraggia.

Quando arriva qualcuno a trovarti, sfrugugli con il tuo musone nella zona delle tasche, pensando che tutti gli umani siano come il poeta François e quella matta della cucciola grande e si tengano i biscottini per cavallo in tasca, multigusti.

Ti darò un suggerimento: i biscottini, continua a cercarli da loro: è più probabile che li abbiano.

Non sapevo molto del tuo mondo, sai? Sto piano piano imparando che avete bisogno dei ferri che si adattano allo zoccolo che cresce. Che come una scarpa, se il ferro non va bene ti fa camminare male.

Scopro che non ti piace l’acqua, in questo sei un po’ gatto, anche se pesi come duecento felini, e la cucciola si ostina a lavarti e rinfrescarti d’estate a dispetto delle tue preferenze. E poi ti tosano d’inverno e si, imparo che anche i cavalli si tosano come le pecore così sudano di meno e si asciugano prima.

Non ami le carrube nè le castagne matte, che invece dovrebbero essere proprio prelibatezze. Ok, meglio le carote della cucciola, l’insalata pan di zucchero della nonna, i torsoli di broccolo del papà e i bombi di François.

Ogni tanto ci trascini in qualche gara per la Lombardia, hai saltato anche vestito da unicorno per carnevale. Ti spaventano le cose più strane - continuano a spiegarmi che sei preda e io continuo a domandarmi preda di chi. Non ti piacciono i rumori delle foglie secche, i movimenti improvvisi, l mosche, il colore viola. Hai un vizio che si chiama ticchio, un po’ come succhiarsi il pollice per gli umani, un po’ forse perché ti annoi. 

Impari in fretta quello che ti piace e quello che no (no all’acqua, la palta, la doccia, il bagno nello stagno) e quello che invece si può fare, come tirare su il cinesino sdraiato a terra e soprattutto riceverne premio, giocare, rotolarsi nella terra così poi altro che bianco o grigio…le mille sfumature di…baio!

Appena arriva la cucciola grande o qualche altro umano che immagini portatore di biscotti e delizie alzi una zampa, poi l’altra, in una tenera e determinata richiesta di golosità. Fa molto ridere.

In un video ti ho visto correre e divertirti e stare con quell’altra creatura strana, la cucciola grande. Chè si vede che voi due vi capite di una comprensione sottile e profonda. Così tu ruzzoli e fai le capriole nel prato mentre lei legge e studia, e poi saltate insieme ostacoli altissimi che sembrate volare.

Hai cambiato il nostro flusso. Qualche volta mi chiedo che cosa sarebbe stato senza il tuo arrivo al galoppo, due anni fa. Senza che la determinazione della cucciola grande ti trascinasse a noi. E invece. Accade che lei trascorre con te molte ore misteriose, e che insieme sembrate felici.

E allora sono felice anch’io.

giovedì 7 novembre 2024

È COME SEMBRA: LEI SEMPLICEMENTE È, NEL SUO UNIVERSO

Venti di meraviglia. È il titolo del fotolibro che la cucciola grande ha ricevuto oggi, in occasione dei suoi primi due decenni.

Venti. Due decenni di scintille. Di musi belli. Di zampe cercate e amate, di sogni, scoperte, emozioni, desideri.

All’interno, ordine sparso: una mano piccolissima (la sua, di neonata arrivata al mondo anzitempo, al galoppo) in una mano lunghissima, quella del suo papà; un tuffo di gioia nel turchese mare di Paraggi; una faccia da totem, scattata quella volta negli Stati Uniti; zampe di ogni genere, con pelo, zoccoli, artigli, scaglie, tutte trattate con una cura e un amore speciali da creatura magica. Il suo orso bianco Teddy dentro il cappuccio azzurro di un giorno di Natale a un anno. Le mille smorfie per la foto di Natale di tutti gli altri anni. L’esplorazione delle cascate in Islanda con Lux, le torte golosissime della nonna MM, preparate con amore tutto suo ad ogni compleanno come questo. 

Due gambette appese fuori da una fontana (il resto di lei è nella fontana e nella foto non si vede). Un muso orgogliosamente imbiancato da crema del sedere. Lei, con le amiche di sempre davanti alla gelateria di sempre, ogni estate. Al tramonto sul mare, o su quel lago in Arizona. A cavallo di mille cavalli, in campagna, in maneggio, in passeggiata, nelle vigne. A volare in sella sopra ostacoli altissimi e a danzare i passi precisi del dressage (in quell’occasione, l’acconciatura del cavallo aveva tenuto meglio della sua).

E poi la gioia del gioco con l’indimenticabile cagnolina TT, le risate nella neve quando si cade e non ci si rialza più dal troppo ridere. Lei, lo sguardo verso le vastità dell’orizzonte. Il vestito di carnevale più bello di sempre: in costume da coriandolo, a due anni.

La si vede arrampicata appesa al tetto della parete in palestra, in piedi su un uovo di struzzo, travolta dai cani da slitta che è andata a nutrire. Fotografa i gabbiani Roma, sta a cavallo di un cammello, galoppa sulle colline pavesi e aspetta il salto di una balena nel golfo di Husavik.

Attende paziente che le si avvicinino i pinguini di Boulder’s Beach, accoglie con cura e gioia un camaleonte africano che le sale su un braccio, fa smorfie e musi al suo cavallo Gino. Che una volta, per canevale, ha vestito da unicorno.

Unicorni, simbolo di cuore puro, di magia ed incantesimo. Che tu sia unicorno, capace di volare sopra gli ostacoli del cammino e divertirti come una matta mentre lo fai, e non sa sola.

mercoledì 6 novembre 2024

SI, LO SAPEVANO

Lo sapevano si, che il loro voto e un pugno di altri avrebbero potuto fare la storia. Non è accaduto, questa volta.

Intanto nonna Diane, nel North Carolina, ha tolto il vestito buono indossato per votare e ha cominciato a scrivere la sua storia per regalarla alla giovane nipote che verrà a trovarla per il giorno del Ringraziamento. Vuole scrivere per lei, tenerebtraccia di storie delle donne di famiglia che sarebbero altrimenti dimenticate. Ah, e niente tacchino, che la nipote le ha appena annunciato di essere diventata vegetariana, per contrastare, nel suo piccolo, il cambiamento climatico negato dall’omone prepotente in cravatta rossa, ora ancora più pieno di se.

Lo sapeva si l’avvocata Grace del Nevada, di quanto contava il suo voto, tuttavia non è bastato. E allora Grace stasera decide di cominciare a lavorare all’uncinetto e farsi un collare di quelli che l’indimenticabile giudice della cortensuprema Ruth Bader Ginsburg ha reso celebri. Conta di metterlo sulla scrivania, simbolo e traccia di madrità. Faro nel buio.

E Lilian, la dicciottenne first time voter? Lo sapeva pure lei, che il suo voto era importante. E dopo la festa per il voto, ecco la sera e la notte in attesa della notizia e il disgusto tutto giovane e intenso per il risultato. Nel frattempo, Lilian ha preso una decisione: diventare vegetariana e consapevole e nel suo piccolo contrastare il cambiamento climatico negato dal nuovo presidente eletto. Ha già chiamato nonna Diane per dirglielo, che quando andrà a trovarla per il giorno del Ringraziamento, niente tacchino. La nonna ha accolto il suo gesto, la sua curva.

Un collare, una scelta, una storia in regalo.

Il gesto successivo, desiderio di luce o di uscire a vedere a che punto è la notte.

martedì 5 novembre 2024

CHISSÀ

Chissà. Chissà se lo sa, nonna Diane del North Carolina, la neodiciottenne Lilian del Wisconsin, l'avvocata Grace che vive in Nevada. Chissà se lo sanno, che il loro voto e un pugno di altri oggi decidono il mondo che sarà da domani in poi.

Chissà se lo sanno, che quel gesto così semplice non è stato per nulla facile da ottenere (per loro poi, una media di mezzo secolo più tardi rispetto al diritto di voto concesso ai neri negli USA).

Mi conforto nell’immaginare che si, lo sanno. A dispetto delle bugie violente dell’omone con la cravatta rossa e i capelli di paglia che sussurra e si bisbiglia con i dittatori del mondo, all’omone che dice la palla è mia e tu non giochi.

Mi conforto nell’immaginare nonna Diane che mette il vestito chic di buon’ora, l’avvocata Grace che indossa le perle della sorority come Kamala, Lilian che celebra il suo primo voto, mai così importante, con una festa.

Un po’ come la nostra Delia, che si è fatta una camicetta tutta nuova per stare in fila quel due giugno.

Ecco, oggi per stare in questa inquietudine mi conforto nel pensare che si Diane, Grace, Lilian lo sanno – che non vogliamo essere protette, vogliamo essere libere.