martedì 6 dicembre 2011

ON FLIGHT

È arrivato, finalmente, il momento di partire. Il momento di sfruttare un'occasione unica, di conciliare le gioie familiari con un lavoro un po' giramondo. Insomma, i quattro quinti della famiglia Noicinque sono partiti per New York.
Finalmente sistemati nella fila 31 (di trentacinque, ma erano i posti più avanti possibile), sfasata al centro con fila 32, comincia una raffica di domande.
"Guarda che la hostess ha detto di stringere di più la cintura."
"Chi è la ote?"
"Le hostess e gli steward sono le persone che aiutano i passeggeri a sistemarsi, ci assistono e ad esempio se abbiamo sete, è a loro che chiediamo un bicchier d'acqua."
"Ah, gli inservienti!"
Con tempismo ancora una volta chirurgico, la cucciola grande dedice che deve fare pipì proprio quando i vassoi del cibo sono alla loro espressione massima. Viene dunque invitata da XX ad andare da sola: lei prima sbaglia porta infilandosi nello sgabuzzino riservato all'equipaggio, poi non riesce ad aprire la porta dell'ampia toilette e quando ce la fa qualche empatico passeggero che ha assistito alla scena accenna un timido applauso per la riuscita dell'operazione.
Dopo aver rovesciato un bicchiere con nonchalance addosso a YY, oltre ad aver commesso una serie di gravi infrazioni alla buona educazione, una sorridente hostess propone proprio a YY di compilare un questionario per la customer satisfaction. XX spera ardentemente che YY sia, in questa occasione, almeno un po' bugiardo.
Il volo si protrae un'ora oltre la già lunga durata prevista causa un forte vento contrario sull'oceano atlantico, le cucciole non hanno dormito un solo minuto estasiate dai film in libertà e ipnotizzate da giochi elettronici spara-mostri, hanno ricevuto il permesso di visitare la cabina di pilotaggio mentre una delusa XX veniva invitata ad attendere ben più indietro delle file della classe business.
Una volta arrivati, viene loro sorprendentemente concesso di saltare gran parte dell'interminabile fila all'immigration, attesa che inganneranno aspettando gli amici e colleghi (che non hanno avuto la fortuna di saltare la fila) persi in chiacchiere con l'autista tagiko che li porterà nella city.
Viaggio emozionante, grande eccitazione, tutti a letto alle otto di sera.

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