sabato 22 dicembre 2012

DUE CAPRE DI MONTAGNA, UNA CAPRETTA E QUALCHE ALTRO AVVISTAMENTO

La giornata odierna dei Noicinque in versione sudafricana è stata dedicata all'esplorazione della penisola del capo, con qualche mirata digressione spiccatamente faunistica. La prima tappa la ha visti aprire, in anticipo sul normale orario di apertura, una fattoria di struzzi dove una simpatica guida li ha condotti alla scoperta della vita degli uccelli più grandi del mondo (in fattoria), dove ciascuna cucciola è stata omaggiata di una piuma appena persa dalla struzza Giorgina, dove le stesse sono state omaggiate di pezzi di guscio d'uovo di struzzo da mostrare alle maestre e dove la microba è riuscita a farsi beccare un dito dalla stessa Giorgina, che non brillando di intelligenza sopraffina l'ha scambiato per uno dei suoi pellet.
Dopo aver conosciuto struzzoni in coppia (George e Giorgina, per l'appunto), uno struzzetto nato da due giorni e girovagante ancora attorno all'uovo schiuso, svariati stuzzetti di etá variabile tra una settimana e sei mesi, finalmente la giornata prosegue alla volta del Capo. Di Buona Speranza (e non è solo un nome). La strada è una meravigliosa via panoramica in cui vengono avvistati, ancora, altri struzzi ma questa volta selvatici, un mare di colori inimmaginabili e una puntina su cui arrampicare. La cucciola di mezzo si esalta all'idea della scalata - la rocciosa maestra Lux sta allevando esseri pericolosamente spigliati nell'arte dell'arrampicata - quando XX le mostra un meno ardimentoso sentiero con qualche gradino ricavato nella roccia sembra delusa ma, gambe in spalla degne delle migliori capre di montagna, lei e la cucciola grande affrontano una salita a balzi con piglio di alpinisti navigati. Giungono sulla cima ben prima di XX e appena prima della capretta microba, anche lei parte della scalata impegnativa, per scoprire che proprio in cima a questo "ammucchio" roccioso abitano una famiglia, o tribù di dassie per nulla timidi (che sono stati per questo fotografati con ogni possibile angolazione), una lucertola nera e molti uccelli marini.
Dopo la doverosa puntata anche a Cape Point, dove una salita in cremagliera ha reso meno emozionante la vista mozzafiato della fine del mondo, sulla strada del ritorno sono stati avvistati: altri due struzzi, ma ormai ci si era quasi abituati; due antilopi di sottospecie sconosciuta; due tartarughe di terra. Nonostante i ripetuti avvertimenti, con una punta di delusione neppure un babbuino è comparso nel campo visivo dei Noicinque.
Per concludere una giornata emozionante, sulla strada del ritorno i Noicinque hanno fatto una breve fermata alla colonia dei pinguini, avvistati e fotografati numerosi, ma che contano di reincontrare domani per fare il bagno insieme. I pinguini di Boulders Bearch non hanno idea della giornata che li attende.

Nessun commento:

Posta un commento