Dopo aver conosciuto struzzoni in coppia (George e Giorgina, per l'appunto), uno struzzetto nato da due giorni e girovagante ancora attorno all'uovo schiuso, svariati stuzzetti di etá variabile tra una settimana e sei mesi, finalmente la giornata prosegue alla volta del Capo. Di Buona Speranza (e non è solo un nome). La strada è una meravigliosa via panoramica in cui vengono avvistati, ancora, altri struzzi ma questa volta selvatici, un mare di colori inimmaginabili e una puntina su cui arrampicare. La cucciola di mezzo si esalta all'idea della scalata - la rocciosa maestra Lux sta allevando esseri pericolosamente spigliati nell'arte dell'arrampicata - quando XX le mostra un meno ardimentoso sentiero con qualche gradino ricavato nella roccia sembra delusa ma, gambe in spalla degne delle migliori capre di montagna, lei e la cucciola grande affrontano una salita a balzi con piglio di alpinisti navigati. Giungono sulla cima ben prima di XX e appena prima della capretta microba, anche lei parte della scalata impegnativa, per scoprire che proprio in cima a questo "ammucchio" roccioso abitano una famiglia, o tribù di dassie per nulla timidi (che sono stati per questo fotografati con ogni possibile angolazione), una lucertola nera e molti uccelli marini.
Dopo la doverosa puntata anche a Cape Point, dove una salita in cremagliera ha reso meno emozionante la vista mozzafiato della fine del mondo, sulla strada del ritorno sono stati avvistati: altri due struzzi, ma ormai ci si era quasi abituati; due antilopi di sottospecie sconosciuta; due tartarughe di terra. Nonostante i ripetuti avvertimenti, con una punta di delusione neppure un babbuino è comparso nel campo visivo dei Noicinque.
Per concludere una giornata emozionante, sulla strada del ritorno i Noicinque hanno fatto una breve fermata alla colonia dei pinguini, avvistati e fotografati numerosi, ma che contano di reincontrare domani per fare il bagno insieme. I pinguini di Boulders Bearch non hanno idea della giornata che li attende.
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