venerdì 28 dicembre 2012

CHE COSA NON TI ASPETTI, MA SUCCEDE

XX, ormai al terzo giorno di safari bigiornaliero, non si sarebbe aspettata di:
Lavarsi i denti con il toothbrush tree, un alberino cespuglioso con cui fare splendidi spazzolini da denti ma anche precisi pennelli; ascoltare, tradurre, raccontare e riraccontare mille volte la leggenda africana dell'ippopotamo, che per dimostrare di mantenere la promessa fatta a Madre Natura di non mangiare pesce, ogni volta che fa la cacca la sbriciola con la coda come fosse un tergicristallo, provando di non avere mangiato scaglie o lische di pesce; fermarsi a osservare, oltre ai 'big five', anche i little five, tra cui la tartarugaleopardo, l'uccello tessitore bufalo e il formicaleone; essere affascinata da un facocero giocherellone che si rotola e sguazza nel fango, proprio come Pumba; rimanere senza fiato di fronte a un cucciolo di antilope vecchio di appena un giorno, dopo aver visto centinaia di antilopi; scoprire che esistono i 'mobbing birds', gli uccelli rompiscatole che svolazzano attorno ad aquile, ma anche serpenti e leoni con il solo, ambizioso scopo di innervosirli e indurli ad andarsene (i mobbing birds sono grandi come passeri, e XX e YY li hanno visti con i loro occhi uscire vincitori da una disputa con un'aquila ben più possente); sapere anche che la ragazza dell'uccello tessitore, invitata a vedere il nuovo nido, l'ha distrutto diciassette volte prima di trovarlo di suo gradimento; avere a bordo del pullmino una vedetta specializzata nel rilevare cacche di elefante - la microba, ovviamente; censire manguste e lucertole grandi come alligatori all'interno del campo, oltre a criminali bande di babbuini visti all'opera. E i babbuini non erano solo le scimmie.

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