Insieme ad altri undici sconosciuti (quasi tutti tranne uno), ha guardato, annusato, ascoltato e stropicciato un'uvetta per oltre venti minuti, si è raccontata e ha raccontato aspettative, speranze e necessità di un percorso che oggi le sembra di aver cominciato in maniera meravigliosamente entusiastica.
Nella speranza di non scivolare più sulla vita con la velocità di un pattinatore sul ghiaccio come le sembra troppo spesso di fare, ma al contrario di immergervisi fino in fondo per apprezzare, qui e ora, le belle gioie e le complicate difficoltà che si affacciano sul nostro cammino. E nella speranza, non detta, di migliorare la sua empatia con una cucciola di mezzo troppo spesso irascibile, irosa e irata (e che rende XX irascibile, irosa e irata a sua volta). Compito: tra l'altro, gustare un pranzo con l'attenzione dedicata all'uvetta.
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