venerdì 17 maggio 2013

MOMA

In una giornata di trasferimento prima di ritornare finalmente a casa, XX è riuscita a ritagliarsi due ore (clandestine) per andare a visitare il MOMA di New York, che non era mai riuscita a vedere.
Ora, diciamo che l'arte contemporanea non è esattamente la sua preferita, e che l'arte moderna sembra assomigliarle molto. Così ha passeggiato incuriosita ma non troppo entusiasta, tra installazioni di vario genere non esattamente convincenti, tra cui: un rotolo di carta con le impronte dei piedi (le cucciole saprebbero forse fare di meglio, con i loro sei piedi), un giornale tedesco tagliuzzato a quadretti e incorniciato, una bilancia rossa che pesa un libro aperto, varie buste rimandate al mittente (?!), un cubo gonfiabile tutto dorato di due metri e mezzo di lato, la mappa animata dei venti degli Stati Uniti con il vento che si allunga come un vermicello bianco, una vanga appesa al soffitto, un pavimento pieno di matasse di lana, un set di tazza da tè e piattino rivestiti di pelliccia, un incastro sasso+legno che assume esattamente la forma del cappello pensatore di Harry Potter.
XX ha però dovuto raggiungere i piani superiori per emozionarsi davvero: di fronte ai quadri di Matisse, che ha riconosciuto colpita da quanto è stata colpita per aver rivisto molte immagini di un libro d'arte caro dell'infanzia. Si è emozionata di fronte alla notte stellata di van Gogh, a molti quadri di Picasso e alla Marilyn Monroe di Andy Warhol.
La visita in compagnia degli sguardi cuccioli però, avrebbe avuto tutto un altro sapore.

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