mercoledì 30 ottobre 2013

BRASILE!

Altra trasferta, lontanuccia stavolta, nello sconosciuto Brasile. Con tempismo chirurgico anche questa volta il convegno a cui XX partecipa si svolge in giorni festivi in Italia (il primo novembre). La variabile di questa trasferta è che non c'erano più stanze disponibili negli hotel vicini al convegno, dunque XX ha chiesto aiuto ad una assortita squadra di colleghi che le hanno prenotato una casa. In affitto. Per tre giorni. Con tutti i pro e i contro dell'essere in una casa, prima fra tutte la difficoltà logistica di doverne recuperare le chiavi dal padrone dell'appartamento, che si rivela essere un calciatore mancato italo-brasiliano, oggi commentatore sportivo. Dopo una serie interminabile di messaggi e telefonate in un italiano arrangiaticcio, descrizioni sommarie per riconoscersi, a notte fonda (per lei, non ancora così tarda in Brasile grazie alle tre ore di fuso) recupera una chiave con targhetta arancione e viene guidata nella nuova casa. La casa, che è grande come una stanza d'albergo ma ha solo un frigo più grande e più vuoto, si trova al dodicesimo piano del quartiere Barra de Tijuca, ad appena pochi metri dalle fragorose onde dell'oceano. Questo assaggio serale di Brasile è, per ora, curioso e divertente, le onde molto rumorose.

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