domenica 12 aprile 2020

E LE PORTE APERTE

Poi, ad un certo punto, le porte si aprono. E in una Pasqua silenziosa, i cui rumori ambientali sono caratterizzati dalle molte sirene delle ambulanze che ancora corrono per la città, ad un certo punto le porte si aprono insieme. Come in una magia, quasi contemporaneamente, sembra che ognuno abbia d’improvviso il desidero di riunirsi, come in una comunicazione sottile e senza parole. Quando le porte si aprono, si cerca di rivivere gli spazi comuni, si legge insieme in soggiorno, scoppiano inattesi tornei di memory, ai quali YY sostiene di non aver più vinto una partita dall’età di diciotto mesi delle cucciole.
Si fanno progetti di architettura (la cucciola di mezzo pretenderebbe un rinnovo d’arredo che nemmeno al Salone del Mobile), si spostano scrivanie e librerie in configurazioni improbabili, si definiscono regole per le novità, che si ordinano online con tempi di consegna biblici.
Con la speranza che le porte, chiuse o aperte, saranno tempre testimoni silenziose di una connessione intima e profonda. 

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