giovedì 17 settembre 2020

I CALABRONI, IL LUCIDALABBRA E LE PROVE DI OUTFIT

E così è arrivato anche il primo giorno. La microba compare all’alba, con tre ore di anticipo sulla tabella di marcia. Sa, forse, che cosa la aspetta. O almeno sa che i suoi desideri di classe e di amici sono stati esauditi, complice la trasparenza di internet e del registro elettronico e di qualche curioso che è andato a sbirciare la sera prima. Si veste composta, jeans e polo, si presenta con uno zaino enorme e semivuoto e una grande curiosità. Siccome XX - il genitore prescelto per questa attività attorno al primo giorno di scuola - è incastrata in una delle mille call della giornata fino alle 9.30, lei esce con i suoi amici, così, per stare insieme un po’. Si riscoprono più alti, con i capelli più lunghi, i pantaloni più corti e i denti più grandi. Si raccontano di aspettative, e quando finalmente si apre il cancello a fare compagnia alla sedia di XX è un nido di calabroni che la distrae dall’eccesso di commozione. La classe microba è la prima ad essere chiamata, lei l’ultima dell’alfabeto. Scatta come Bolt, raggiunge il gruppo e sparisce, sotto lo sguardo severo del nuovo prof di italiano, quello della cui competenza e severità sono piene le cronache scolastiche.

Buon futuro, microba.

Nel frattempo, a casa Noicinque, arriva anche l’ora della cucciola grande. Non si vestiva prima di mezzogiorno da mesi, a parte in viaggio, e dichiarava di stare benissimo in pigiama. Al momento di uscire, però, spunta un inedito lucidalabbra a raccontare di una voglia forte di stare insieme. 

Tutto rimandato invece per la scuola di mezzo, la cui giornata è dedicata alla scelta dell’outfit insieme alle amiche, dalle quali si presenta con uno zaino che scoppia e che contiene l’intero guardaroba. 


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