domenica 13 settembre 2020

LA VIGILIA

Una vigilia, tre modi profondamente diversi di viverla. Una vigilia del rientro a scuola, dopo innumerevoli settimane di lockdown totale, parziale, dopo il tempo della noia, le vacanze contingentate e i viaggi internazionali.

La scuola, quel posto speciale che speriamo contribuisca a formare le vostre giovani e avide menti senza dimenticare i vostri giovani cuori pulsanti, riapre domani. In realtà per te, cucciola di mezzo, questa è l’anti-vigilia, perchè quelli del primo anno vengono accolti a scuola solo dal secondo giorno, nella speranza che tutti gli altri abbiano già capito dove andare e si evitino gli assembramenti di chi si perde, chi non sa da dove entrare e chi ha dimenticato dov’è la sua classe (è possibile anche questo, basta chiedere alla tua sorella grande).

Così domani fai le prove della sveglia, chissà se funziona ancora dopo tanti mesi, chissà se sei ancora capace di impostarla. Fai programmi con le tue amiche, quelle con cui sei finita in classe, sulla fiducia della parola di una di loro e speriamo che il Covid non abbia stravolto troppo le carte in tavola. Domani non andrai ancora a scuola, hai preparato uno zaino pieno di vestiti per discutere con le amiche l’outfit del primo giorno. Hai pianificato la colazione insieme, martedì, con il classico anticipo di cinquanta minuti.

Che ti sia favorevole questo vento.

E tu, microba? Che fino all’ultimo momento utile non hai deciso quale genitore volevi al tuo fianco (entrambi, abbiamo l’ambizione di sperare), la scelta caduta su XX solo per un contrappeso che riguarda una certa assenza per tuo compleanno, ne parleremo. Si attende con ansia l’accoglienza e l’annuncio delle classi ma si sa, internet è potente e qualcuno scopre che i nomi sul registro elettronico sono già stati abbinati alle classi. E così pare proprio che sia primaA, la classe richiesta. In più, sembra che la solerte nuova prof di inglese abbia già mandato gli inviti sulla classe digitale. Così addio sorpresa, ma forse la notte sarà più serena.

E poi ci sei tu, cucciola grande. Tu che pagheresti per continuare a fare le lezioni di greco in pigiama, anche se il professore è nuovo e non si sa chi è. Tu che staresti nella tana sempre, salvo poi girellare fuori casa con alcune compagne- ne parli talmente poco che non sappiamo neppure i loro nomi, e ripresentarti sorridente per cena. Tu che riconosci che il turno di entrata delle dieci porta via un sacco di tempo ma poi metti la sveglia alle nove, e passi la serata ad acconciare i capelli, lunghi come mai prima, con attrezzi di cui ignoro funzione ed effetto.

Buona vigilia, ragazze.

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