martedì 22 giugno 2021

LA SEZIONE AUREA

Hai cercato su internet senza posa, ti sei appassionata alle tecniche batik, hai guardato tutorial in ogni lingua per ore. Mi hai trascinato al colorificio a cercare i colori opportuni, quelli hanno cercato di rifilarci dei pastelli per la stoffa e allora il buon caro vecchio amazon ha fatto il suo dovere, e in una calda domenica pomeriggio ha consegnato polveri colorate, bottigliette dal tappo a punta e un sacco di elastici. Così, dopo esserci protette con magliette e grembiuli, mi hai accompagnato ad affrontare la tua prima maglietta batik. La spirale, rossa su fondo bianco. I millilitri di acqua, le equivalenze con i FLOC, le fluid ounces delle istruzioni americane. L’immancabile documentazione video, con il tuo telefono in un angolo, silente testimone delle nostre incertezze, in attesa di diventare uno slow motion con musica buffa. Il primo risultato è una pagnotta di maglietta, un po’ rossa e un po’ no, molto magnata, che tinge dappertutto. Il tempo tecnico di 24 h fa si che la postproduzione sia a mio carico: i guanti di gomma, i risciacqui numerosi, gli ammollo con il detersivo dei piatti, la lavatrice. Non un processo rapido, no.
Ma alla fine il risultato è bellissimo. Magari la spirale più che vederla la si intuisce come il fossile di una chiocciola, ma non è forse l’intuizione il bello dell’arte?

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