La domenica mattina fredda e uggiosa di gennaio aveva segnato in calendario un discreto evento sportivo, la finale di tennis degli Australian Open, con l’indomito Sinner a giocarsi il titolo.
La cucciola grande, tra una colazione e l’altra, passa dal soggiorno, si ferma qualche attimo a guardare. Una palla viene chiamata fuori, e lei chiede:
‘Ma l’arbitro parla in arabo?’
‘…’
‘Ha detto BAU!, ha abbaiato…’
Ora, la palla fuori è chiamata da un sistema automatico che griderebbe ‘out’, suono che ad orecchie adulte suona inglese.
Che lei associ l’arabo all’onomatopea della lingua dei canidi, poi…
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