sabato 26 aprile 2025

BUSSOLA

Gara di salto ad ostacoli, oggi. Si compete in quel di Tortona, campo grande, anzi molti campi coperti e no. La creatura magica che abita il corpo cucciolo grande, forse in un (inconsapevole?) tentativo di sabotaggio, ha detto a XX e YY l’ora della gara sbagliata, in realtà lei è in campo mezz’ora prima. Loro corrono un pochino e arrivano giusti giusti.

Lei diventa una creatura sola con gli zoccoli sotto di lei, cominciano a saltare che sembrano volare. Poi, a un certo punto, si perde. XX si era sempre chiesta quale fosse il segreto per memorizzare quale salto viene dopo, e questa volta lei galoppa velocissima ma verso un altro ostacolo, le gridano, torna indietro. Salta sempre altissimo, anche se qualche volta un po’ storto, ogni tanto da ferma che lo zompo sembra quello delle capre. Alla fine sono stati bravissimi, anche se fuori gara per tempo eccessivo. La prossima volta, oltre alle redini, ci vorrà la bussola.

venerdì 25 aprile 2025

QUESTA GIORNATA COMMOSSA

È nata da un pranzo veloce sul terrazzo, con le amiche preziose SJ e Mars. Evolve in giornata simbolo, di quelle che ricorderò per molto tempo. La manifestazione del 25 aprile.

Non amo le manifestazioni, e ne ho frequentate poche. Ma questa volta ci vuole, questa volta la mia voglia di esserci per il senso di farlo e poterlo fare, dire e accorgermi che è grazie a quanto accaduto ottant’anni fa che oggi posso essere d’accordo e anche non esserlo e dirlo.

Ho visto simboli di ogni foggia e colore, papaveri all’uncinetto appuntati con orgoglio su petti e cappelli, cappottini rossi fatti à façon al cane, il nastrino rosso di Natale, quello con i riccioli fatti con le forbici, a fermare una coda di cavallo, mantelli fatti con il tricolore, trecce intrecciate di nastri bianchi rossi e verdi. Ho pianto commossa, applaudito, chiacchierato e commentato. Ma soprattutto ho vissuto un senso di senso, di proposito, di significato, che non sentivo da tempo. Carrozzine per chi non riusciva a camminare, passeggini, trombe, tamburi,  cittadini e cittadine di ogni età e forma, molti con un punto di rosso a dire ‘ringrazio e onoro a chi mi ha permesso di essere in questa libertà oggi’, uniti sotto bandiere partigiane ma non solo, hanno dato un senso pieno pieno di significato a quest giornata.

mercoledì 23 aprile 2025

OCCHI SCINTILLANTI DI VILLE LUMIÈRE

Per festeggiare la maggiore età di Aa, la sua famiglia gli ha regalato tre giorni a Parigi, treno, alloggio, eccetera. La cucciola di mezzo beneficia direttamente della metà del regalo, nelle scorse settimane si sono attivati tutti i canali di progrmmazione viaggio (dal reperire i biglietti della metro che XX aveva avanzato, alla prenotazione di musei ed esperienze varie, il tutto naturalmente fingendo di essere ancora diciassettenni per approfittare dei meglio sconti).

Così partono all’alba con il treno la cui tratta è stata da poco riattivata, in viaggio guardano la maratona dei ‘Ritorno al futuro’, viaggiano con valigie enormi per essere preparati con ogni outfit, dalla serata scintillante al freddo del bateu-mouche.

Approfittano di degustazioni di formaggi (e vini, che non si capisce la logica: se hai un biglietto minorenne, non dovrei servirti il vino…ma forse i vini francesi seguono regole diverse), di macaron, visitano musei d’arte e terrazze con panorami la urlo. 

La generazione che prepara i viaggi con tiktok.

domenica 20 aprile 2025

VINCERE FACILE

Ci pensano da un po’, a sfidarle a Taboo. XX e YY che sfidano le cucciole, in qualsiasi formazione, al gioco delle parole, dell’intesa, della complicità. E finalmente in un grigio pomeriggio di Pasqua ecco l’occasione, e la disponibilità, a partecipare.

Taboo è un gioco in cui devi descrivere qualcosa alla tua squadra, che deve indovinare quella parola, ma non ne puoi dire alcune che sarebbero le migliori e più  vicine per rappresentarla. Più parole si conoscono, più è facile; più esperienze condivise, più è facile. 

Questa la teoria.

Nella realtà, magari è vero che loro, le cucciole, conoscono un po’ meno parole, ma le usano in modo diverso, e soprattutto più in fretta. Fanno riferimento a canzoni, concerti, meme e l’intelligenza giovane si attiva immediatamente.

Non conoscevano (e hanno passato) parole come bambagia, stantìo, snodo, ciniglia. E hanno vinto, alla faccia di tutte le stantìe convinzioni di XX e YY di essere privilegiati nella bambagia e seduti su una morbida poltrona rivestita di ciniglia.

venerdì 11 aprile 2025

UNA VALIGIA PIENA DI…

Al termine di una due settimane ad alta frequenza datte di visite alle produzioni, seminari di formazione, incontri con tutti i colleghi del mondo, tre giornate di fiera fitte fitte, XX rientra a casa con una valigia riempita di waffles olandese multigusti (ripiene di caramello, miele, spezie e cannella o dulce de leche), un rinoceronte di perline, una lozione antiforfora, molti bulbi di tulipano, un segnalibro a forma di papavero, svariate penne pesantissime, ventuno dischetti per il contorno occhi, un campione di profumo, la cannella della colazione e alcune scatole di gocce di cioccolato trafugate alla colazione.

Torna anche con il cuore pieno di interazioni, di quelle che normalmente vive online passando da una call con i cinesi ad una discussione con i brasiliani, passando per le innumerevoli battute francesi che ora comincia a capire.

Quando torna da questo genere di avventure, le sembra che il suo cervello abbia connessioni più ricche anche se ogni tamto pensa di parlare una lingua e ne parla un’altra (tipicamente in francese agli inglesi, ma non solo). 

Quando torna da questo genere di avventure, si scopre arricchita di umanità e anche travolta dai tanti, tutti insieme.

Quando torna da questo genere di avventura, vuole solo smontare la valigia con il rinocernonte di perline e stare in silenzio.

QUELLE ALTRE GITE SCOLASTICHE

Una generazione fa, le gite si chiamavano viaggi d’istruzione, facevano venire i capelli bianchi alle insegnanti, si visitavano musei o luoghi culturalmente rilevanti (i luoghi manzoniani, i luoghi carducciani, i luoghi dannunziani) senza nemmeno citare i luoghi veri e propri.

Le gite moderne invece sono proprio gite, hanno meno un obiettivo culturale e più sociale, si vuole creare il gruppo, fare qualcosa insieme. Così ecco le attività a remare in barca sul naviglio, e le gite di trekking in Liguria.

Bizzarramente, la gita microba di oggi non è molto lontana da alcuni trekking splendidi che lei già conosce, in cui è stata trascinata (e talvolta seminata) fin da alcune vacanze da bambina.

La sua gita di oggi è un trekking sui monti dietro il promontorio di Sestri Levante.

Ritorna stanca e allegra, braghe corte da gita, asciugamano per sosta sulla spiaggia.

Alla richiesta di raccontare, così en passant viene diffusa la notizia ‘ah, tipo la preside è caduta e sono venuti a prenderla con l’elicottero.’ Un fattuccio da nulla, insomma. E ancora ‘comunque non capisco che cosa sia venuta a fare’.

La conversazione prosegue su un binario del tipo ‘Scusa ma sta bene? Si è fatta male?’ ‘Boh, magari sono venuti a prenderla perchè è vecchia.’

Ok, è ora di lavorare su quella sindrome frontaleggiante che ha a che fare con il rispetto e la rappresentazione della realtà. O forse no.

NON É CHE ESCO

A proposito di rappresentazione della realtà, ecco la fedele riproduzione della conversazione avvenuta nel tardo pomeriggio con quell’inesauribile fonte di ispirazione che è la microba.

‘Esco.’

‘Preferirei sentirtelo chiedere: posso uscire vado a…e torno alle…’

‘Si, comunque vado da Fra, non è che esco.’

‘Veramente sei sulla porta e ai miei occhi stai uscendo. Riproviamo: posso andare da Fra, mangio lì ed è ok se torno entro le…?’

‘Le undici e mezza.’

Ecco appunto. Ma non è che esce, lei.

sabato 5 aprile 2025

LA FOCA E LA FOCHINA

Siete tornati stanotte dalla gita in Grecia, siete andatina scuola e questo pomeriggio vi aspettano le olimpiadi della danza: vi esibirete in una complessa coreografia che avete studiato per mesi, sperando che così freschi e riposati come siete ve la ricordiate.

Io in Francia ricevo il video della oerformance, lo guardo e mi commuovo, siete bravissimi. E poi mi riconosco inadeguata: non so chi sei. Non ti riconosco proprio, tra questi ventidue figuri vestiti tutti uguali, che si muovono in perfetta sincro-armonia. Il video l’ho guardato molte volte, prima mi sono commossa, poi cercavo di zoommare prima da una parte, poi dall’altra, e niente. Non so chi sei, dove sei, in quel video. E mi tormento un pochino, ricordanodo le le foche, che non hanno nemmeno il pollice opponibile, riconoscono tra mille il loro fochino sullo scoglio dalla voce, dai versi che fa, senza nemmeno vederlo. Io guardavo, eppure non vedevo, peggio di una foca.

Mi rassicura avere chiesto al papà se ti riconosceva, e pure lui ha detto di no. Lui si, come papà foca.

venerdì 4 aprile 2025

QUELLA GITA CHE NON SI SCORDA MAI

Oggi la cucciola di mezzo torna dalla gita dell’ultimo anno di liceo, quella che non si scorda mai. E con linearità rispetto al perspcorso di studi, il liceo classico, la gita è in Grecia. Atene, Delfi, Nauplia, hotel parecchio chic, molto tempo libero. La gita pare l’abbia organizzata la prof di storia e filosofia, quella simpaticissima che insegna la retorica del dibattimento, chiede video di argomentazioni (Kierkegard vs Schopenauer) e che tutto organizza tranne le gite maratona. Così la cucciola di mezzo va si in Grecia in gita, quella che non si scorda mai, viaggiando in classe extra-lusso e con moltissima libertà. Altro che le gite a dormire negli ostelli e passare le notti in bus.

giovedì 3 aprile 2025

L’OUTFIT GIUSTO

Quando lei è a casa, la musica risuona piena e potente. E lei canta, insieme alla sua musica piena e potente. Si è un po’ persa traccia di chi sono i cantanti preferiti, che cambiano al cambiare delle stagioni, ma ce n’è uno che quello no, quello si ascolta. Anche in concerto. Così siccome stasera sarà appuntamento di concerto, le attività si sono concentrate nei giorni passati sulla creazione dell’outfit giusto, una maglietta con i simboli del cantante. Euro e dollaro, i simboli. Si potrebbe discettare sulla profondità del messaggio artistico, tuttavia, cambiando sguardo: le magliette erano fatte benissimo, e la microba ne ha fatta una per sè e una per l’amica. 

Alla fine…