domenica 25 maggio 2025

LE PERSONE IMPORTANTI

XX è partita per la Cina ieri, basta lasciare il forte un’attimo ed ecco che succedono cose.

Tipo: la nonna MM oggi ha conosciuto, LUi, la persona importante della cucciola grande. Sono andati tutti e tre insieme in maneggio, era parecchio che la nonna non vedeva il suo nipote con gli zoccoli e soprattutto la sua amica Rosetta, la mamma della signora del maneggio. Così i tre in macchina, LUi parla e parla e ride e fa ridere (YY dice che in fondo deve parlare per due, non ha tutti i torti). La nonna si diverte, fa compagnia a Rosetta, vede gli sbaciucchiamenti tra LUi e il cavallo e decide che si, è proprio simpatico.

Nel frattempo accade anche che la microba rivende ripetizioni del suo papà e oggi che è domenica pomeriggio vengono promosse ripetizioni di matematica a base di disequazioni e sistemi di disequazioni alla persona importante microba, il suo Mak. 

Pensare all’imponente Mak che scrive maggiore o minore sotto gli occhi vigili di YY, dopo una cena non cenata di qualche giorno fa, fa una tenerezza grande.

giovedì 22 maggio 2025

ALTRE COSE DI SCUOLA

Mart è una delle meglio amiche microbe. Però Mart con l’inglese non ci azzecca mica tanto. Quindi in una serata di fine settimana, a una manciata di giorni dagli scrutini, avviene la seguente conversazione:

‘Facciamo così: glielo chiedo io, se possiamo andare insieme, anche se mi ha già interrogato. Tu impari le frasi a memoria, io ti rispondo e vedrai che va bene.’

La sua particolarissima tenerezza nell’aiutare la sua amica Mart a recuperare.

COSE DI SCUOLA

‘Si, si, è andata bene l’interrogazione di scienze. Sette!’

‘Brava microba! Che cosa ti ha chiesto?’

‘Boh, l’evoluzione, ma mica l’avevo studiata.’

‘Ah no?! E come mai? Ti ricordavi la brillantissima spiegazione della tua mamma?’

‘Un po’ quella, e un po’ mi ricordavo quella delle medie.’

‘Ah, si, spiegata dalla prof di scienze complottista che pensa che l’uomo non sia mai stato sulla luna? Ottimo.’

‘E poi mi ha interrogato anche in inglese, con la madrelingua. Si, si, è andata bene, inglese… Comunque questa storia che il voto conta al 40% non è mica giusto, cioè, tu studi per un voto tutto intero e poi conta di meno’.

Perché, che cosa hai studiato per inglese?’

‘Nooo, ma va, mica io…dico per gli altri, non è mica giusto, per quelli che studiano.’

Ah, ecco.

mercoledì 21 maggio 2025

QUELLA STORIA SENZA FINE

Ennesima puntata della saga passaporto cucciolo di mezzo. Sono passati un paio di mesi, la cucciola ha già passato un pomeriggio sul marciapiede davanti la questura aspettando di ritirarlo, per sentirsi dire ‘chiudiamo tutto, i sistemi sono down’. ‘Ma devo solo ritirare, non serve il computer.’ ‘L’ufficio è chiuso, torna un’altra volta.’

Questa, accanto all’incredibile storia della richiesta del passaporto stesso (si ricordi: serve un documento in corso di validità, tu vai col passaporto ancora valido, loro lo annullano e tu non hai più i requisiti per chiederne uno nuovo. Che le comiche sono nulla in contronto), ha segnato la linea rossa: lei, del passaporto, non ne vuole più sapere. Ritiene aver dedicato già ben oltre il necessario del suo preziosissimo tempo, deve studiare, ha la maturità e le amiche, chetticredi.

XX comincia a diventare inquieta e paventare scenari apocalittici tipo passaporto disperso ma valido, inaccessibile e non rinnovabile; chiama la questura per sapere che tipo di delega serve per andare lei, le rispondono che serve una delega notarizzata. Dal notaio riceve l’informazione che non se ne parla, di fare una delega per ritirare passaporti; allora si mette d’accordo con la cucciola, serve proprio lei, ma XX può andare a fare la fila sul marciapiede della questura. Se no chissà, il passaporto se lo ridanno alla questura centrale poi bisogna inseguirlo per tutti i rivoli della burocrazia italiana. E visto come è andata fino ad ora..

La cucciola accetta, XX si presenta davanti alla questura, stranamente poco affollata. Sarebbe la prima in fila quando l’ufficio apre, quindi chiama la cucciola dicendo sbrigati, qui facciamo in fretta. Le aprono, lei entra pronta ad aspettare all’interno, va all’ufficio passaporti, dice devo ritirare il passaporto di mia figlia, a che nome, cucciola di mezzo, eccolo, grazie, buongiorno.

Non un documento, non una delega, notarizzata o no, non il nome di XX, non la parentela, nulla di nulla è stato chiesto prima di consegnare il passaporto.

Lei, la cucciola, intanto arriva a passo marziale (pare che lungo la via un ragazzo straniero l’abbia notato, il passo deciso, e fermandola le abbia detto, in inglese: ‘sai, con la tua andatura e la tua espressione sembra che tu stia andando ad uccidere qualcuno.’). In effetti. Meno male che in questura non è nemmeno dovuta entrare, se no forse avrebbe tentato di uccidere qualcuno anche lì.

martedì 20 maggio 2025

INVITO A CENA

Telefona, lui, e lei scende, comprano il gelato insieme, forse lei suggerisce i gusti più graditi. Salgono in casa, in realtà lui si presenta dietro un mazzo di fiori che XX così grandi non ne aveva mai visti. Sono la microba e il suo Mak, la sua persona importante. Hanno scelto, o forse si sono sentiti un pochino forzati, di fare questa cosa ‘formale’, di essere a cena insieme a casa Noicinque. Menu risotto giallo, aspetta possiamo mettere il vino che ha l’alcol? Ma in realtà l’alcol va via, non è meglio se facciamo i burritos, no dai facciamo il risotto, ok, il vino ha detto che va bene se l’alcol va via. In realtà forse non andava tanto bene o forse non era tanto di suo gusto il risotto.

La cena scorre tranquilla e forse un po’ silenziosa, lui racconta di essere alla stessa scuola microba, va in palestra, non ci azzecca tanto con il francese.

La microba era emozionata, lui ha l’aria simpatica e innamorata, lei sollevata di questa cena.

lunedì 19 maggio 2025

QUANDO PENSI DI AVERLE VISTE TUTTE

Una delle amiche storiche della nonna XX, quella frizzante che guida sempre che ama i cani e cambia le case come maglioni, le ha recentemente regalato una pianta. Una pianta un po’ strana, che ha foglie verdi che poi diventano rosa confetto e sembrano proprio di plastica.

‘Chissà che pianta è’, deve aver detto la nonna alla microba durante uno dei quotidiani pranzi che offre alle ragazze che devono crescere (come non fossero cresciute a sufficienza, ndr). E lei, che è creatura del nostro tempo, le mostra le risorse dell’intelligenza artificiale. Fai la foto, la mostri a Gemini, e lui (o lei) ti dice che pianta è, e anche come prendersene cura al meglio, quante volte bagnarla, eccetera.

La nonna è entusiasta, ora chiede all’intelligenza artificiale parecchie cose. Per esempio: ‘sai, dovevo andare dal commercialista nell’ufficio nuovo. Ho chiesto a Gemini, ma poi ho chiesto anche al tranviere che mi ha detto che la strada che volevo fare era sbagliata, ormai i tram non attraversano più il centro. Invece quell’altra, ciats qualcosa, la strada me l’aveva detta giusta.’

XX ride, riconosce alla microba il merito di aver introdotto la nonna al futuro, e lei ‘si, infatti, le piace un sacco, la usa per tantissime cose.’

Grazie microba, e nonna, che sparigliate il tempo e gli stereotipi.

sabato 10 maggio 2025

QUELLA SINTESI CORAGGIOSA E CRISTALLINA

Siamo rientrati presto, ieri sera, da una bella serata con Sa e Sì di quelle che ti rinconciliano con mondo, quelle relazioni belle in cui ci scambiamo anche un pochino di istruzioni sul come maneggiare quelle creature metamofiche e potentissime in cui si sono trasformate le nostre figlie. 

Siamo rientrati presto, dicevo, prima del previsto, Tins aveva chiesto di portarle una pizza,  mica poteva arrivare fredda, e poi c’era la fine della partita di Sinner. 

Una volta a casa, salutiamo le ragazze che rispondono da dietro le porte, ci mettiamo in pigiama, guardiamo il tennis. 

Ad un certo punto compare una coraggiosa microba che con voce cristallina dice: ‘c’è il mio fidanzato, sta andando.’ E lui: ‘piacere, Mak.’ Stretta di mano energica, due polpacci grandi che non riuscivo a smettere di guardare. Un viso simpatico incorniciato da riccioli scuri, che lei non è riuscita a far sgattaiolare fuori casa causa nostro rientro anticipato. 

Lei spariglia. Sempre. E io sono così grata e guardo a Sa che mi è maestra in queste ondivaghe tempeste di crescita.

Credo ci sia voluto parecchio coraggio microbo, per decidere di manifestarsi, così, come non fosse importante. E invece lo è stato, microba. È stata importante questa vostra assunzione di responsabilità, questo vostro dire.

Ci ho messo un pochino a capirlo bene, il nome della tua persona importante, non voglio sbagliarlo o storpiarlo. Ora so anche che cosa significa: re, possessore, protettore dall’(?) inferno.

Aggiungerei coraggioso, coraggiosi voi due.

mercoledì 7 maggio 2025

IL MULTITASKING CHE FALLISCE

XX torna da questo oltralpe logisticamente scomodo, è in call mentre scende dal taxi, entra in stazione. È sempre in questa call tesa e di discussione mentre cerca il binario, il posto giusto. Arriva il treno, lei sale, cerca il suo posto, chiude la call. Appoggia il telefono sul sedile, incastra la valiagia, lo zaino, la borsa del pc. ‘Attenzione, il treno in partenza per Parigi Gare de Lyon sta per partire.’

Come Gare de Lyon?? ‘Excusez moi, ce train ne va pas à Roissy?’ ‘Non, c’est gare de Lyon.’

Cacchio. XX ramassa le sue cabattole e si precipita fuori dal treno, che parte. Appena lascia la stazione, il suo cuore salta un battito nel rendersi conto che il telefono è rimasto bello pacioso sul sedile numero 64, carrozza 5. Si precipita dal capostazione, chiede immediatamente de verificare. Lui serafico dice che no, che lei allora adesso prende il suo treno giusto e deve chiedere al personale del treno. Certo, perché le ferrovie francesi fanno passare sullo stesso binario due treni per Parigi, ma stazioni diverse, a sette minuti di distanza.

Quindi lei sale sul treno giusto - stesso binario, come dicevamo - e subito chiede concitata di avvisare il treno davanti. Sembrava facile, il telefono è su quel sedile, lo recuperate e lo consegnate alla prossima stazione.

E invece no. Intanto prima bisogna fare la partenza, poi capire che treno era, poi capire chi chiamare, poi si è chiamata la persona sbagliata che era su una altro treno e al posto sessantaquattro della carrozza cinque non aveva trovato nulla. Poi si chiama finalmente la persona giusta, che, ormai sono passate due ore, quella controlla finalmente e non trova nulla nemmeno lei.

Così l’unico mezzo di comunicazione di XX è la mail e la chat dal computer, con il wifi del treno, che andando veloce ha una connessione molto ballerina. Scrive all’IT di bloccare tutto, scrive al capo, scrive all’ufficio, in quelle tre ore di treno vissute sul filo dell’emergenza. Urge recuperare un nuovo telefono, ma soprattutto una borsina per tenerlo addosso.

martedì 6 maggio 2025

LUCI SPENTE

Era una di quelle cose simboliche, che emozionano anche se poco fanno. Una valanga sui social, alla maniera di adesso: alle 22 spegniamo le luci, ovunque siamo, per ricordare le luci spente e il buio e la tragedia che ogni giorno si consuma a Gaza.

Ho ricevuto e trasmesso questo messaggio, chiamato voi, ragazze, in una delle serate di autogestione. Dopo i ravioli (cotti, stavolta, mica come l’altra volta quando tu cucciola grande hai tentato di nutrire delle sorelle con i ravioli crudi), luci spente.

E abbiamo spento le luci, io oltralpe e voi a casa. A Gaza non lo sanno, dovremmo spegnere di più, soprattutto certi cannoni.

domenica 4 maggio 2025

ULTIMO SINGHIOZZO

Ore mezzanotte e sedici minuti, frizzo di telefono.

Messaggio effimero, faccia cucciola grande con espressione un po’ così.

Testo del messaggio: ‘Ho bucato.’

Appunto: chissà se tornano.

sabato 3 maggio 2025

SINGHIOZZO DI CONVERSAZIONE

XX in solitudine al mare d’oltralpe, YY in ritorno su un’autostrada che non sai mai come va, la cucciola media impegnata con un qualche ruolo nella festa del liceo, e ti pareva.

Le cucciole grande e microba, in una inedita convergenza dei gusti musicali, stanno andando ad un concerto. La logistica dei concerti è sempre impegnativa, alla fine scelgono la bici.

XX pensa che, a poco dall’inizio, saranno arrivate e voleva assicurarsi che tutto fosse ok.

Driiin.

‘MAMMATIMETTOGIÙCHESIAMOINBICIII!’ (voce microba gridata)

‘Ok, buon concer…’

‘Click.’

Driiin (questa volta è il telefono di XX che suona).

‘Ciao siamo in bici, asp - Microba dobbiamo stare da questa parte del guard rail! Vieni di qua!’

‘Ciao cucciola grande, allora siete ancora in bici, come va?’

‘La strada non è bellissima - uh, guarda UN LEPROTTO!!, l’hai visto?’

‘Ok cucciola, dove siete, manca tanto?’

‘Boh, abbiamo appena passato il cartello. Vabbè fammi pedalare, che la microba è davanti.’

‘Ok, buon concer…’

Click.

A parte lo scatto di energia per il leprotto, XX non ha saputo molto. Buon concer…CLICK

Dopo qualche tempo appare sul telefono di XX una foto di loro due, tenuta da concerto, canotta nera, facce contente. Ok, sono arrivate. Chissà se tornano.

giovedì 1 maggio 2025

È ACCADUTO

L’avevano scritto a penna rossa nelle agende, mesi fa, in una delle loro passeggiate al parco. Poi riconfermato ok allora io pendo ferie, io sposto i colloqui, io cerco il sostituto. Si tratta del fine settimana nella casa francese della nonna MM, ma senza nonna. Una gita di tre giorni si SJ, Mars e XX e relative metà, obiettivo: gite, mare, musei, centro storico, relax, nutrimento, relazione.

La nonna aveva apparecchiato una casetta tutta in ordine pulita e profumata, loro a parte un sogno brutto che teneva svegli e una zanzara che pungeva troppo vicino a un occhio, sono stati bene e belli e leggeri. I ragazzi e le ragazze quasi dimenticate a Milano - si, qualche telefonata ma niente stress -, hanno passeggiato, visto la città dall’altro, esplorato sentieri costieri, musei del cuore.

Sono tornati quasi tutti, XX restava per proseguire verso la Garonna per dei meeting nella settimana, con il cuore leggero di un momento fuori porta e gli occhi pieni di orizzonte. Soprattutto quelli di Mars.