Era una di quelle cose simboliche, che emozionano anche se poco fanno. Una valanga sui social, alla maniera di adesso: alle 22 spegniamo le luci, ovunque siamo, per ricordare le luci spente e il buio e la tragedia che ogni giorno si consuma a Gaza.
Ho ricevuto e trasmesso questo messaggio, chiamato voi, ragazze, in una delle serate di autogestione. Dopo i ravioli (cotti, stavolta, mica come l’altra volta quando tu cucciola grande hai tentato di nutrire delle sorelle con i ravioli crudi), luci spente.
E abbiamo spento le luci, io oltralpe e voi a casa. A Gaza non lo sanno, dovremmo spegnere di più, soprattutto certi cannoni.
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