lunedì 20 febbraio 2012

GRAZIE A MARIO, GIOVANNI, GIANLUCA, MA SOPRATTUTTO ALFREDO

Sono tutti vestiti da capo a piedi di un bel blu acceso, per essere riconoscibili anche da lontano, anche se c'è la nebbia, quasi tutti hanno gli occhiali, molti indossano copricapo pittoreschi e originali. I più attenti osservatori li potranno riconoscere, dove presenti caratteristiche peculiari, anche dalle calzature talvolta di colori bizzarri ed inusuali.
Ti danno subito del tu, li conosci con una stretta di mano e subito affidi loro le piume delle tue piume per una, due, tre o più ore, senza che nessun dubbio sulla capacità di adattabilità dei bambini sorga mai.
Sono gli onnipresenti maestri di sci, quelli che sdrammatizzano con una risata, quelli di cui tutti abbiamo un esemplare preferito nel cuore. Da oggi, l'esemplare preferito nel cuore di XX é diventato Alfredo, dalla parlata toscana, il cappello verde ramarro e il sorriso contagioso.
La storia è questa: dopo un rocambolesco recupero delle cucciole al termine delle loro seconde tre ore di lezione alla malga a duemila metri, dove duemila sono anche i bambini che contemporaneamente convergono, tutti dotati della stessa pettorina progettata per mettere alla prova la capacità ancestrale di riconoscere i propri cuccioli in mezzo a migliaia di altri come le foche e i pinguini, la cucciola grande, stanca e infreddolita, dichiara di non voler aspettare neppure un attimo che anche la sua sorella di mezzo recuperi gli sci e si avvia lungo la pista rossa, alla volta del rifugio, 500 metri più in basso, dove YY e microba attendono per pranzo. XX, nella mischia, riesce soltanto a gridarle di fermarsi ad aspettare a bordo pista ad un certo punto e perde di vista la campionessa. Confidando nelle doti sciistiche della cucciola grande, nel fatto che conosca la pista e la strada e che la aspetti lungo la discesa, si avvia finalmente con una incontenibile cucciola di mezzo che neppure la neve fresca della notturna nevicata riesce a rallentare. Arrivate a valle, scopre che la cucciola grande non si era ancora vista.
Mentre preoccupata si avvia alla scuola di sci per segnalare lo smarrimento e allertare le sentinelle blu e YY parte in quarta per risalire e ripercorrere la pista di nuovo, XX riceve la rassicurante telefonata di Alfredo, che ha recuperato la cucciola a bordo pista e la sta riaccompagnando a valle, armato di un sorriso contagioso senza velare lo sguardo neppure con un'ombra di colpa verso XX o la cucciola grande. Lei, provata soltanto dagli scarponi troppo stretti, pare non essersi spaventata nemmeno un po'. XX il contrario, e ha eletto Alfredo esemplare preferito, accanto a Mario, Giovanni, Gianluca e tutti gli altri che ti insegnano a divertirti anche se fa meno dieci, sei caduto e hai la neve nel collo e ti fanno male gli scarponi, che se sei bravo ti mettono un ramo di pino nel casco a mo' di trofeo, che fanno le pernacchie sulla seggiovia e ti insegnano ad andare a uovo come le formiche. Ma poi esce il sole, e i maestri, se ti sei perso, ti riaccompagnano anche a casa, con un sorriso.

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