sabato 26 maggio 2012

SEMPRE PIÙ BIANCHE, SEMPRE PIÙ PROFONDA

Wow. WOW. È appena terminato il secondo ingaggio di quella magia che è il coro delle mani bianche, impegnato questa volta in una rassegna al teatro Arcimboldi di Milano. Si, proprio quello che ha sostituito il Teatro alla Scala quando questo era in ristrutturazione, quello che ha un'acustica perfetta, quello per cui si vede benissimo dappertutto. E il vostro coro, questi guantini sempre più bianchi, sempre più in vista, sempre più esuberanti, guidati dalle vostre capaci manine hanno emozionato duemila e cinquecento persone. Teatro pieno, cuori gonfi di commozione, qualche occhio gonfio di lacrime (sicuramente i miei), nell'avvertire il miracolo dell'integrazione, della musica ma anche del gruppo, dell'amicizia e dell'apertura a forme diverse di comunicazione. Vi siete esibiti su un palco che in pochi hanno la fortuna di vedere anche da spettatori, ci avete regalato la possibilità di emozionarci con voi dallo stesso palco (mille le raccomandazioni di essere silenziosi e discreti, ma siamo stati emozionati e commossi tanto da non riuscire neppure a fare clac). Mentre cantavate segnando, ho buttato un'occhiata al pubblico: brrr, quanti occhi, quanti cuori tutti per voi, con voi.
Grazie a te, cucciola grande, alla maestra del coro che ha il nome di un mammifero del mare, ma anche alla vulcanica Liluz, a Lapo, Arek, Susanna e tutti gli altri portatori di guantini sapienti.
Le vostre mani, sempre più bianche. La nostra emozione, sempre più profonda.

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