martedì 5 settembre 2023

SE TELEFONANDO

Scena: sala meeting, piano -1, hotel Marriott, Tunisi

È appena passata l’alba, XX e collega francese stanno si stanno preparando per il seminario imminente. Computer, connessione, proiettore, slides, si vede bene, mica tanto, c’è il lampadario in mezzo e chi si siede dalla terza fila in poi non vede quasi nulla, i colori sono tutti sul verde e non si legge niente e tutte quelle cose lì.

Squilla il telefono di XX - il display dice ‘cucciola grande’.

Mentre sta per rispondere, nella mente di XX prendono corpo alcuni scenari:

  1. È caduta da cavallo e si è rotta la clavicola (chissà perché la clavicola, chissà perché il cavallo all’alba)
  2. È successo qualcosa a YY e lei come ufficiale più alto in grado telefona
  3. Si è persa chissà dove e il gps non prende

Invece: ‘MAMMASONOENTRATAAMILANOOO!’

Ci vuole una frazione di secondo al cervello di XX per processare l’informazione e spazzare via gli scenari di cui sopra.

‘MammasonoentrataaMilano’ si traduce, dall’asciutta e sintetica lingua cucciola, nel parecchio più esplicativo: ‘Sono appena uscite le graduatorie del test di ingresso dell’Università e non devo aspettare lo scorrimento, mi hanno già preso alla sede di Milano - che è quella che avevo chiesto e che in realtà è a Lodi.’ Il corso di studi è veterinaria, ndr.

Insomma, ce l’ha fatta a dispetto della statistica, cento posti a Milano per ottomila domande in totale. E lei è tra i cento che studiano per diventare veterinari, per prendersi cura delle creature altre dall’uomo.

Dopo la frazione di secondo necessaria ai processi cognitivi e all’elaborazione delle emozioni, XX intavola una fitta, per quanto breve, conversazione entusiasta…

‘Oh, sono così felice cucciola grande…sei stata bravissimissima, con quel test! Brava brava! E adesso? Bisogna fare l’iscrizione? L’immatricolazione? Dov’è la sede? Ah, si, a Lodi. E ci arriva il treno? Come sono felice! Emozionata! Alla faccia della maturità sfortunata, davvero brava, che bello!’ Lacrime, emozione, gioia.

Il tutto di fronte ad uno sbigottito collega francese che non parla l’italiano, che ha assistito alla conversazione emotivamente carica chiedendosi se stava assistendo alla comunicazione di una sciagura o di una gioia grande, e valutando come uscire dalla giornata in caso XX fosse stata impossibilitata dalla sciagura a proseguire con il programma previsto.

Che bella, questa telefonata a cavallo del mar Mediterraneo che porta notizie di futuro.

Nessun commento:

Posta un commento