sabato 13 agosto 2016

QUELLE PRIME IMPRESSIONI

Contro ogni pronostico XX e i Voiquattro si sono incontrati, per un caso assolutamente fortuito e con il volo di YY e cucciole che aveva accumulato oltre un'ora di ritardo, all'aeroporto di San Francisco ad un'ora piuttosto tarda. Dopo un recupero del camper l'indomani, partono alla volta del parco Yosemite. Scoprono in fretta che bisogna avere il cervello bello vispo per riuscire a ricordarsi tutta la formazione sul funzionamento camper, tanto che alcune cose - non del tutto essenziali - sono sfuggite alla loro padronanza per svariati giorni.
Scoprono altrettanto in fretta che il mito degli americani che rispettano i limiti di velocità è assolutamente falso.
E la cosa che li colpisce di più della natura selvaggia che incontrano in questi giorni di parco naturale non è subito visibile alla vista. I panorami tolgono il fiato, la fauna avvistata fino ad ora si è limitata a qualche spigliato scoiattolo, un paio lucertole e un paio di cerbiatti apparsi (e scomparsi) come un lampo sulla strada. Ci si mette un po' a capire che cosa c'è di profondamente diverso: l'altezza degli alberi. In un paesaggio alpino tutto sarebbe più schiacciato per terra mentre qui lo proporzioni delle sequoie che letteralmente svettano verso un azzurro intenso per decine di metri è qualcosa che ti colpisce in maniera sottile, lasciando che tu te ne accorga piano piano, per rimanerne profondamente toccato.

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