martedì 13 marzo 2012

JAKARTA, INDONESIA, LA SICUREZZA

La prima impressione di Jakarta (o Cakarta, come la chiamano i locali), e che sia buia, buia, buia. Per un curioso e bizzarro uso dei fusi orari XX e MarMan, che sono prima sbarcati a Singapore per una specie di scalo tecnico, hanno saltellato avanti e indietro di un'ora della loro vita senza capirci troppo. Nonostante Singapore sia più a ovest di Jakarta, in termini di fuso orario sono sei le ore che separano quest'ultima dal confortevole orario italiano mentre sono sette quelle che ne separano Singapore.
La seconda impressione di che XX e MarMan hanno avuto di Jakarta è che sia piuttosto pericolosa. Hanno infatti trovato poco rassicuranti le seguenti misure di sicurezza:
- per arrivare ad un qualsiasi taxi vieni comunque scortato
- per entrare nel driveway dell'albergo si passano due cancelli di metallo, un controllo con tre militari che cercano bombe nascoste sotto la vettura, procedura di apertura del cofano ed identificazione dei passeggeri
- per entrare nella hall dell'albergo tutte le borse e borsine vengono scansite ai raggi X, come pure gli umani che passano sotto un ennesimo metal detector
- al posto del solito, pittoresco figurante in costume retrò, all'ingresso campeggiano due soldati armati di mitra che tutto sembrano tranne che figuranti
- insieme ai soldati, si viene anche ispezionati con cura da poco amichevole rottweiler nero, presumibilmente alla ricerca di esplosivo

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