lunedì 30 aprile 2012

MA NON SI DOVEVA SEMPLIFICARE?/2

Avere un passaporto per una duenne non è cosa troppo comune, ma neppure troppo semplice da ottenere. Soprattutto se accanto alla richiesta del suo passaporto bisogna presentare in commissariato tre richieste tre di affido provvisorio alla nonna MM che intende viaggiare con le tre cucciole nel mese di luglio, senza genitori, all'estero, in paese extra Schengen, fuori continente.
Così, in un giorno lavorativo per YY e "di vacanza" per XX e cucciole, alle nove in punto è fissato l'appuntamento presso il commissariato di polizia di zona, dopo una faticosa raccolta di tutti (quasi) i documenti necessari che ha impegnato XX e YY nelle passate settimane.
Alcune difficoltà che limitano la semplificazione del processo sono: la necessità di avere la domanda presentata CONTESTUALMENTE da entrambi i genitori, che devono essere entrambi presenti, non importa quanti e quali documenti hanno già firmato; la presenza di una duenne non necessariamente collaborativa; la raccolta di fotocopie di documenti che mostrassero una firma (ma questo non ė specificato da nessuna parte), così tutte le fotocopie del passaporto di XX non vengono accettate e a XX viene richiesto di andare a fare una fotocopia della carta d'identità - operazione non necessariamente immediata in un lunedì di ponte alla mattina presto, tanto che dopo aver vagabondato per il quartiere ticinese a vuoto per venti minuti circa si fionda in banca non sua pregando gli allibiti impiegati di fotocopiarle la carta d'identità.
Accanto a queste faticose operazioni, pende sui Noicinque la spada di Damocle di un potenziale rifiuto della domanda del passaporto microbo causa la presentazione di un suo documento di identità scaduto nelle settimane precedenti, ahimè, ma sulla cui obbligatorietà di allegarlo alla richiesta di passaporto pare non ci sia accordo presso i burocrati deputati.
Al termine delle estenuanti operazioni che hanno visto le microbe "allietare" l'intera sezione del commissariato, alle nove e cinque del mattino è già ora di parco, dove mentre XX aiuta a pattinare la microba con pattini rosa fucsia (proprietà cucciola di mezzo, of course) di appena sei misure più grandi, la proprietaria dei pattini si arrampicava su un albero a quota sette metri circa e non riusciva più a scendere. L'allarme viene dato da una scimmiesca cucciola grande, che come Cita scende invece dalla stessa quota per andare ad allertare XX. XX, dal canto suo, tenta di ricordare il numero dei pompieri, toglie i pattini di appena sei misure più grandi, va alla base dell'albero sopra il quale sta appesa, a quota sette metri, sempre, una cucciola di mezzo in lacrime ed esausta. Grande savoir-fare della cucciola grande, che questa volta come Tarzan risale a quota sette metri e guida passo passo alla discesa la sua sorella di mezzo.
Sono solo le nove e trentacinque del mattino di una giornata di vacanza che tutto sembra tranne che semplice.

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