domenica 7 dicembre 2025

E POI C’È PURE CHIMICA

Le due compagne di scuola microbe sono attese a casa Noicinque per la lezione di chimica di oggi. Il libro non spiega nulla, sbugiarda il capitolo precedente con quello successivo e loro ricorrono alle quasi dimenticate nozioni di XX.

Dunque a pranzo si ripassa, e la conversazione tocca vette inesplorate.

‘Gli orbitali obridi. Si, io mi ricordo che sp è caciocavallo.’ La sempre immensa capacità di sintesi della cucciola grande.

‘In effetti… magari non dire caciocavallo in interrogazione…’

Perché, puoi dire a forma di pera e non a forma di caciocavallo?’

‘Ah, come, ‘piriforme’ vuol dire a forma di pera? Non dovrebbe essere PERIFORME?’

‘Lo scopro adesso.’

Si annuncia un tempo entusiasmante.

sabato 6 dicembre 2025

QUANDO IL FISICO FA IL FISICO

‘Papi, non abbiamo capito l’energia potenziale elastica.’

‘Che cosa fa un elastico se lo tiri e poi lo molli?’

‘Vola.’

La lezione di fisica microba riprende arrcchendosi dei necessari dettagli.

domenica 30 novembre 2025

QUASI IL GIORNO GIUSTO

La nonna MM sta pe rcompiere gli anni. Solo che quel giorno XX sarà oltreoceano ed è un peccato non festeggiare. Così, in barba alle regole del ‘i compleanni non si festeggiano in anticipo’, lei invita i Noicinque al ristorante succulento, pei si torna a casa per la torta.

Per l’occasione si unisce anche Mak, la persona importante microba, che ha l’aria lieve e porta alla nonna regali profumati.

CHE COSA CI FAI QUI?

Da qualche tempo, quando arrivi negli USA, sei un po’ meno benvenuta di prima. All’immigration ti fanno millemila domande, prima fra tutte ‘che ci fai qui? Che sei qui a fare?’ (Sottotesto: dovevi proprio venire? Perché noi, qui, non ti vogliamo.’)

E allora mi è tornata in mente la rilettura del viaggio alla mia scuola speciale. Il viaggio che puoi fare dal divano, quello del sentirsi in vacanza in coda sulla tangenziale, quello dove l’ordine consueto si sospende. 

E così mi immagino a rispondere, anziché snocciolare titoli astratti come mi chiedono, ‘Viaggio. Faccio vuoto, un sopralluogo e cerco me.’

Oggi, all’immigration, non ho detto così. Ma la mia scuola mi ha aiutato a pensarlo.

mercoledì 26 novembre 2025

QUEI MODELLINI CHE AFFASCINANO

I modellini di edifici, quartieri, città, sono in grado di affascinare. Vedere tutto bene in piccolo quello che in brande vedi solo a pezzi è un modo nuovo di guardare.

Non si sa precisamente per quale materia, fatto sta che la cucciola di mezzo, con i suoi nuovi soci avvicinati dal caso della prossimità nell’elenco alfabetico e magicamente incastratisi come tre meravigliosi ingranaggi, lavorano da settimane alla costruzione di un modellino di un quartiere di Berlino.

Accanto alla facoltà sembra si possano acquistare facilmente gli alberelli per rendere i boulevard dei modellini più credibili. Loro avevano finito gli alberelli, dunque tornano a casa Noicinque a prendere la fresa per le unghie della cucciola di mezzo, indiscussa nail artist, fresa con cui fanno buchi nel cartoncino (vegetale) per riceare alberelli fatti man mano con i rami di una pianta morta sul balcone di Lol (una socia) e il muschio del presepe di Jor (l’altro socio).

Pare che il modellino abbia vinto l’intangibile premio del mejo modellino della classe.

lunedì 24 novembre 2025

LEI CHE SPOSTA I LIMITI

Allora è oggi. Lei, che ha spostato i limiti e oggi va a fare l’esame di teoria della patente, ché alla fine gli scooter ci sono e tanto vale poterli guidare. Così a sedici anni e qualche settimana, la microba  passa il test di teoria, dichiara di conoscere benissimo i cartelli ma poi non li guarda, o non li vede, e fa un pressing fortissimo per cominciare a guidare, forte del suo foglio rosa nuovo nuovo.

sabato 22 novembre 2025

TELE TUTTO

La microba intrattiene conversazioni scritte con la figlia di Mars, che è già stata all’estero dove vorrebbe andare lei e l’occasione è ghiotta per saperne il più possibile.

‘Quindi vi siete scritte?’

‘’Si si, mi ha già risposto tre volte.’

‘Ma perché non vi TELEFONATE? In fondo telefono vuol dire…tele, lontano, suono da lontano. Il telefono serve anparlarsi.’

‘No vabbè, ma i telefoni cellulari sono un’altra cosa.’

‘Sempre telefoni, sempre per parlarsi…come Telemaco, il figlio di Ulisse, e Telegono, che vuol dire generato lontano. Quello nato da Circe, che poi ha ucciso Telemaco.’

‘Ma scusa, Telemaco non è morto cercando il purgatorio?’

lunedì 17 novembre 2025

VUOI…

Lei di mezzo pare debba consegnare un non meglio specificato modellino di quartiere berlinese fatto in cartoncino vegetale (a pensarci, tutti i cartoncini dovrebbero essere vegetali, no?) per il corso di laboratorio dell’architettura.

‘È molto spesso? Come lo tagli il cartoncino?’

Voce cucciola grande dal fondo: ‘Vuoi il mio bisturi?’

[quello usato per sezionare pesci alla ricerca di vermi e spremere cervelli di uccelli].

giovedì 13 novembre 2025

‘PRINCIPINO VIZIATO’

Sull’account Instagram cucciolo grande compare una foto. Ci sono il quttrozoccoli Gino, la cucciola che lo monta ed è tutta sdraiata su di lui, il suo muso nascosto nella criniera, le braccia tutte allungate in avanti, le mani a pastrugnare le orecchie equine e tenerle tutte accartocciate. La sua treccia più lunga della sua coda, il viso nella criniera a guardare bene nasconde un sorriso intimo.

E scrivi: ‘grazie a questo principino viziato…’.

Solo nell’ultima settimana, in effetti, il principino viziato ha ricevuto: una tosatrice da cavallo con cui è stato tosato con cura, usando in maniera geniale una matita per le labbra per avere line precise da coiffeuse di classe; un nuovo sottosella lilla, regalo delle compagne dell’università, che lilla con il suo bianco (si, si dice grigio, lo so) sta una meraviglia; una nuova coperta di cotone perché quella di prima a lavarla si è ristretta e non gli va più bene, ora è diventata misura pony.

Vi guardo: a te, principino viziato che non si può dire, che sei bravissimo e intelligente e hai ragione a fare tutto quello che fai; a te, cucciola grande, creatura magica e misteriosa che custodisci segreti di altre dimensioni.

Infatti è di un’altra dimensione, il vostro stare insieme. Quel capirvi, quell’amarvi, quel cercarvi, quel risuanore insieme che noi umani non magici non possiamo cogliere. La vediamo da lontano, la intuiamo tanta bellezza. E vedervi stare dentro un tale incanto è una meraviglia. Buoni tre anni insieme, a voidue.

domenica 9 novembre 2025

COIFFÉ, RASATO

Quando la cucciola grande esprime una wishlist, in genere è funzionale al benessere equino. La wishlist di questo compleanno appena passato non fa eccezione, infatti lei ha chiesto una tosatrice. Per cavalli. Sì, i cavalli si tosano così d’inverno se sudano poi si asciugano prima e non si ammalano, e tanto la creatura ha un guardaroba più ricco di Liz Taylor, quindi sarà ben coperto.

Così oggi è giorno di tosatura, la cucciola resta sparita per molte ore, condivide foto della creatura rasata, che agli occhi profani appare ancora più bianca e dichiara ‘no, non è difficile, poi la tosatrice non è rumorosa quindi lui non si spaventa. Si è spaventato solo per una cane che ora vive lì in un box per cacciare i topi.’ ‘Come, non sarebbe meglio un gatto per i topi?’ ‘Infatti il cane non li prende.’

Il luogo misterioso in cui i cavalli si tosano come le pecore e cani si sguinzagliano a caccia di topi.

‘Allora, alla fine hai trovato il gessetto per fare i segni di dove non tosare?’ ‘Ho usato una matita oer le labbra.’

Le meravigliose vette inesplorate della creatività.

sabato 8 novembre 2025

QUEL SUO TAVOLO BIANCO

YY ha la sua postazione al baricentro di casa, dove si installa su un tavolo bianco e sedia ergonomica verde. Lì lavora, studia, prepara gli allenamenti. E spiega. Dalle versioni di latino e verbi deponenti agli esercizi di fisica sull’attrito, fino all’inedita revisione dell’analisi matematica, primo scoglio universitario di mezzo. Così al tavolo bianco si alternano cucciole e amiche con dubbi e domande.

Il quadrato del tavolo, il verde della sedia, quel posto dove YY riflette con te e cerca, insieme, di arrivare a soluzioni. Affinché lo si possa fare in autonomia: ‘Guarda, io l’ho dimostrato anche per induzione, Fibonacci, il fatto che diverge.’

Lingue loro.

venerdì 7 novembre 2025

SORPRESA

[CLOP] Buon compleanno, bipede mia. Oggi sono io, con i miei oltre cinquecento chili di peso, con la mia coda lunga che tu pareggi precisa come fossimo da Jean Luis David, con i miei zoccoli curati dal maniscalco, oggi sono io con tutto me che ti parlo. Ti parlo, so che è la tua festa e la passeremo un pochino insieme.

So che dopo l’università, dove impari a prenderti cura della nostra razza (anche delle altre, ma lo so che preferisci noi), quando ormai fa buio ma non importa, tu con la macchina piena del nostro fango farai la discesa fino al maneggio. Per festeggiare, oggi che è festa, mi aspetto delle carotine fresche e tenere più di sempre. Poi ti sento che mi chiami ‘Ginooooooo’, prima che giri l’angolo e io che sto sgranocchiando un po’ di fieno (o ciucciando il beverino che non riesco a smettere) metto fuori il muso a salutarti. E tu arrivi e affettuosa mi prendi le narici, bleah, e mi pastrugni le orecchie. E io te lo dico con la mia zampa alzata, dai che è la tua festa, mangiamo una carotina insieme. Ma no, oggi François il poeta fa lezione, dai allora divertiamoci insieme. Mi togli il pigiamino, la coperta, mi metti sottosella e sella e anche se mi stringe la pancia vabbè, sono contento che stiamo insieme. Perché quando tu alzi il mio baricentro e io sono le tue gambe, ci emozioniamo.

Mi piace emozionarmi ed amarti come tu ami me. Mi piacciono le carotine e l’erbetta e i biscotti che poi rompi per darmeli più volte, quando pensi di insgnarmi a fare qualcosa che io so già fare e lo faccio per te. Rialzare il conetto, sollevare le zampe…tutto per amore (e per un biscotto). Lo so che poi tutti i pezzi biscotti finiscono a casa, ma li non li mangia nessuno. Tanto vale darmeli interi.

Oggi è la tua festa bipede mia. E voglio dirti che la mia vita è tutta piena di te. [CLOP]

venerdì 31 ottobre 2025

NON SOLO STREGHE

È Halloween, stasera. Ricordo le prime volte che si festeggiava, a beneficio unico delle creature piccole. Un cappello da strega sulla mia testa, le cucciole in varie modalità a suonare a casa dei vicini, bottini piuttosto scarsi in un condominio un po’ anziano.

Oggi sono andata a yoga, e sulla via ho visto frotte di creaturine vestite da mostro, scheletro, zombie, vampiro. E ho capito, complice la mia scuola e la mia maestra preziosa, che ‘è qualcosa di molto potente nello scherzare con gli esseri mostruosi: ‘se un mostro è mio amico, gli altri mostri non possono farmi niente. Se appaio come loro, non possono più farmi paura. ’ Ecco perché piace Halloween, perché si può scherzare con la paura e mandarla via.

Scopro che anche la nostra cultura conosce tradizioni simili: in Friuli si mettono fuori le zucche con i lumini ad indicare la via, ricorda Samhain, quando per i celti il confine tra la vita e la morte diventa sottlissimo, in Sicilia all’inizio del secolo scorso la vera festa non era Natale ma il giorno dei morti. Ho cambiato idea su Halloween, tutt’altro che tradizione importata.

mercoledì 29 ottobre 2025

QUANDO DELLA SCUOLA TI RICORDI TUTTO TUTTO

‘Spero, promitto e iuro…’ microbo ripasso dell’interrogazione di latino.

‘?’

‘Reggono l’infinito futuro.’

‘Nascor…’

‘È deponente.’

Voce cucciola grande: ‘E quindi?’

I verbi deponenti, quelli in forma passiva e con significato attivo, che lei ha garbatamente accompagnato al mondo dell’oblio, a due anni dalla maturità classica. Che non avesse il fuoco della passione latinista, era evidente. E quel suo ‘e quindi’ dice tutto. In fondo, i cavalli non sono deponenti. O forse si. 

Epilogo: ‘Comunque io non ho fatto in numeri in latino. E nemmeno l’alfabeto in francese.’

A dirla tutta, pure sull’alfabeto in italiano si scricchiola, che non sai se la U viene prima della R.

E infatti il vocabolario di latino ereditato sfoggia etichettine coloratecon su le lettere come una rubrica. Per comodità, certo. E per sapere l’alfabeto.

lunedì 27 ottobre 2025

QUELLA CAPACITÀ DI SINTESI

XX si lamenta di scartoffie da rivedere con il commercialista. 

Domanda microba: ‘Ma esattamente, che cosa fa il commericalista?’

‘I conti, ma male, la zia li fa meglio.’ La sintesi cucciola.

martedì 7 ottobre 2025

LABORATORIO 2

‘Comunque in laboratorio abiamo anche strizzato fuori il cervello da un uccellino.’

‘…’

‘Solo che il mio era congelato e non si strizzava. Si erano dimenticati di scongelarlo.’

Apposto.

domenica 5 ottobre 2025

LABORATORIO

 XX vede un camice sulla pigna delle cose da stirare.

‘Cucciola grande. Ho visto il camice, avete fatto un laboratorio? Che cosa avete fatto?’

‘Abbiamo cercato i vermi.’

‘Mmhh, che meraviglia. E dove li avete cercati, i vermi?’

‘Nelle alici.’

‘Li hai trovati?’

‘No.’

Apposto.

sabato 4 ottobre 2025

40x30x7

Avevano insistito, dicendo ‘sono buonissimi, diversissimi da tutti gli altri. Ci porti i biscotti Crumbl?’

Li avevano cercati d’estate negli USA, li aveva ricercati di nuovo all’aeroporto di Philadelphia, le avevano detto che erano a NY.

Questa volta è a NY, li cerca, li trova a fatica (ci sono solo tre negozi), ci trascina la collega francese. Intavola un dibattito con l’impiegato dicendo che i suoi biscotti devono volare oltreoceano, lui dice allora surgelali, lei piuttosto chiede di scegliere quelli senza cremine. Parte un secondo dibattito tra i biscottari su quali siano le varietà più adatte, si scelgono sei biscotti di tre qualità. Due però hanno delle cremine, e la scatola rosa barbapapà non ha nessun divisorio, i biscotti sballottano dappertutto. 

Lei compra altre due microscatole per le cremine torna in hotel e comincia a riflettere sull’imballaggio per il viaggio oltreoceano.

La scatola misura 40x30x7, praticamente un bagaglio RyanAir, solo che non c’è borsa a contenerla nè manico per trasportarla. Dunque la scatola si porta come un vassoio e attenzione a non muoverla troppo.

Oltre alle scatoline interne, per partire XX esaurisce due rotoli di carta igienica per un imballaggio a prova di intercontinentale, si trascina la scatola lungo tre aeroporti, attraverso un oceano, tre paesi e due continenti.

Perde il secondo volo, arriva in Italia che è ormai sabato inoltrato e finalmente la scatola viene depositata nella cucina Noicinque.

Ne valeva la pena? Lo diranno le analisi del colesterolo…

mercoledì 1 ottobre 2025

QUELLE CANDELINE A DISTANZA

Il giorno del mio sedicesimo compleanno mi ricordo come fosse ieri la mia professoressa di italiano del liceo, un donnino biondo piccino e pieno di energia e passione che si rivolgeva a noi con la sua evve moscia e l’accento napoletano, che mi fa gli auguri e mi canta una canzone dal titolo ‘sixteen candels’, una roba un po’ vintage già allora.

Oggi è un pochino come se fosse un altro sedicesimo compleanno, quello con te, e lo passo chiusa in una sala conferenze del New Jersey che affaccia sul fiume Hudson e sullo skyline di NY.

Ci siamo state insieme, da queste parti, un annetto fa, e mi sa che vedo anche il ristorante in cui abbiamo mangiato.

Oggi sono i nostri sedici anni da quella calda domenica di ottobre quando sei arrivata con tutta la tua energia. Quella potenza che tiene duro, quel tuo essere scintilla dei mille nostri cambiamenti.

domenica 28 settembre 2025

INCIAMPATO E OFFESO

La bizzarra creatura a quattro zoccoli e criniera che risponde al nome di Gino non ama stare nel prato. Un pochino si, ci mancherebbe, c’è l’erbetta fresca da brucare. Ma dopo un po’, selvatico come la sua padrona, vuole tornare nel suo piccolo box. 

Solo che, pare, la cucciola stesse preparando la rete piena di fieno, e si era detta ‘meglio lasciarlo nel prato ancora un attimo’.

Solo che lui non era d’accordo, dunque si mette a protestare che significa galoppare e sgroppare come un matto in evidente e robusta manifestazione di disaccordo.

Galoppa e sgroppa, sgroppa e galoppa, con le foglie il fango o chissà che, fatto sta che scivola e cade. Si sporca tutto, si offende, si rialza e fa la faccia ancora più offesa di prima.

Resta fitto il mistero di come tali creature non siano estinte.

sabato 27 settembre 2025

NEROTTO E BIANCOLO

Gutta cavat lapidem’, dicevano i latini. Quella goccia che cade sempre nello stesso posto e dai e dai scioglie la pietra. Si vede che il latino, per questa saggezza, la microba deve averlo studiato e capito benissimo, perché ne ha fatto una mozione da mesi. 

Vorrebbe uno scooter per scorrazzare in giro (e non arrivare tardi a scuola quando c’è la versione in prima ora, sostiene lei. Basta partire prima, sostiene YY.)

Tant’è che ha passato pomeriggi estivi a fare scouting di scuole guida e concessionari, la prima settimana di settembre si è iscritta al corso di teoria di scuola guida, frequenta regolarmente per imparare il codice della strada. E poi il pressing, quello sul tipo di scooter, e mi raccomando non elettrico che non fa rumore ed è pericoloso (sottotesto: da sfigati).

Il risultato di tutto queste guttae, come direbbero i latini, sono due scooter nuovi fiammanti che si possono guidare con la patente B (qui di chi guida la macchina può guidare anche quelli). Sono uno nero e uno bianco, nomi di battaglia Nerotto e Biancolo. La cucciola grande li ha già rodati, ha un casco e un giubbotto nuovo, chiama in emergenza perché non riesce a chiudere la catena. La microba li ha provati in cortile, le piacciono molto e studia il codice della strada.

La cucciola di mezzo per ora guida la macchina, prima o poi farà anche lei il test drive per poi scoprire quanto tempo si risparmia, e quanto tempo risparmia XX, soprattutto quando c’è sciopero.

venerdì 26 settembre 2025

LA MERENDA

Alba, casa Noicinque.

‘Ciaoiovadoooooo!’ (Si è per ora persa traccia dei caschi).

‘E la merenda di Gino?’

‘Ah si, dammi le carote, il sedano, il gambo del broccolo, una mela…’

‘Se non ci penso io, a quel povero cavallo…’ la bonaria voce di YY e il suo persiero di cura per tutti, anche chi calza zoccoli.

giovedì 25 settembre 2025

I DUE CASCHI

Alba, casa Noicinque.

‘Abbiamo due caschi per arrampicata?’

‘Si, credo di si, li avevate per Traversella.’ (dopo aver usato quelli da bici svariate stagioni, ndr)

‘Mi servono.’

‘Ma non stai andando in università?’

‘Infatti. Mi servono per una cosa.’

E così due candidi caschi per arrampicare, dimensione testa bambina, sono partiti verso la facoltà di veterinaria. Si sospetta campeggeranno in luoghi imporbabili, destinati a funzioni segrete.

mercoledì 24 settembre 2025

ERA OGGI

Il ventiquattro settembre è la nostra festa, la tua e la mia. Ogni anno. Celebriamo il tuo arrivo con quegli occhi profondi che incantano. Celebramo il tuo essere tutta, la tua energia, la tua curiosità, la tua sete di mondo. Sete di amiche e di amici, di relazione, sete di luoghi, di parole, di immagini, di gusti, di cultura. Sete di forme, di colori, di tocco.

Sete di mondo e sete di te.

martedì 23 settembre 2025

LE INDICAZIONI DEL PROF

Oggi è il secondo giorno di università di mezzo, e quando torna a casa la cucciola ha l’aria un pochino frullata. Pare che trovare le aule, nel labirintico politecnico dai mille edifici, sia un rebus. Pare si sia infilata in un laboratorio privato senza autorizzazione (e dal quale è stata invitata ad uscire, naturalmente).

Finalmente trovato il prof di storia dell’arte in un’aula che non si sa se fosse quella giusta o meno, pare lui abbia intimato ‘migriamo!’, neppure fossero uno strormo di anatre. Migriamo dove?, la domanda sui giovani volti. ‘Mah, perlustrate!’

E così fu che si insediarono in un’aula che non era la loro ad ascoltare la storia dell’arte all’università.

lunedì 22 settembre 2025

IL GIORNO CHE

Il giorno che piove, ma proprio tanto, e il Seveso esonda e Milano è allagata 

Il giorno che c’è lo sciopero generale, e questa volta ha senso

Il giorno che in tutta Italia si manifesta per Gaza, e una folla oceanica in tutte le città si è sollevata a dire basta

Il giorno che la cucciola di mezzo comincia l’università, e non ci sono i mezzi, e ci vorrebbe la canoa e XX l’accompagna in scooter e lei si cambia per essere presentabile ai nuovi compagni

Il giorno che XX e YY sfilano con migliaia di altre persone sotto una pioggia torrenziale a dire basta così 

Il giorno che due mani si sporgono da un bus turistico e applaudono al fiume di manifestanti, ed è un rimbalzo magico

Il giorno che la cucciola grande, oltre a non essere riuscita ad andare in autonomia in università, non riesce nemmeno a tornare perché le otto di sera non sono più fascia protetta dello sciopero

Il giorno che sono successe molte cose e raccontarle tutte non ci si fa, ma quei nastrini sul cappello di XX dicevano

sabato 20 settembre 2025

RICONOSCERSI

Me l’avevi chiesto tempo fa, cara Ski. E sei arrivata dalla tua città, dai ‘confini dell’impero’, come li chiami tu, con oltre cinque ore di treno. E poi ci siamo andate insieme, al convegno sul pensiero di Luisa Muraro. Tanta della tua bella filosofia, il pensiero narrato dalla cultura nella patria della cultura, l’università.

E poi abbiamo scritto insieme, parole corpose che tengono traccia.

‘Sulle tracce di madri. E trovarsi e riconoscersi perchè vedi una borsa Labodif come la tua due banchi più su. Sapere che è lo stesso il desiderio che ci muove. Tra le relatrici (femminile sovraesteso), filosofe, psicologhe, giornaliste, professoresse universitarie che descrivono il pensiero trasformativo di Muraro.

‘Pensare media l’esperienza in lingua materna cercandosi in relazione con altre.’: il valore dell’esperienza che chiede di essere detto in una lingua nostra, e non da sole. La relazione vede e autorizza.

Sono tante le parole che ascoltiamo e che con il risignificato delle madri abbiamo imparato a riscrivere: desiderio, libertà, inadeguatezza, madre, differenza (che non è meno).

‘Lo splendore di avere un linguaggio, dire l’esperienza in un modo che ne mantiene la sua forza sorgiva’.

‘Sorgiva’, una parola ricorrente in questa giornata, e da esplorare di più. Nel frattempo teniamo caro lo sguardo su Luisa Muraro che abbiamo guardato insieme. Labodif ci ha mostrato dove guardare, e soprattutto come guardare. La nuca di Luisa e di tutte le altre. 

Per trovare parole nuove e antiche perchè nostre, perché già pensate da una madre, perché parlano la lingua nostra, perché hanno forza di sorgente, fanno nascere.’

venerdì 12 settembre 2025

SEMPRE VOI E ANCHE NO

Si ricomincia. Con l’entusiasmo di Maria Antonietta che va al patibolo, più o meno. Ma con grande attenzione a chi sei, come sei. E forse con quel po’ di gioia di rivedere almeno qualcuna, per esempio le tue compagne di marachelle. Almeno loro si.

Siete la stessa classe, ma con un altro nome, con qualcuno che non c’è e qualcuno che arriva. E allora non lo so, se siete proprio sempre voi.

So che tu sei tu. Con la tua determinazione, la tua intelligenza brillante, la tua belligeranza mai paga. Con i riccioli e la cintura di strass, con lo zaino e i compiti di italiano. Che oggi, il primo giorno, la belva di lettere ha interrogato. Interrogato, il primo giorno, sui compiti delle vacanze su I Promessi Sposi.

E tu sei tu, e ti indigni e poi ci stai, con queste giornate.

Buon primo giorno di scuola, microba. Che le ore ti siano leggere.

LE GAMBE

‘Ciao cucciola grande! Buongiorno! Come stai?’

‘Sgrunt.’

‘Ti sei svegliata presto oggi. Vai dal cavallo?’

‘Non mi sono svegliata. Mi sono svegliata le gambe.’

martedì 9 settembre 2025

IMPENSATO

La scuola sta per cominciare, ci sono progetti ambiziosi di esperienze all’estero. XX si morde la lingua e cerca la sintonia giusta per chiedere di portare a scuola i compiti microbi dal primo giorno, dando per scontato che siano stati diligentemente completati.

Comincia una conversazione quasi per ridere, dice non fare scherzi che non voglio avere mille colloqui con i prof, se devi far copiare non farti beccare.

E Mak, la persona importante microba, si lascia scappare un numero di magia microbo per aiutare l’amica nel test di inglese di recupero.

A base di telefono scambiati, simulati malesseri, foto rubate, la verifica fatta in bagno e ritrasmessa in classe. La prof ha perfino riconsciuto un certo pallore dovuto al malessere microbo.

Forse la CIA sta reclutando?

giovedì 4 settembre 2025

NUOVA VITA

È il tuo primo giorno di università, cucciola di mezzo. Forse sarebbe anche il secondo o il terzo, e sono i precorsi. E poi sono forse i precorsi di ingegneria, e non della tua facoltà.

Non so.

Fatto sta che pensarti camminare, respirare e vivere dei luoghi nuovi, che saranno sempre più tuoi fino a farti emozionare quando li vedrai fra molti anni, mi commuove. 

Hai tutto per prendere appunti, una bella borsa, la bellezza dei tuoi quasi diciannove anni.

‘Cucciola, allora, come è andata al poli, bello? Come sei andata oggi? Con i mezzi?’

‘Con le PREGHIERE. Ci ho messo cinquanta minuti e sono anche arrivata in ritardo.’

Ah, quella logistica…