lunedì 9 giugno 2025

IL SEGUITO

XX trova una nonna MM un po’ pesta, con il labbro rotto, lividi sul viso, le ginocchia più gonfie e blu. 

‘Mamma, sei tutta pesta, hai picchiato anche la testa. Ti fa male qualcosa?’

‘No, niente, solo un pochino il braccio a girarlo così.’

‘Andiamo al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea’.

‘Mamma, hai picchiato la testa e sei piena di lividi, e non si sa nemmeno bene come hai fatto a cadere…secondo me bisogna andare al pronto soccorso.’

‘Neanche per idea. Poi non ho picchiato la testa’’

‘Ah, no? La faccia mi risulta sia il davanti della testa, sei tutta piena di lividi…allora facciamo così, se proprio non vuoi andare che non ti posso trascinare, scrivi subito alla tua dottoressa e le chiedi una visita urgente. Così poi almeno hai un minimo di controllo medico.’

La storia prosegue con una nonna sempre più pesta, che in serata si convince ad andare al pronto soccorso. Esce dal primo PS ortopedico con gamba destra e braccio destro ingessati, trasportata in ambulanza ad in secondomps per tacnalla testa, da cui esce, il giorno dopo, con l’aggiunta dimtutore al naso, rotto pure quello.

Che dire? YY suggerisce corso di Tai chi con focus sulle cadute. Ai nostri nonni e nonne, che cascare cascano, insegniamo a cadere. Almeno magari non si rompono le ossa.

domenica 8 giugno 2025

INTELLIGENCE DI QUARTIERE

Da Frac a XX: ‘Ciao, scusa se ti disturbo, volevo avvisarti che Marti ha vosto cadere la tua mamma in strada, l’ha aiutata e riaccompagnata a casa. Magari vuoi fare un check.’

Da XX a Frac: ‘Grazie mille davvero, la chiamo subito che ora non sono a casa.’

Driin ‘Pronto, ciao Maus, come stai?’

‘Bene.’

‘Mmhh, non é che sei caduta?’

‘CHINTELHADETTO?’

‘Il punto non è chi me l’ha detto, il punto è che tu non dici niente, uffa. Come stai? Sono a yoga, sto arrivando.’

Click.

QUEL DIRITTO DA SALVAGUARDARE

È la prima volta, oggi. È la prima volta che le tue idee possono essere ascoltate attraverso una scheda elettorale. Non è tanto tempo che le donne possono votare, in Italia, il film di Paola Cortellesi ce l’ha mostrato chiaro e netto ‘stringevamo le schede elettorali come lettere d’amore’.

Così ti auguro di stringerla sempre, la scheda elettorale che siete andati a recuperare all’ufficio competente qualche giorno prima, voi neodiciottenni al primo voto. Che bella e simbolica questa vostra ‘tessera elettorale date’, l’appuntamento per farlo tutti insieme. Incombenza burocratica, certo, e anche una lettera d’amore da stringere per dire la tua. Qualsiasi sia la tua.

giovedì 5 giugno 2025

LO DICIAMO PIANO PIANO

Giorni pieni pieni questi. Pieni pieni, si penserebbe, di ripassi, di scuola, di mappe concettuali, collegamenti, che la maturità è fra poco.

Sono giorni pieni, questi, si, ma mi sembrano pieni di altro, che forse nemmeno so. Giorni pieni di organizzazione, di feste, di balli, di scuola guida, di celebrazioni.

Ieri sei stata alla festa della scuola, che iniziava alle sei di sera e come alla scala poi chiudevano le porte, meno male che la bidella signora Filomena ti conosce e ti ha fatto sgattaiolare dentro. Non so bene che cosa fosse, la festa del liceo in abito lungo e tacchi con il preside che balla. E poi la festa è finita alle dieci, e che è, vorrai mica tornare a casa, cosa siamo, all’asilo? Così via a fare serata altrove, per poi presentarti a notte più fonda.

E poi tra qualche giorno si vota, non il voto della vita ma la prima volta che eserciti un diritto, e allora ecco la spedizione di voi a ritirare la tessera elettorale.

E poi la scuola guida, che le lezioni te le fissano una al mese quindi tocca farla, e poi bisogna caricare il capolavoro per la maturità, e fare pure l’orale di prova.

E poi ci sarà la festa al parco, quella della scuola ma senza il preside, per dire, dove mi sa tanto che si ballerà fino a mattina.

E poi c’è domani. Ci penso e vorrei dirtelo, che domani è il tuo ultimo giorno di liceo. Non l’ultima volta che entrerai in quella scuola, ma l’ultima volta che ci entri per avere orario e lezioni, anche se mi sa che ormai le ore scorrono a fare altro.

Sono vicina al tuo cuore e ai tuoi passi veloci di domattina, chissà che strada sceglierai di fare, quella tutta dritta oppure la scorciatoia attraverso il parco. Con quali emozioni salirai i gradini della scala D o B, chissà, insomma quella nascosta in fondo al corridoio di sinistra. Chissà come guarderai il tuo banco, o come lo sguardo curioso di mondo e con un po’ di nostalgia guarderà fuori dalla finestra.

Chissà l’esplosione di grida al suono dell’ultima campana (no, non ho letto le circolari quindi non so a che ora sarà) quando tutta la scuola sarà gioiosa e voi pure e forse anche un po’ tristi.

Abbiamo letto insieme, prima, le parole di una prof di quelle che ce ne vorrebbero tante, Valentina Petri. Ha scritto ai suoi ragazzi e alle sue ragazze : ‘Questa é l’ultima volta che siete costretti a stare a sentire una che vi spiega una poesia. Magari no, magari andrete in rete a cercare dei versi da scrivere su un bigliettino, magari invece non succederà più, non poserete più gli occhi su delle parole che qualcuno ha accuratamente scelto perche stessero insieme e vi dicessero qualcosa, anche qualcosa di diverso rispetto a quello che pensava l’autore. La poesia è di chi gli serve.’ E conclude: ‘ credo che una delle cose più belle della scuola sia il privilegio di poter scegliere delle parole da regalare agli altri.’

E così, anche senza poesia, vorrei regalarti queste parole, dedicate alla tua giornata di domani e al tuo cuore che le vive, anima bella.

domenica 25 maggio 2025

LE PERSONE IMPORTANTI

XX è partita per la Cina ieri, basta lasciare il forte un’attimo ed ecco che succedono cose.

Tipo: la nonna MM oggi ha conosciuto, LUi, la persona importante della cucciola grande. Sono andati tutti e tre insieme in maneggio, era parecchio che la nonna non vedeva il suo nipote con gli zoccoli e soprattutto la sua amica Rosetta, la mamma della signora del maneggio. Così i tre in macchina, LUi parla e parla e ride e fa ridere (YY dice che in fondo deve parlare per due, non ha tutti i torti). La nonna si diverte, fa compagnia a Rosetta, vede gli sbaciucchiamenti tra LUi e il cavallo e decide che si, è proprio simpatico.

Nel frattempo accade anche che la microba rivende ripetizioni del suo papà e oggi che è domenica pomeriggio vengono promosse ripetizioni di matematica a base di disequazioni e sistemi di disequazioni alla persona importante microba, il suo Mak. 

Pensare all’imponente Mak che scrive maggiore o minore sotto gli occhi vigili di YY, dopo una cena non cenata di qualche giorno fa, fa una tenerezza grande.

giovedì 22 maggio 2025

ALTRE COSE DI SCUOLA

Mart è una delle meglio amiche microbe. Però Mart con l’inglese non ci azzecca mica tanto. Quindi in una serata di fine settimana, a una manciata di giorni dagli scrutini, avviene la seguente conversazione:

‘Facciamo così: glielo chiedo io, se possiamo andare insieme, anche se mi ha già interrogato. Tu impari le frasi a memoria, io ti rispondo e vedrai che va bene.’

La sua particolarissima tenerezza nell’aiutare la sua amica Mart a recuperare.

COSE DI SCUOLA

‘Si, si, è andata bene l’interrogazione di scienze. Sette!’

‘Brava microba! Che cosa ti ha chiesto?’

‘Boh, l’evoluzione, ma mica l’avevo studiata.’

‘Ah no?! E come mai? Ti ricordavi la brillantissima spiegazione della tua mamma?’

‘Un po’ quella, e un po’ mi ricordavo quella delle medie.’

‘Ah, si, spiegata dalla prof di scienze complottista che pensa che l’uomo non sia mai stato sulla luna? Ottimo.’

‘E poi mi ha interrogato anche in inglese, con la madrelingua. Si, si, è andata bene, inglese… Comunque questa storia che il voto conta al 40% non è mica giusto, cioè, tu studi per un voto tutto intero e poi conta di meno’.

Perché, che cosa hai studiato per inglese?’

‘Nooo, ma va, mica io…dico per gli altri, non è mica giusto, per quelli che studiano.’

Ah, ecco.

mercoledì 21 maggio 2025

QUELLA STORIA SENZA FINE

Ennesima puntata della saga passaporto cucciolo di mezzo. Sono passati un paio di mesi, la cucciola ha già passato un pomeriggio sul marciapiede davanti la questura aspettando di ritirarlo, per sentirsi dire ‘chiudiamo tutto, i sistemi sono down’. ‘Ma devo solo ritirare, non serve il computer.’ ‘L’ufficio è chiuso, torna un’altra volta.’

Questa, accanto all’incredibile storia della richiesta del passaporto stesso (si ricordi: serve un documento in corso di validità, tu vai col passaporto ancora valido, loro lo annullano e tu non hai più i requisiti per chiederne uno nuovo. Che le comiche sono nulla in contronto), ha segnato la linea rossa: lei, del passaporto, non ne vuole più sapere. Ritiene aver dedicato già ben oltre il necessario del suo preziosissimo tempo, deve studiare, ha la maturità e le amiche, chetticredi.

XX comincia a diventare inquieta e paventare scenari apocalittici tipo passaporto disperso ma valido, inaccessibile e non rinnovabile; chiama la questura per sapere che tipo di delega serve per andare lei, le rispondono che serve una delega notarizzata. Dal notaio riceve l’informazione che non se ne parla, di fare una delega per ritirare passaporti; allora si mette d’accordo con la cucciola, serve proprio lei, ma XX può andare a fare la fila sul marciapiede della questura. Se no chissà, il passaporto se lo ridanno alla questura centrale poi bisogna inseguirlo per tutti i rivoli della burocrazia italiana. E visto come è andata fino ad ora..

La cucciola accetta, XX si presenta davanti alla questura, stranamente poco affollata. Sarebbe la prima in fila quando l’ufficio apre, quindi chiama la cucciola dicendo sbrigati, qui facciamo in fretta. Le aprono, lei entra pronta ad aspettare all’interno, va all’ufficio passaporti, dice devo ritirare il passaporto di mia figlia, a che nome, cucciola di mezzo, eccolo, grazie, buongiorno.

Non un documento, non una delega, notarizzata o no, non il nome di XX, non la parentela, nulla di nulla è stato chiesto prima di consegnare il passaporto.

Lei, la cucciola, intanto arriva a passo marziale (pare che lungo la via un ragazzo straniero l’abbia notato, il passo deciso, e fermandola le abbia detto, in inglese: ‘sai, con la tua andatura e la tua espressione sembra che tu stia andando ad uccidere qualcuno.’). In effetti. Meno male che in questura non è nemmeno dovuta entrare, se no forse avrebbe tentato di uccidere qualcuno anche lì.

martedì 20 maggio 2025

INVITO A CENA

Telefona, lui, e lei scende, comprano il gelato insieme, forse lei suggerisce i gusti più graditi. Salgono in casa, in realtà lui si presenta dietro un mazzo di fiori che XX così grandi non ne aveva mai visti. Sono la microba e il suo Mak, la sua persona importante. Hanno scelto, o forse si sono sentiti un pochino forzati, di fare questa cosa ‘formale’, di essere a cena insieme a casa Noicinque. Menu risotto giallo, aspetta possiamo mettere il vino che ha l’alcol? Ma in realtà l’alcol va via, non è meglio se facciamo i burritos, no dai facciamo il risotto, ok, il vino ha detto che va bene se l’alcol va via. In realtà forse non andava tanto bene o forse non era tanto di suo gusto il risotto.

La cena scorre tranquilla e forse un po’ silenziosa, lui racconta di essere alla stessa scuola microba, va in palestra, non ci azzecca tanto con il francese.

La microba era emozionata, lui ha l’aria simpatica e innamorata, lei sollevata di questa cena.

lunedì 19 maggio 2025

QUANDO PENSI DI AVERLE VISTE TUTTE

Una delle amiche storiche della nonna XX, quella frizzante che guida sempre che ama i cani e cambia le case come maglioni, le ha recentemente regalato una pianta. Una pianta un po’ strana, che ha foglie verdi che poi diventano rosa confetto e sembrano proprio di plastica.

‘Chissà che pianta è’, deve aver detto la nonna alla microba durante uno dei quotidiani pranzi che offre alle ragazze che devono crescere (come non fossero cresciute a sufficienza, ndr). E lei, che è creatura del nostro tempo, le mostra le risorse dell’intelligenza artificiale. Fai la foto, la mostri a Gemini, e lui (o lei) ti dice che pianta è, e anche come prendersene cura al meglio, quante volte bagnarla, eccetera.

La nonna è entusiasta, ora chiede all’intelligenza artificiale parecchie cose. Per esempio: ‘sai, dovevo andare dal commercialista nell’ufficio nuovo. Ho chiesto a Gemini, ma poi ho chiesto anche al tranviere che mi ha detto che la strada che volevo fare era sbagliata, ormai i tram non attraversano più il centro. Invece quell’altra, ciats qualcosa, la strada me l’aveva detta giusta.’

XX ride, riconosce alla microba il merito di aver introdotto la nonna al futuro, e lei ‘si, infatti, le piace un sacco, la usa per tantissime cose.’

Grazie microba, e nonna, che sparigliate il tempo e gli stereotipi.

sabato 10 maggio 2025

QUELLA SINTESI CORAGGIOSA E CRISTALLINA

Siamo rientrati presto, ieri sera, da una bella serata con Sa e Sì di quelle che ti rinconciliano con mondo, quelle relazioni belle in cui ci scambiamo anche un pochino di istruzioni sul come maneggiare quelle creature metamofiche e potentissime in cui si sono trasformate le nostre figlie. 

Siamo rientrati presto, dicevo, prima del previsto, Tins aveva chiesto di portarle una pizza,  mica poteva arrivare fredda, e poi c’era la fine della partita di Sinner. 

Una volta a casa, salutiamo le ragazze che rispondono da dietro le porte, ci mettiamo in pigiama, guardiamo il tennis. 

Ad un certo punto compare una coraggiosa microba che con voce cristallina dice: ‘c’è il mio fidanzato, sta andando.’ E lui: ‘piacere, Mak.’ Stretta di mano energica, due polpacci grandi che non riuscivo a smettere di guardare. Un viso simpatico incorniciato da riccioli scuri, che lei non è riuscita a far sgattaiolare fuori casa causa nostro rientro anticipato. 

Lei spariglia. Sempre. E io sono così grata e guardo a Sa che mi è maestra in queste ondivaghe tempeste di crescita.

Credo ci sia voluto parecchio coraggio microbo, per decidere di manifestarsi, così, come non fosse importante. E invece lo è stato, microba. È stata importante questa vostra assunzione di responsabilità, questo vostro dire.

Ci ho messo un pochino a capirlo bene, il nome della tua persona importante, non voglio sbagliarlo o storpiarlo. Ora so anche che cosa significa: re, possessore, protettore dall’(?) inferno.

Aggiungerei coraggioso, coraggiosi voi due.

mercoledì 7 maggio 2025

IL MULTITASKING CHE FALLISCE

XX torna da questo oltralpe logisticamente scomodo, è in call mentre scende dal taxi, entra in stazione. È sempre in questa call tesa e di discussione mentre cerca il binario, il posto giusto. Arriva il treno, lei sale, cerca il suo posto, chiude la call. Appoggia il telefono sul sedile, incastra la valiagia, lo zaino, la borsa del pc. ‘Attenzione, il treno in partenza per Parigi Gare de Lyon sta per partire.’

Come Gare de Lyon?? ‘Excusez moi, ce train ne va pas à Roissy?’ ‘Non, c’est gare de Lyon.’

Cacchio. XX ramassa le sue cabattole e si precipita fuori dal treno, che parte. Appena lascia la stazione, il suo cuore salta un battito nel rendersi conto che il telefono è rimasto bello pacioso sul sedile numero 64, carrozza 5. Si precipita dal capostazione, chiede immediatamente de verificare. Lui serafico dice che no, che lei allora adesso prende il suo treno giusto e deve chiedere al personale del treno. Certo, perché le ferrovie francesi fanno passare sullo stesso binario due treni per Parigi, ma stazioni diverse, a sette minuti di distanza.

Quindi lei sale sul treno giusto - stesso binario, come dicevamo - e subito chiede concitata di avvisare il treno davanti. Sembrava facile, il telefono è su quel sedile, lo recuperate e lo consegnate alla prossima stazione.

E invece no. Intanto prima bisogna fare la partenza, poi capire che treno era, poi capire chi chiamare, poi si è chiamata la persona sbagliata che era su una altro treno e al posto sessantaquattro della carrozza cinque non aveva trovato nulla. Poi si chiama finalmente la persona giusta, che, ormai sono passate due ore, quella controlla finalmente e non trova nulla nemmeno lei.

Così l’unico mezzo di comunicazione di XX è la mail e la chat dal computer, con il wifi del treno, che andando veloce ha una connessione molto ballerina. Scrive all’IT di bloccare tutto, scrive al capo, scrive all’ufficio, in quelle tre ore di treno vissute sul filo dell’emergenza. Urge recuperare un nuovo telefono, ma soprattutto una borsina per tenerlo addosso.

martedì 6 maggio 2025

LUCI SPENTE

Era una di quelle cose simboliche, che emozionano anche se poco fanno. Una valanga sui social, alla maniera di adesso: alle 22 spegniamo le luci, ovunque siamo, per ricordare le luci spente e il buio e la tragedia che ogni giorno si consuma a Gaza.

Ho ricevuto e trasmesso questo messaggio, chiamato voi, ragazze, in una delle serate di autogestione. Dopo i ravioli (cotti, stavolta, mica come l’altra volta quando tu cucciola grande hai tentato di nutrire delle sorelle con i ravioli crudi), luci spente.

E abbiamo spento le luci, io oltralpe e voi a casa. A Gaza non lo sanno, dovremmo spegnere di più, soprattutto certi cannoni.

domenica 4 maggio 2025

ULTIMO SINGHIOZZO

Ore mezzanotte e sedici minuti, frizzo di telefono.

Messaggio effimero, faccia cucciola grande con espressione un po’ così.

Testo del messaggio: ‘Ho bucato.’

Appunto: chissà se tornano.

sabato 3 maggio 2025

SINGHIOZZO DI CONVERSAZIONE

XX in solitudine al mare d’oltralpe, YY in ritorno su un’autostrada che non sai mai come va, la cucciola media impegnata con un qualche ruolo nella festa del liceo, e ti pareva.

Le cucciole grande e microba, in una inedita convergenza dei gusti musicali, stanno andando ad un concerto. La logistica dei concerti è sempre impegnativa, alla fine scelgono la bici.

XX pensa che, a poco dall’inizio, saranno arrivate e voleva assicurarsi che tutto fosse ok.

Driiin.

‘MAMMATIMETTOGIÙCHESIAMOINBICIII!’ (voce microba gridata)

‘Ok, buon concer…’

‘Click.’

Driiin (questa volta è il telefono di XX che suona).

‘Ciao siamo in bici, asp - Microba dobbiamo stare da questa parte del guard rail! Vieni di qua!’

‘Ciao cucciola grande, allora siete ancora in bici, come va?’

‘La strada non è bellissima - uh, guarda UN LEPROTTO!!, l’hai visto?’

‘Ok cucciola, dove siete, manca tanto?’

‘Boh, abbiamo appena passato il cartello. Vabbè fammi pedalare, che la microba è davanti.’

‘Ok, buon concer…’

Click.

A parte lo scatto di energia per il leprotto, XX non ha saputo molto. Buon concer…CLICK

Dopo qualche tempo appare sul telefono di XX una foto di loro due, tenuta da concerto, canotta nera, facce contente. Ok, sono arrivate. Chissà se tornano.

giovedì 1 maggio 2025

È ACCADUTO

L’avevano scritto a penna rossa nelle agende, mesi fa, in una delle loro passeggiate al parco. Poi riconfermato ok allora io pendo ferie, io sposto i colloqui, io cerco il sostituto. Si tratta del fine settimana nella casa francese della nonna MM, ma senza nonna. Una gita di tre giorni si SJ, Mars e XX e relative metà, obiettivo: gite, mare, musei, centro storico, relax, nutrimento, relazione.

La nonna aveva apparecchiato una casetta tutta in ordine pulita e profumata, loro a parte un sogno brutto che teneva svegli e una zanzara che pungeva troppo vicino a un occhio, sono stati bene e belli e leggeri. I ragazzi e le ragazze quasi dimenticate a Milano - si, qualche telefonata ma niente stress -, hanno passeggiato, visto la città dall’altro, esplorato sentieri costieri, musei del cuore.

Sono tornati quasi tutti, XX restava per proseguire verso la Garonna per dei meeting nella settimana, con il cuore leggero di un momento fuori porta e gli occhi pieni di orizzonte. Soprattutto quelli di Mars.

sabato 26 aprile 2025

BUSSOLA

Gara di salto ad ostacoli, oggi. Si compete in quel di Tortona, campo grande, anzi molti campi coperti e no. La creatura magica che abita il corpo cucciolo grande, forse in un (inconsapevole?) tentativo di sabotaggio, ha detto a XX e YY l’ora della gara sbagliata, in realtà lei è in campo mezz’ora prima. Loro corrono un pochino e arrivano giusti giusti.

Lei diventa una creatura sola con gli zoccoli sotto di lei, cominciano a saltare che sembrano volare. Poi, a un certo punto, si perde. XX si era sempre chiesta quale fosse il segreto per memorizzare quale salto viene dopo, e questa volta lei galoppa velocissima ma verso un altro ostacolo, le gridano, torna indietro. Salta sempre altissimo, anche se qualche volta un po’ storto, ogni tanto da ferma che lo zompo sembra quello delle capre. Alla fine sono stati bravissimi, anche se fuori gara per tempo eccessivo. La prossima volta, oltre alle redini, ci vorrà la bussola.

venerdì 25 aprile 2025

QUESTA GIORNATA COMMOSSA

È nata da un pranzo veloce sul terrazzo, con le amiche preziose SJ e Mars. Evolve in giornata simbolo, di quelle che ricorderò per molto tempo. La manifestazione del 25 aprile.

Non amo le manifestazioni, e ne ho frequentate poche. Ma questa volta ci vuole, questa volta la mia voglia di esserci per il senso di farlo e poterlo fare, dire e accorgermi che è grazie a quanto accaduto ottant’anni fa che oggi posso essere d’accordo e anche non esserlo e dirlo.

Ho visto simboli di ogni foggia e colore, papaveri all’uncinetto appuntati con orgoglio su petti e cappelli, cappottini rossi fatti à façon al cane, il nastrino rosso di Natale, quello con i riccioli fatti con le forbici, a fermare una coda di cavallo, mantelli fatti con il tricolore, trecce intrecciate di nastri bianchi rossi e verdi. Ho pianto commossa, applaudito, chiacchierato e commentato. Ma soprattutto ho vissuto un senso di senso, di proposito, di significato, che non sentivo da tempo. Carrozzine per chi non riusciva a camminare, passeggini, trombe, tamburi,  cittadini e cittadine di ogni età e forma, molti con un punto di rosso a dire ‘ringrazio e onoro a chi mi ha permesso di essere in questa libertà oggi’, uniti sotto bandiere partigiane ma non solo, hanno dato un senso pieno pieno di significato a quest giornata.

mercoledì 23 aprile 2025

OCCHI SCINTILLANTI DI VILLE LUMIÈRE

Per festeggiare la maggiore età di Aa, la sua famiglia gli ha regalato tre giorni a Parigi, treno, alloggio, eccetera. La cucciola di mezzo beneficia direttamente della metà del regalo, nelle scorse settimane si sono attivati tutti i canali di progrmmazione viaggio (dal reperire i biglietti della metro che XX aveva avanzato, alla prenotazione di musei ed esperienze varie, il tutto naturalmente fingendo di essere ancora diciassettenni per approfittare dei meglio sconti).

Così partono all’alba con il treno la cui tratta è stata da poco riattivata, in viaggio guardano la maratona dei ‘Ritorno al futuro’, viaggiano con valigie enormi per essere preparati con ogni outfit, dalla serata scintillante al freddo del bateu-mouche.

Approfittano di degustazioni di formaggi (e vini, che non si capisce la logica: se hai un biglietto minorenne, non dovrei servirti il vino…ma forse i vini francesi seguono regole diverse), di macaron, visitano musei d’arte e terrazze con panorami la urlo. 

La generazione che prepara i viaggi con tiktok.

domenica 20 aprile 2025

VINCERE FACILE

Ci pensano da un po’, a sfidarle a Taboo. XX e YY che sfidano le cucciole, in qualsiasi formazione, al gioco delle parole, dell’intesa, della complicità. E finalmente in un grigio pomeriggio di Pasqua ecco l’occasione, e la disponibilità, a partecipare.

Taboo è un gioco in cui devi descrivere qualcosa alla tua squadra, che deve indovinare quella parola, ma non ne puoi dire alcune che sarebbero le migliori e più  vicine per rappresentarla. Più parole si conoscono, più è facile; più esperienze condivise, più è facile. 

Questa la teoria.

Nella realtà, magari è vero che loro, le cucciole, conoscono un po’ meno parole, ma le usano in modo diverso, e soprattutto più in fretta. Fanno riferimento a canzoni, concerti, meme e l’intelligenza giovane si attiva immediatamente.

Non conoscevano (e hanno passato) parole come bambagia, stantìo, snodo, ciniglia. E hanno vinto, alla faccia di tutte le stantìe convinzioni di XX e YY di essere privilegiati nella bambagia e seduti su una morbida poltrona rivestita di ciniglia.

venerdì 11 aprile 2025

UNA VALIGIA PIENA DI…

Al termine di una due settimane ad alta frequenza datte di visite alle produzioni, seminari di formazione, incontri con tutti i colleghi del mondo, tre giornate di fiera fitte fitte, XX rientra a casa con una valigia riempita di waffles olandese multigusti (ripiene di caramello, miele, spezie e cannella o dulce de leche), un rinoceronte di perline, una lozione antiforfora, molti bulbi di tulipano, un segnalibro a forma di papavero, svariate penne pesantissime, ventuno dischetti per il contorno occhi, un campione di profumo, la cannella della colazione e alcune scatole di gocce di cioccolato trafugate alla colazione.

Torna anche con il cuore pieno di interazioni, di quelle che normalmente vive online passando da una call con i cinesi ad una discussione con i brasiliani, passando per le innumerevoli battute francesi che ora comincia a capire.

Quando torna da questo genere di avventure, le sembra che il suo cervello abbia connessioni più ricche anche se ogni tamto pensa di parlare una lingua e ne parla un’altra (tipicamente in francese agli inglesi, ma non solo). 

Quando torna da questo genere di avventure, si scopre arricchita di umanità e anche travolta dai tanti, tutti insieme.

Quando torna da questo genere di avventura, vuole solo smontare la valigia con il rinocernonte di perline e stare in silenzio.

QUELLE ALTRE GITE SCOLASTICHE

Una generazione fa, le gite si chiamavano viaggi d’istruzione, facevano venire i capelli bianchi alle insegnanti, si visitavano musei o luoghi culturalmente rilevanti (i luoghi manzoniani, i luoghi carducciani, i luoghi dannunziani) senza nemmeno citare i luoghi veri e propri.

Le gite moderne invece sono proprio gite, hanno meno un obiettivo culturale e più sociale, si vuole creare il gruppo, fare qualcosa insieme. Così ecco le attività a remare in barca sul naviglio, e le gite di trekking in Liguria.

Bizzarramente, la gita microba di oggi non è molto lontana da alcuni trekking splendidi che lei già conosce, in cui è stata trascinata (e talvolta seminata) fin da alcune vacanze da bambina.

La sua gita di oggi è un trekking sui monti dietro il promontorio di Sestri Levante.

Ritorna stanca e allegra, braghe corte da gita, asciugamano per sosta sulla spiaggia.

Alla richiesta di raccontare, così en passant viene diffusa la notizia ‘ah, tipo la preside è caduta e sono venuti a prenderla con l’elicottero.’ Un fattuccio da nulla, insomma. E ancora ‘comunque non capisco che cosa sia venuta a fare’.

La conversazione prosegue su un binario del tipo ‘Scusa ma sta bene? Si è fatta male?’ ‘Boh, magari sono venuti a prenderla perchè è vecchia.’

Ok, è ora di lavorare su quella sindrome frontaleggiante che ha a che fare con il rispetto e la rappresentazione della realtà. O forse no.

NON É CHE ESCO

A proposito di rappresentazione della realtà, ecco la fedele riproduzione della conversazione avvenuta nel tardo pomeriggio con quell’inesauribile fonte di ispirazione che è la microba.

‘Esco.’

‘Preferirei sentirtelo chiedere: posso uscire vado a…e torno alle…’

‘Si, comunque vado da Fra, non è che esco.’

‘Veramente sei sulla porta e ai miei occhi stai uscendo. Riproviamo: posso andare da Fra, mangio lì ed è ok se torno entro le…?’

‘Le undici e mezza.’

Ecco appunto. Ma non è che esce, lei.

sabato 5 aprile 2025

LA FOCA E LA FOCHINA

Siete tornati stanotte dalla gita in Grecia, siete andatina scuola e questo pomeriggio vi aspettano le olimpiadi della danza: vi esibirete in una complessa coreografia che avete studiato per mesi, sperando che così freschi e riposati come siete ve la ricordiate.

Io in Francia ricevo il video della oerformance, lo guardo e mi commuovo, siete bravissimi. E poi mi riconosco inadeguata: non so chi sei. Non ti riconosco proprio, tra questi ventidue figuri vestiti tutti uguali, che si muovono in perfetta sincro-armonia. Il video l’ho guardato molte volte, prima mi sono commossa, poi cercavo di zoommare prima da una parte, poi dall’altra, e niente. Non so chi sei, dove sei, in quel video. E mi tormento un pochino, ricordanodo le le foche, che non hanno nemmeno il pollice opponibile, riconoscono tra mille il loro fochino sullo scoglio dalla voce, dai versi che fa, senza nemmeno vederlo. Io guardavo, eppure non vedevo, peggio di una foca.

Mi rassicura avere chiesto al papà se ti riconosceva, e pure lui ha detto di no. Lui si, come papà foca.

venerdì 4 aprile 2025

QUELLA GITA CHE NON SI SCORDA MAI

Oggi la cucciola di mezzo torna dalla gita dell’ultimo anno di liceo, quella che non si scorda mai. E con linearità rispetto al perspcorso di studi, il liceo classico, la gita è in Grecia. Atene, Delfi, Nauplia, hotel parecchio chic, molto tempo libero. La gita pare l’abbia organizzata la prof di storia e filosofia, quella simpaticissima che insegna la retorica del dibattimento, chiede video di argomentazioni (Kierkegard vs Schopenauer) e che tutto organizza tranne le gite maratona. Così la cucciola di mezzo va si in Grecia in gita, quella che non si scorda mai, viaggiando in classe extra-lusso e con moltissima libertà. Altro che le gite a dormire negli ostelli e passare le notti in bus.

giovedì 3 aprile 2025

L’OUTFIT GIUSTO

Quando lei è a casa, la musica risuona piena e potente. E lei canta, insieme alla sua musica piena e potente. Si è un po’ persa traccia di chi sono i cantanti preferiti, che cambiano al cambiare delle stagioni, ma ce n’è uno che quello no, quello si ascolta. Anche in concerto. Così siccome stasera sarà appuntamento di concerto, le attività si sono concentrate nei giorni passati sulla creazione dell’outfit giusto, una maglietta con i simboli del cantante. Euro e dollaro, i simboli. Si potrebbe discettare sulla profondità del messaggio artistico, tuttavia, cambiando sguardo: le magliette erano fatte benissimo, e la microba ne ha fatta una per sè e una per l’amica. 

Alla fine…

venerdì 21 marzo 2025

È STATO UN SUCCESSO!

‘MammahopassatoiSAT!’

Non sappiamo ancora di preciso per quale uso e consumo, ma intanto bravissima, cucciola di mezzo. E grazie anche alla tua persona importante che li ha preparati con te.