domenica 2 gennaio 2022

PARTENZA COL BOTTO

La sveglia suona alle 3.45, YY si era alzato comodamente alle 3.30 perché sveglio da un po’. Le valige sono pronte da ieri, speriamo ci sia tutto. Arrivano due taxi, al posto di uno grande, che raddoppia la spesa per l’aeroporto. Qui ci si trova con in cuginone FFF, sempre sorridente, come è bello vedersi, e sua simpatica e brillante moglie Anri. La coda al check in è chilometrica, una tesserina color oro un po’ scaduta velocizza le operazioni. Intanto ci si chiede ’Lux, dove sei?’ ‘Sto arrivando, ho ciccato aeroporto.’

Lux è alla Malpensa, il check in a Linate chiude in venti minuti. XX tenta di ritardare di qualche secondo l’inarrestabile chiusura, niente da fare. Lux non parte, almeno non con i voli programmati.

Di tutti gli imprevisti possibili, tra la roulette dei tamponi, gli ottomila voli cancellati ieri, il nome sbagliato di YY sul biglietto…ecco, di tutto quello che ci si poteva aspettare, questo era davvero il più impensabile avvenimento.

Lux ha corso come una pazza, non c’è stato nulla da fare. L’aeroporto è stato rinnovato, pare ora di sia una biglietteria unica, lei riesce a trovare un biglietto che parte dall’aeroporto di prima. Ci si vede a Oslo, prima di fare l’ultimo salto.

Così, neve e nebbia fuori, legno chiaro e un mucchio di gente dentro, la BigFamily e Lux si incrociano, per caso tra la folla, all’aeroporto di Oslo. Lei prende un volo prima, loro tentano di ridurre le sei ore di attesa, intanto bisogna fare dogana con le valige, come se la Norvegia fosse uscita dagli accordi di Schengen nella notte. La questione del tampone all’ingresso, poi, è quasi esilarante. Si inquadra un QR code che porta ad una pagina di registrazione, due volte su tre non arriva la validazione del telefono, una volta in coda una signora con pettorina gialla dell’aeroporto grida a tutti che chi è arrivato con volo Lufthansa non deve fare la coda per il test lí, Ma piuttosto andare a recuperarsi le valige. Pazienza se non siamo all’aeroporto di destinazione e le valige hanno scritto invece proprio quello sull’etichetta. E il test? Seguire le indicazioni gialle, scendere le scale, seguire le altre frecce gialle…’No, qui il test non si può fare.’ ‘Scusi, Ma ci siamo registrati, da su ci avete mandato giù, e le valige, eccetera…’ ‘Vabbè, il test lo potete comprare in farmacia e lo fate a casa. Entro 24h.’ ‘Aspetta…quindi è un test autosomministrato? E i risultati?’ ‘Nooo, non importa, solo se esce positivo dovete prenotare un antigenico.’ ‘Boh…quindi il test dove si compra?’ ‘ In farmacia.’ ‘Ah, ecco la farmacia dell’aeroporto. Avremmo bisogno di comprare dei test covid per autosommin…’ ‘Eh, peccato, li abbiamo appena finiti.’ Quindi? Con tutta la buona volontà del mondo, la BigFamily segue altri due percorsi per i test, uno a pagamento, uno con una registrazione barocca, e alla fine decide che avendo tutti un tampone negativo, allora vabbè, se i norvegesi si fidano, si fidassero. E prendono il volo successivo.


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