domenica 10 agosto 2025

ZEBRA, CHI LA VEDE E CHI NO - RACCONTO DI VIAGGIO

Meta di oggi della compagine americana, un canyon dal nome suggestivo: zebra, molti lo conosceranno perché è un popolare salvaschermo degli odierni pc, con quelle pietre striate suggestive del no e.

Per arrivarci prima si guida, poi si guida su strade sterrate, poi si cammina. Si dovrebbe camminare molto e sotto un sole che non perdona. Un sinistro caveat campeggia all’inizio del sentiero: avete almeno quattro litri di acqua a persona? No? Allora tornate indietro.

I noicinque, in attuale formazione NoiTre allargati, hanno si e no mezzo litro d’acqua a testa. Il sentiero sembra facile, in piano, lo Zebra Canyon alcuni chilometri più in là. Nel frattempo la microba ha le placche in gola, la febbre e il provvidenziale antibiotico della sempre effcientissima Anri. Poi le scarpe di XX hanno entrambe le suole che si scollano, insieme ad una terza scarpa microba.

Si decide, saggiamente e con la fatica della rinuncia, di tornare indietro, la temperatura è parecchio salita, il sole acceca e l’acqua è sempre più calda e sempre di meno. Gli occhi si sono comunque riempiti di meraviglia di rocce incredibili, scorci e scenari difficili anche da immaginare.

Le tre scarpe rotte devono essere rimpiazzate, a circa un’ora di strada trovano la metropoli di Escalante, seicento anime, il migliore caffè dello Utah e negozi che dietro l’insegna della pizzeria ti vendono l’attrezzatura tecnica per camminare, comprese le scarpe da montagna.

Si traducono le taglie dei piedi, si cercano nei due negozi (ops, pizzerie!) dirimpetto e i quattro piedi trovano nuove peduline. L’ipostesi del crash contemporaneo delle tre suole è l’alta temperatura. Nel giro di dieci minuti, le scarpe si sono smontate con la suola di gomma cascante sotto il piede ad ogni passo.

Nel gustare il caffè più buono dello stato, una chiacchiera tira l’altra e vengono indirizzati ad una strada panoramica, che in effetti regala panorami inattesi e magnifici.

Nel frattempo, la cucciola grande pubblica stories delle sue zebre, quelle viste davvero, a mucchi.

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