martedì 31 dicembre 2024

IL SERPENTE CHE VERRÀ

Non basta sapere che finisci oggi, caro il mio duemilaventiquattro. Perché non è davvero la fine delle tempeste che hai portato con le. Le creature piccole con la coscienza ancora confusa, le creature meno piccole con le ossa ancora da aggiustare.

Di solito al cambio d’anno, quando passi il testimone al tuo prossimo fratello, si volge lo sgaurdo indietro, si guarda a ciò che è stato. E poi si guarda avanti, con gli occhi e il cuore pieni di speranza che il bello che c’è sia di nuovo e ancora più bello, e che i giorni tempestosi o tristi siano di meno e meno intensi.

Quindi facciamo così, duemilaventiquattro: avvisalo, il tuo fratello che arriva, che per ora siamo in un tempo talmente sospeso che non si guarda nè si accoglie nulla. Aspettiamo invece, con fiducioso ottimismo, che arrivi l’anno del serpente di legno. È la festa cinese del nuovo anno lunare: il serpente parla di forza e fortuna, l’elemento del legno suggerisce calore e concretezza.

Così che non se la prenda, questo anno che arriva, se per questa volta ci affidiamo alle speranze d’oriente. All’anno lunare del serpente di legno che verrà.

sabato 28 dicembre 2024

LORO NO, NON VANNO

La nonna GG con la gamba rotta in un ospedale. Il nipotino con la testa che soffre in un’altro. Così XX e YY scelgono di stare, rinunciare alla loro settimana di sci e usare il tempo lungo e dilatato dei giorni di vacanza per prendersi cura.

Il padrone dell’AirB&B non sembrava troppo felice, anche se il contratto permetteva la disdetta. Si spera che affitti loro la casa per l’anno prossimo.

E loro passano le giornate vuote balzellando da un posto all’altro, a dare abbracci e provare a stare in questi giorni difficili.

venerdì 27 dicembre 2024

LEI VA

Lei va, quella magnifica vagabonda della cucciola di mezzo, va. Parte oggi, forse con un bus, forse con un’amica, alla volta delle montagne. Parte con la roba da sci, i biscotti di XX, una valigia enorme che contenga anche i lustrini necessari al capodanno, dichiara di andare in val d’Aosta, dove bene non si sa, a casa di chi bene non si sa.

Sono in otto, pare, sciano, festeggiano.

Nessuna altra notizia, se non il giorno del ritorno, il due gennaio. Sempre, forse, in bus. Sempre, forse, con un’amica.

giovedì 26 dicembre 2024

E NON È FINITA QUI

La giornata di festa scorre tranquilla nella casa di campagna del nonno GG, non fosse che i nipotini sono in formazione ridotta. Manca Edo, che ha avuto qualcosa che sembrava un malanno influenzale, che invece ora lo fa dormire sempre e si scopre essere encefalite, un’infiammazione al cervello. È stato ricoverato all’ospedale dei bambini dove si cerca di capire che fare, anche grazie al consiglio della preziosa amica Mars, un’antica amica del liceo di XX che fa la pediatra di famiglia e scoppia energia positiva da ogni dove.

E sempre più si aspetta il fratello anno nuovo migliore di questo.

mercoledì 25 dicembre 2024

NATALE DI IMPREVISTI

Le parole sono state condivise insieme ai piccoli e grandi doni della mattina di Natale. C’è la musica bella che colora la giornata, il tavolo allungato per accogliere la famiglia allargata, le squisitezze, i salami della zia, bollicine già stappate. Soltanto che la nonna GG, in arrivo con il fratello di YY, fa un movimento inusuale con le sue stampelle, i mille pacchetti del Natale e i dolcetti della tradizione, cade sul marciapiede davanti a casa e si frattura il femore. La mattina di Natale.

Ambulanza, pronto soccorso, lastre, altra ambulanza, altro ospedale, ricovero. Operazione prevista appena torna una parvenza di chirurgo di turno.

Il tavolo resta mezzo vuoto, la nonna dolorante abbracciata per quel che si può nel tardo pomeriggio.

Che dire, aspettimo che l’anno che è non sia più per accogliere un fratello anno migliore.

martedì 24 dicembre 2024

NATALE DI PAROLE

La parola che forma, che racconta, che vive e fa vivere. Così una delle attività di questo Natale, per XX, è stata scegliere e regalare una parola alle persone importanti della sua vita.

Le parole. Quelle che vibrano della loro essenza e di noi, di chi le dice e di chi le ascolta. Ho scelto di sceglierne una per te, da dire e ascoltare insieme, per farla davvero nostra, da condividere per questo Natale, che parli di noi, di ora e di futuro.


Microba,  parola che ho scelto per te è

vacanza

che viene dal latino (si, non fare smorfie) vacantia, vacans, participio presente di vacare, cioè essere vacuo, sgombro, libero, senza preoccupazioni.

Essere vuoto, avere spazio perché altro entri, oppure non entri. Fare vacanza, fare vuoto (che non è il nulla), è la certezza che qualcosa che ancora non c’è sta per accadere, anche se ancora non so che cos’è.

Con il desiderio che sappiamo fare sempre un po’ vacanza, che sappiamo fare quel vuoto necessario a lasciare spazio alla meraviglia, ogni giorno.


Cucciola di mezzo, la parola che ho scelto per te è 

strada

Quella che c’è e tutti la sanno, quella che magari è nascosta e non si vede, quella ancora da tracciare. Quella che va dritta e anche quella che fa mille curve e si avvoltola, una strada da creare e percorrere mentre si assapora il mondo che c’è.

Con il desiderio che la tua strada, le tue strade visibili e invisibili ti portino serena e curiosa a scoprire incanto e meraviglia, alla ricerca della tua essenza.


YY, la parola che ho scelto per te è 

modo

Ha una radice antichissima: ‘med’, che nel suo scrigno di senso vuol dire ‘prendere misure’, ‘osservare a fondo’, ‘curare’ e ‘pensare’. Ha a che fare con l’esercizio continuo e costante di quello sguardo di cura e che cura.

Mi sembra proprio il tuo, il modo, quello di vedere cose non sempre visibili, e di mettere questo tuo sguardo al servizio di tutte noi.


Cucciola grande, la parola che ho scelto per te è 

mistero

Dal greco mystérion, mystes, ‘iniziato’. La Treccani la definisce ‘fatto,  fenomeno che non può essere spiegato chiaramente, che non si può penetrare e che è tenuto nascosto’.

Il mistero vibra fortissimo in te, come la forza nella principessa Leya.

Sei mistero nel tuo amore incondizionato per il mondo di zampe peli ali code squame criniere, sei mistero in quella relazione così sottile e magica con la tua mezza tonnellata preferita di vita. Sei e custodisci mistero sulle tue faccende.

Il mio desiderio è che tu riesca sempre a custodire questa profondità di mistero meraviglioso.

lunedì 23 dicembre 2024

ACCADE

Lei aveva espresso il desiderio di una memorabile festa di 18 anni. Poi, nell’intorno del suo compleanno, della festa non si poteva parlare, pena il sollevarsi di venti di tempesta. Fino alla soluzione atipica, l’organizzo di un’amica e la data bizzarra, l’antivigilia di Natale.

XX rientra a casa da un ufficio finalmente agibile. Sul pianerottolo di casa si allineano le scarpe da mageggio della cucciola grande sparpagliate di lolla dentro e fuori accanto a inedite décolleté nere a puntissima, apparente numero quarantaquattro. Ospiti eleganti, suggeriscono le décolleté. Già dall’ingresso si intuisce in effetti un certo fermento.

La casa è popolata e continua a popolarsi di ricci, boccoli, abiti lunghi, tacchi, ciprie, reggiseni senza spalline, vestiti prestati e condivisi, smalti, profumi. La cucciola di mezzo è nel fervere della sua preparazione per la festa, i bagni di casa non bastano e in ognuno si rilevano tracce di rivoluzione da diciottesimo con spazzole, piastre, mousse per i ricci, ombretti, colori.

La calma olimpica di YY, invitato a mangiare la torta dopo i suoi allenamenti, che cela il suo outfit dietro un’improbabile mise da allenatore con jeans e giacca della tuta con tigre e zampata, il logo della squadra, e un bel rombo rosso fuoco a centro schiena: ‘Fonzies’, uno sponsor.

Le ragazze escono, la cucciola grande in versione clochard graziosamente le accompagna - anche lei si presenterà per la torta, questa volta in versione party.

Gli spacchi, le scollature, le paillettes incorniciano sorrisi a caccia di mondo.

Metamorfosi della cucciola grande, che dopo essere rientrata mette un abito azzurro a spalle scoperte (a pensarci bene, tutte le spalle cucciole e amiche erano scoperte, come a ferragosto), scioglie la treccia che le lascia delle impagabili onde nella chioma, appende collane e orecchini e si prepara a partecipare alla parte della festa con la torta.

Cambio di scena, il locale è moderno, illuminato dalla luce rosa della scritta ‘Barbie’, loro ballano e cantano e sorridono e assaporano vita.

Arriva anche YY, in diretta dal suo duty di allenatore (si, pare si siano allenati pure l’antivigilia di Natale) e sorprende con il suo outfit, business casual con giacca e scarpe serie. Outfit tentuto nascosto fino all’ultimo, facendo ventilare l’ipotesi che si presentasse davvero con la mise da allenatore, con tigre e zampata e pataccone Fonzies sulla schiena.

La torta ha forma di 18, ci sono lamponi espressamente richiesti, amiche e qualche amico della festeggiata si presentano a XX e YY sorridenti e vivi e allegri, raccontano di vacanze future, di regali, di gioia.

C’è la preziosa Tins, la microba con dei tacchi in prestito sembra altissima, ha i riccioli precisi arrotondati che nemmeno Giotto. Ah, se solo tale precisione filtrasse anche nelle tavole di disegno.

La sorpresa inedita di  Sa e Sì, venuti a recuperare Tins, quegli abbracci di gioia, di pura consapevolezza di amore per queste creature così diverse, così speciali. La grande bellezza (citando Sa, che si commuove con XX alla meraviglia di loro e di noi insieme, e che sa dire parole belle di pensieri belli).

mercoledì 18 dicembre 2024

TOH, CHI C’È?

Assai oscure sono molte delle questioni che riguardano la cucciola grande. Quella di oggi è solo l’ultimo, in ordine cronologico, dei misteri. Sono circa le 6.35 del mattino, si sente movimento e dietro la porta XX e YY intuscono una voce femminile che non riconoscono. YY si alza ed inciampa in Arianna, una compagna di università della cucciola grande, con cui, insieme ad un’altra banda di pari, andranno fuori regione a veder o far non si sa che a delle mucche. Che gli animali fossero mucche si è saputo da Arianna. La cucciola ha offerto la setteposti di casa, non l’ha trovata nel posteggio in cui se l’aspettava (la sera prima per un impegno di XX e nonna MM a teatro la macchina era stata spostata) e all’alba, oltre ad incontrare sconosciute per casa, si ricevono telefonate indagatorie sul parcheggio.

Rientra in serata, racconta che il prof dietro la cui auto era lei correva sulle strade di campagna e andava a novanta all’ora in autostrada, ma tu pensa, e non poteva nemmeno superarlo. Strettissimo riserbo sul dove, sul che cosa sia stata l’attività della giornata.

lunedì 16 dicembre 2024

QUANDO TI DICI CHE NON PUÒ ESSERE VERO

Prologo: la microba ha la verifica di scienze. Si tratta di termodinamica, le leggi dei gas, il legame tra volumi e pressioni e temperature. La materia non la appassiona, studia di malavoglia con XX.

In palio, un voto verde in pagella.

Nel corso della mattinata (della sciagura del registro elettronico abbiamo già parlato, la sciagura avanzata delle notifiche che arrivano ne è solo l’ultimo aggiornamento) compare una ‘notazione’ dell’insegnante di scienze che suona grossomodo così: ‘la microba usa lo smartwatch durante la verifica, le viene sequestrato ed era successo anche durante l’interrogazione.’

Lei rientra e spiega. Sostiene che le fosse arrivato un messaggio (da nonsisachi, in orario di scuola), che lei siccome la verifica era alla prima ora si era dimenticata di mettere il non disturbare. E quella questione dell’interrogazione? ‘Ah si, li siccome la mia amica Maggie mi ha visto in difficoltà, mi suggeriva con whatsapp.’ notevole il salomonico commento di una sorella grande: ‘ci sta, dai, se scrivi alla lavagna con la mano con l’orologio…’

Ora, non si sa quale sarebbe stato l’atteggiamento dell’odierna GenX se avessero avuto a disposizione mezzi analoghi. Forse però, non sarebbero arrivati all’idea di suggerirsi con le chat, frenati dal quel vago pudore inconsapevole eppur prsente, di cui gli spregiudicati teens sembrano essere oltremodo privi.

martedì 3 dicembre 2024

ATIPICA

Atipica, questa giornata di festa di XX. Il giorno del suo compleanno comincia presto, all’ora di colazione, anzi qualche minuto prima che così non si fa di fretta. La cucciola grande graziosamente si alza anche se non ha lezione in università, si alza ma non si sveglia, si nutre della colazione, tollera il rumore festante e riscompare nei suoi appartamenti.

XX è festeggiata con doni affettuosi, una pastiera ‘senza’ che fa rivoltare nell’olimpo gli dei della pasticceria, ma che YY ha inventato apposta e che alla fine è buona. Il dolce, che della pastiera ha tutta l’aria, è soprendentemente vegana, senza zucchero, senza glutine e senza lattosio. A chi si chiede come sia possibile: la ricotta è fatta di anacardi, il grano sostituito con l’orzo, niente uova nella pasta frolla, il gusto dolce da sciroppo d’agave. Urge sacrificio di bignè per placare gli dei pasticcieri.

La giornata evolve con un viaggio di XX attraverso mezza Europa per arrivare nella remota Tolosa, prende due voli, su ciascuno l’equipaggio scopre che è il suo compleanno e le regala una mini-bottiglia di champagne che lei riuscirà a trasportare soltanto imbarcando la valigia nei voli successivi, ciascuna corredata da cartolina di auguri firmata dall’equipaggio con i colori corporate - non si vedervano cartoline da lustri…

Trova nel tavolino dell’aereo un passaporto non suo, ma l’aereo è sopra le nuvole ormai da parecchio, consegna il documento alla hostess e rivolge un pensiero di solidarietà alla persona che l’ha lasciato lì, partecipando allo sgomento che si immagina.

A Tolosa, partecipa alla cena di Natale con mille colleghi francofoni, riceve come Secret Santa un pupazzino di neve di plastica che vuole sembrare cristallo pieno di cuoricini brillanti - che detto così è brutto e nella realtà è ancora più improbabile.

Un compleanno a mezza strada tra il Natale e il viaggio, tutto spruzzato da uno tsunami di messaggi di chi l’ha pensata oggi è si preso un momento per farglielo sapere.

sabato 30 novembre 2024

QUELL’IDEA

Domani è il compleanno della nonna MM, l’intuizione. Le regalo L’agenda (la L maiuscocola non è un typo) quella della scuola speciale Labodif, quella che ha spazi bianchi per i silenzi, proprio come le nostre giornate, quella che inanella saggezza ed ispirazione da altre madri. Cerco dove la vendono in città, non ho più tempo per un ordine online. Trovo una libreria che si chiama LaBalena, la sua insegna recita: ‘ il suono profondo delle parole’. So già che sarà il mio luogo. Solo che io arrivo tardi e la libreria è chiusa. Vedo la libraia all’interno, busso, faccio segni. Lei mi dice ‘siamo chiuse’, e io tutto d’un fiato: ‘domani è il compleanno della mia mamma e vorrei regalarle l’agenda Labodif!’ Lei mi apre, Labodif apre, di agende ne compero quattro e chissà che ne penserà la nonna MM. Che, in fondo, c’è ancora tempo. Nel frattempo credo di aver trovato un luogo speciale che parla del suono profondo delle parole, per celebrare con parole di vita la festa allegra della nonna MM.

mercoledì 13 novembre 2024

ERA TEMPO

Era tempo che qualche parola di queste fosse dedicata anche a te. A te che sei arrivato al galoppo dentro le nostre vite. A te che ti chiami come un nonno che gioca a scopone ma hai il cognome composito delle nobili casate del nord.

A te che il mio occhio ti vede sostanzialmente bianco ma in realtà nel tuo mondo il tuo colore è grigio, come la criniera e la coda. Hai la pelle delicata che ti ci vogliono un mucchio di accorgimenti, come il pigiamino per non spelarti con la coperta, e le fasce per i tendini e la pancera e il cielo sa cos’altro.

Ti piace saltare e lo fai con gioia, non si sa se per il salto o il premio delle mille carote ed insalate e prelibatezze con cui il duo nonna-nipote ti foraggia.

Quando arriva qualcuno a trovarti, sfrugugli con il tuo musone nella zona delle tasche, pensando che tutti gli umani siano come il poeta François e quella matta della cucciola grande e si tengano i biscottini per cavallo in tasca, multigusti.

Ti darò un suggerimento: i biscottini, continua a cercarli da loro: è più probabile che li abbiano.

Non sapevo molto del tuo mondo, sai? Sto piano piano imparando che avete bisogno dei ferri che si adattano allo zoccolo che cresce. Che come una scarpa, se il ferro non va bene ti fa camminare male.

Scopro che non ti piace l’acqua, in questo sei un po’ gatto, anche se pesi come duecento felini, e la cucciola si ostina a lavarti e rinfrescarti d’estate a dispetto delle tue preferenze. E poi ti tosano d’inverno e si, imparo che anche i cavalli si tosano come le pecore così sudano di meno e si asciugano prima.

Non ami le carrube nè le castagne matte, che invece dovrebbero essere proprio prelibatezze. Ok, meglio le carote della cucciola, l’insalata pan di zucchero della nonna, i torsoli di broccolo del papà e i bombi di François.

Ogni tanto ci trascini in qualche gara per la Lombardia, hai saltato anche vestito da unicorno per carnevale. Ti spaventano le cose più strane - continuano a spiegarmi che sei preda e io continuo a domandarmi preda di chi. Non ti piacciono i rumori delle foglie secche, i movimenti improvvisi, l mosche, il colore viola. Hai un vizio che si chiama ticchio, un po’ come succhiarsi il pollice per gli umani, un po’ forse perché ti annoi. 

Impari in fretta quello che ti piace e quello che no (no all’acqua, la palta, la doccia, il bagno nello stagno) e quello che invece si può fare, come tirare su il cinesino sdraiato a terra e soprattutto riceverne premio, giocare, rotolarsi nella terra così poi altro che bianco o grigio…le mille sfumature di…baio!

Appena arriva la cucciola grande o qualche altro umano che immagini portatore di biscotti e delizie alzi una zampa, poi l’altra, in una tenera e determinata richiesta di golosità. Fa molto ridere.

In un video ti ho visto correre e divertirti e stare con quell’altra creatura strana, la cucciola grande. Chè si vede che voi due vi capite di una comprensione sottile e profonda. Così tu ruzzoli e fai le capriole nel prato mentre lei legge e studia, e poi saltate insieme ostacoli altissimi che sembrate volare.

Hai cambiato il nostro flusso. Qualche volta mi chiedo che cosa sarebbe stato senza il tuo arrivo al galoppo, due anni fa. Senza che la determinazione della cucciola grande ti trascinasse a noi. E invece. Accade che lei trascorre con te molte ore misteriose, e che insieme sembrate felici.

E allora sono felice anch’io.

giovedì 7 novembre 2024

È COME SEMBRA: LEI SEMPLICEMENTE È, NEL SUO UNIVERSO

Venti di meraviglia. È il titolo del fotolibro che la cucciola grande ha ricevuto oggi, in occasione dei suoi primi due decenni.

Venti. Due decenni di scintille. Di musi belli. Di zampe cercate e amate, di sogni, scoperte, emozioni, desideri.

All’interno, ordine sparso: una mano piccolissima (la sua, di neonata arrivata al mondo anzitempo, al galoppo) in una mano lunghissima, quella del suo papà; un tuffo di gioia nel turchese mare di Paraggi; una faccia da totem, scattata quella volta negli Stati Uniti; zampe di ogni genere, con pelo, zoccoli, artigli, scaglie, tutte trattate con una cura e un amore speciali da creatura magica. Il suo orso bianco Teddy dentro il cappuccio azzurro di un giorno di Natale a un anno. Le mille smorfie per la foto di Natale di tutti gli altri anni. L’esplorazione delle cascate in Islanda con Lux, le torte golosissime della nonna MM, preparate con amore tutto suo ad ogni compleanno come questo. 

Due gambette appese fuori da una fontana (il resto di lei è nella fontana e nella foto non si vede). Un muso orgogliosamente imbiancato da crema del sedere. Lei, con le amiche di sempre davanti alla gelateria di sempre, ogni estate. Al tramonto sul mare, o su quel lago in Arizona. A cavallo di mille cavalli, in campagna, in maneggio, in passeggiata, nelle vigne. A volare in sella sopra ostacoli altissimi e a danzare i passi precisi del dressage (in quell’occasione, l’acconciatura del cavallo aveva tenuto meglio della sua).

E poi la gioia del gioco con l’indimenticabile cagnolina TT, le risate nella neve quando si cade e non ci si rialza più dal troppo ridere. Lei, lo sguardo verso le vastità dell’orizzonte. Il vestito di carnevale più bello di sempre: in costume da coriandolo, a due anni.

La si vede arrampicata appesa al tetto della parete in palestra, in piedi su un uovo di struzzo, travolta dai cani da slitta che è andata a nutrire. Fotografa i gabbiani Roma, sta a cavallo di un cammello, galoppa sulle colline pavesi e aspetta il salto di una balena nel golfo di Husavik.

Attende paziente che le si avvicinino i pinguini di Boulder’s Beach, accoglie con cura e gioia un camaleonte africano che le sale su un braccio, fa smorfie e musi al suo cavallo Gino. Che una volta, per canevale, ha vestito da unicorno.

Unicorni, simbolo di cuore puro, di magia ed incantesimo. Che tu sia unicorno, capace di volare sopra gli ostacoli del cammino e divertirti come una matta mentre lo fai, e non sa sola.

mercoledì 6 novembre 2024

SI, LO SAPEVANO

Lo sapevano si, che il loro voto e un pugno di altri avrebbero potuto fare la storia. Non è accaduto, questa volta.

Intanto nonna Diane, nel North Carolina, ha tolto il vestito buono indossato per votare e ha cominciato a scrivere la sua storia per regalarla alla giovane nipote che verrà a trovarla per il giorno del Ringraziamento. Vuole scrivere per lei, tenerebtraccia di storie delle donne di famiglia che sarebbero altrimenti dimenticate. Ah, e niente tacchino, che la nipote le ha appena annunciato di essere diventata vegetariana, per contrastare, nel suo piccolo, il cambiamento climatico negato dall’omone prepotente in cravatta rossa, ora ancora più pieno di se.

Lo sapeva si l’avvocata Grace del Nevada, di quanto contava il suo voto, tuttavia non è bastato. E allora Grace stasera decide di cominciare a lavorare all’uncinetto e farsi un collare di quelli che l’indimenticabile giudice della cortensuprema Ruth Bader Ginsburg ha reso celebri. Conta di metterlo sulla scrivania, simbolo e traccia di madrità. Faro nel buio.

E Lilian, la dicciottenne first time voter? Lo sapeva pure lei, che il suo voto era importante. E dopo la festa per il voto, ecco la sera e la notte in attesa della notizia e il disgusto tutto giovane e intenso per il risultato. Nel frattempo, Lilian ha preso una decisione: diventare vegetariana e consapevole e nel suo piccolo contrastare il cambiamento climatico negato dal nuovo presidente eletto. Ha già chiamato nonna Diane per dirglielo, che quando andrà a trovarla per il giorno del Ringraziamento, niente tacchino. La nonna ha accolto il suo gesto, la sua curva.

Un collare, una scelta, una storia in regalo.

Il gesto successivo, desiderio di luce o di uscire a vedere a che punto è la notte.

martedì 5 novembre 2024

CHISSÀ

Chissà. Chissà se lo sa, nonna Diane del North Carolina, la neodiciottenne Lilian del Wisconsin, l'avvocata Grace che vive in Nevada. Chissà se lo sanno, che il loro voto e un pugno di altri oggi decidono il mondo che sarà da domani in poi.

Chissà se lo sanno, che quel gesto così semplice non è stato per nulla facile da ottenere (per loro poi, una media di mezzo secolo più tardi rispetto al diritto di voto concesso ai neri negli USA).

Mi conforto nell’immaginare che si, lo sanno. A dispetto delle bugie violente dell’omone con la cravatta rossa e i capelli di paglia che sussurra e si bisbiglia con i dittatori del mondo, all’omone che dice la palla è mia e tu non giochi.

Mi conforto nell’immaginare nonna Diane che mette il vestito chic di buon’ora, l’avvocata Grace che indossa le perle della sorority come Kamala, Lilian che celebra il suo primo voto, mai così importante, con una festa.

Un po’ come la nostra Delia, che si è fatta una camicetta tutta nuova per stare in fila quel due giugno.

Ecco, oggi per stare in questa inquietudine mi conforto nel pensare che si Diane, Grace, Lilian lo sanno – che non vogliamo essere protette, vogliamo essere libere.

mercoledì 23 ottobre 2024

LE SUE QUATTRO RUOTE

Alcune conversazioni con le cucciole, creature del futuro non sempre adattate al presente, regalano momenti indimenticabili.

Una sera a cena, per esempio, si parla di patente, di auto, di regole e codice della strada, di specchietti.

‘L’altro giorno ho dovuto aprire lo specchietto a uno.’

‘In che senso?’

‘Mi sono affincata, ho tirato giù il finestrino e gliel’ho aperto. Andava in giro con lo specchietto chiuso, l’imbecille.’

‘Ma te l’aveva chiesto lui?’

‘Ma va. Nemmeno si è accorto. Era al telefono. Solo che non puoi guidare con lo specchietto chiuso. Come fai a vedermi, a vedere gli altri? Così gliel’ho aperto.’

La famiglia si augura che questa attività di educazione stradale che lei conduce on the road le porti riconoscenza e non ostilità.

Comunque, saperla quotidianamente macinare chilometri sulle strade della Lombardia e non solo, richiede un sofisticato autocontrollo.

mercoledì 16 ottobre 2024

QUELLE CONVERSAZIONI

PROLOGO

La cucciola grande 2.0 accarezza grandi progetti, compreso un viaggio di volontariato in Zimbawe l’estate prossima, a pattugliare parchi naturali e prendersi cura degli animali.

SVOLGIMENTO

Per quei casi che talvolta accadono, il collega con cui XX viaggia è stato in Zimbawe tre settimane prima. Le mostra delle foto, sono meravigliose, lei se ne fa mandare due o tre e le manda alla cucciola grande. Con commento, ‘guarda che bello lo Zimbawe!’.

Lei risponde perplessa: ‘ma dove sei??’ sospettando un detour inatteso.

Alla conferma che no, lei si trova dove previsto, cioè in India, e che le foto sono del suo collega appena tornato dallo Zimbawe (what were the odds?).

Lei, rassicurata: ‘ah, mi sembrava non fosse di strada.’

CONCLUSIONE

La meraviglia del suo andare al mondo, con la leggerezza della bussola dei vent’anni. Vuoi non fermarti ‘a Zimbawe’ a fare benzina mentre vai a Mumbai.

martedì 15 ottobre 2024

SEMPRE UNICO, QUESTO PAESE

Destinazione ormai regolare, la ‘sua’ India. XX attera nella notte, all’aeroporto di Mumbai i passeggeri sono spostati da improbabili bus, e durante il tragitto XX riconosce statue di mucche a grandezza naturale di un bel color viola smarties e materiale ignoto. Piazzate qua e lá nei molti anfratti, oppure più in bella vista, sul percorso delle navette dell’aeroporto.

A Mumbai, si sa, il traffico richiede nervi saldo e una cieca fiducia nel divino. Per accogliere ed attrarre questa grazia, accanto al taxi di XX si manifesta un personaggio in scooter, con le due ruote cariche di scatoloni legati da elastici, e il suono di una sirena. Il genio, faceva con la voce, ed una incredibile fedeltà, il suono della sirena di un mezzo di emergenza per farsi largo tra il flusso congestionato e dare una chance alla sopravvivenza. Meglio di un rumorista cinematografico, molto, molto meglio.

Ça va sans dire: ogni volta, in India, c’è qualcosa di speciale.

martedì 1 ottobre 2024

NON È COME SEMBRA

Eccola, di questi tempi, la microba con i suoi tre lustri di vita (celebrati proprio oggi).

Assomiglia un po’ a quei gatti pigri e diffidenti che hanno il loro posto in casa e guai a chi glielo tocca e li disturba o passa vicino e loro ti soffiano e ti guardano in malo modo, insofferenti alla tua presenza. Chè stai disturbando il loro fare o non fare, il loro essere, sei nel loro territorio e lì, loro, proprio non ti vogliono. 

Il suo territorio è la sua stanza, tappezzata di poster in bianco e nero che fanno un figurone sui muri verdi e di cui XX ignora i soggetti, naturalmente. Si vocifera siano rapper di grido, ma chissà.

Ha musica nelle orecchie che parla parole ritmate, che fanno la rima e ai gusti boomer chiamarla musica suona un po’ azzardato. Con tutti quei ‘suoni’ sparati direttamente ai nervi uditivi, quando ti annunci bussando alla soglia del suo territorio, lei non sempre sente, salvo soffiare come il gatto di prima quando la porta si apre.

Sembra non le piaccia nulla, e invece forse si. Ma i suoi genitori non lo sapranno, non ora. 

Magari fa l’annoiata con le smorfie quando le si parla (di scuola, di impegni o di altro), e poi forse, sotto sotto, riconosce il tesoro di alcune relazioni che per esempio a scuola nascono e fioriscono. Continua a dichiarare che non le piace la matematica, invece il nuovo prof si, forse un po’  lo apprezza. Lo considera uno da ascoltare, pure se lui al consiglio di classe si grattava la testa pelata contro la LIM come gli orsi, e faceva abbastanza ridere.

Dice che si stufa e non le interessa nulla, e poi è super competente nella gestione delle sue relazioni. Sa guardarsi dentro meglio di molti, anche se non vuole dirlo a nessuno; sa bene quando si, quando non ora, non così, non qui.

Ha ricci deliziosi che cura regolarmente con un protocollo rigoroso, ruba felpe e tute di YY appena può, ma la tuta solo per stare in casa. Per andare al mondo, le piace farlo con outfit studiati con cura ed originali e che al mondo parlano di lei, e in effetti quanto è speciale si vede. Possiede, e indossa fiera, cinture di strass che pesano quanto i piombi dei sub, usa borse più piccole di un portachiavi, tanto il telefono sta in tasca, le chiavi pure e non serve molto altro.

Mercanteggia vendite e acquisti sui siti di vestiti ed accessori usati meglio del mercante di Venezia, XX ha ormai perso traccia delle molte negoziazioni.

Tiene aggiornate liste di desideri che vengono buone in occasioni come oggi, il suo compleanno, oppure Natale, e le nutre di date di concerti, accessori bizzarri come suddetta la cintura piena di fac-simile di koh-i-noor, progetta felpe da produrre à façon con le immagini più care - che assomiglaino ai poster appesi ai muri.

Viaggerebbe sempre alla scoperta, con una passione che commuove.

Compare talvolta per cucinare per se e per tutti, è specialista di prelibatezze come le cipolle caramellate, sa tutto sui peperoncini, ha un’attenzione sottile e generosa per gli altri anche se la tiene ben nascosta sotto la superficie da gatto diffidente, e questo talento di empatia affiora alla vista soltanto in situazioni macroscopiche. Ha da sempre un legame molto speciale non la nonna MM, si intendono su un canale sottile fatto di cura e amore reciproco, che talvolta genera ricompense in denaro, ma non è il soldo il motore della cura.

Che ti sia giornata e vita speciale, microba, proprio come sei tu.

venerdì 27 settembre 2024

IL VENERDÌ SERA E LA LISTA DELLA SPESA

Il venerdì sera è il momento delle richieste per la spesa del sabato mattina, che YY va a fare regolarmente all’alba, tornando con un carrello pieno zeppo di cibo, e non solo.

Mano a mano che la figliolanza evolve, le richieste si fanno via via più sofisticate.

Per esempio:

Labello alla mora se non c’è la mora lascia stare

Assorbenti quelli viola con le ali non comprare quelli verdi

Acetone dove ci sia scritto ACETONE, non solvente per unghie che non è la stessa cosa

Spuma strutturante per i ricci ti ho mandato la foto

Acqua micellare non in spray

Bagno schiuma a cocco o vaniglia, non prendere altri gusti (gusti?) che non vanno bene

Mollettone nero a tre punte, anzi due (mollettoni, non punte)

Quaderno a spirale rosso quadretti 0.4cm senza margine. Rosso è il colore della copertina

Carote per Gino almeno 1 kg

Mele per Gino non solo per la centrifuga

Balsamo Elvive quello per i ricci, non prendere quello per i capelli lisci

Carmex in barattolo almeno due

Altro Carmex in barattolo (scritto con scrittura microba e non di mezzo, dunque stessa richiesta ma due destinatarie diverse)

Così il sabato mattina presto diventa un tetris di liste, foto, telefonate e approvvigionamenti di varia natura.