lunedì 15 aprile 2024

PERLE DI GENTILEZZA NELL’ODISSEA

Infatti. Torna come previsto con il già lunghissimo viaggio in treno.

Quindi chiude casa, ha il buonsenso di lasciare la valigia lì, marcia in salita per i due chilometri che la portano alla stazione, cerca il suo treno, che però le ferrovie francesi hanno annullato. 

Quindi lei aspetta oltre un’ora, sale su un locale affollatissimo. Riesce a stento a sedersi su uno strapuntino, uno di quelli che si pensavano passati di moda.

Il tutore che le tiene si la spalla ferma ma l’avambraccio puntato in avanti come una marionetta non aiuta.

Al cambio a Ventimiglia ha naturalmente perso treno e posto originari, si fa fare un altro biglietto che ahimè la colloca nell’unico sedile centrale della carrozza. Chiede la gentilezza di cambiare posto alle viaggiatrici che le siedono accanto, ma quelle, nisba.

Così aspetta con impazienza il controllore, gli spiega la questione piuttosto ovvia e lui le cambia posto e le prenota anche quelli intorno. Così nessuno si può sedere a darle fastidio.

Rimpatria dopo dieci ore di viaggio che nemmeno per andare in America, la cucciola grande la recupera alla stazione a parzialissimo risarcimento di tutti gli scarrozzamenti del passato.

Ha del surreale la conversazione in macchina:

‘Puzzo?’

‘No nonna, non puzzi.’

‘Eggià, figurati se lo senti, tu che ormai consideri profumo l’odore di cavallo.’

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