martedì 30 aprile 2024

LE LUNGHE TRECCE E POI

Domani partite, e questa nostra prossimità sta per finire. La prossimità di due lettini queen size, in uno di essi vi schiacciavate sedere contro sedere, per poi girarvi dalla stessa parte e collidere di meno e nella notte girarvi insieme sempre per guadagnare quel pochino di spazio. E poi la coperta rubata e poi dispersa, notte dopo notte. Vi ascolto dormire, dopo esserci dette piccole cose sottovoce. E vi guardo anche dormire, in quel tempo sospeso tra il vostro sonno e la mia veglia, come quando le vostre camere non erano zona militarizzata in cui entrare solo con pass valido e dopo aver ricevuto opportuna (e per nulla scontata) autorizzazione. 

Ci sono volute cinque mani e molta pazienza per fare due lunghe trecce un po’ ricciole, che andassero bene per l’esame da fare domani ma anche per appoggiare la testa in aereo e anche per la giornata di scoperta, ed è stato bello essere due di quelle cinque mani.

Ed è stato bello essere i due occhi che avevano lo sguardo su di voi in questa nostra stanzetta piccina, che da domani sembrerà molto vuota.

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