domenica 10 luglio 2022

CARTA E PENNA 18

Da: Cucciola di mezzo 

A: XX e YY

Cari XX e YY, questi giorni sono stati talmente intensi che non ho avuto nemmeno il tempo di scrivervi. Non so ancora se vi è arrivata la mia lettera, anzi le mie lettere, e non lo saprò ancora per una settimana, fino al rerashing, quando ci daranno tutte le lettere che non ci sono arrivate in questi giorni e quando possiamo finalmente spedirne altrettante! 

Il cinque luglio siamo partite con l’autobus e, dopo un viaggio di 12 ore, durante le quali  abbiamo guardato Megamind, Mostri contro alieni, Mean Girls e, su suggerimento di alcuni ragazzi, perfino Interstellar (questa volta non ho nemmeno provato a capire), siamo arrivati in un camp in Minnesota. Dopo una pizza che poteva decisamente essere peggio, abbiamo montato le tende; due da tre persone e una da quattro più la tenda da due per i leader. Nella foresta dove abbiamo piantato le tende c’era anche una chiesa abbandonata, e poco più in là un campo da basket. C’era anche un bagno con delle docce (le ultime che mi ricordo) e appena siamo scese dall’autobus c’erano delle pizze ad aspettarci (di sicuro meglio di quella del camp). È stata anche la prima notte in cui abbiamo fatto il bear-yak: abbiamo messo tutto il cibo e gli “smellables“ (tipo piatti e beauty) in un camper così che gli animali non riescano ad arrivarci. Nei giorni seguenti in ovvia mancanza di un camper, l’abbiamo fatto in un kajak e poi infilato gli altri uno sopra l’altro. 

Dovevamo partire il giorno dopo, ma ci doveva essere un minimo di distanza fra i vari gruppi, quindi il sei sono partiti solo i ragazzi. Noi e l’ altro gruppo di ragazze siamo rimaste al campo per un altro giorno, e abbiamo giocato a carte (è un gioco molto simile a quelli a cui giocavamo a Nizza) e anche in un altro gioco a corpo libero a coppie ( è troppo complicato da spiegare adesso, ve lo dirò una volta tornata a casa).

Il 7 luglio siamo finalmente partite, kajak in acqua, remando via da una spiaggia stupenda (seppur piena di pesci morti) con un’avventura davanti che aspettava solamente noi. Alla fine siamo partite come un unico grande il gruppo di ragazze, dato che una Voyager è una leader nell’altro gruppo (62) hanno dovuto abbandonare il campo appena prima di partire. Ci siamo divise in tre grandi gruppi per affrontare il giorno più impegnativo dell’intero viaggio, con 13 miglia prima del luogo del campeggio. Non ho la più pallida idea di quanti chilometri siano, ma da quello che ho capito sono parecchi (contando anche in totale ne facciamo 75 di miglia). Io ero nell’ultimo gruppo, capitanato da Claire. Per tutto il viaggio c’è stato un paesaggio stupendo, ma ho una chiara immagine del lago da cui siamo partiti, coronato da colline boscose e casette di tutti tipi, con un treno che ci correva affianco e l’acqua striata del muschio, che creava ghirigori in superficie. Mentre remavamo abbiamo cantato canzoni di tutti i gusti, da Taylor Swift e canzoni prese da svariati musical. abbiamo pranzato in acqua, con una delizia composta da cracker semi-bagnati, formaggio del colore di crème brulé sciolto, e summer sausage tagliata con chips di banana essiccata. Dopo aver continuato a pagaiare per quello che è sembrato un tempo infinito, Claire è andato a chiedere quanto mancasse al nostro accampamento, e alla risposta di due miglia ci siamo tutte rassegnate (vuol dire meno di un’ora di kayak). Percorse altre quattro miglia, abbiamo avvicinato un barchino per capire dove fossimo fimite. E quelli, serenissimi, ci hanno risposto: “o sì, dovrebbe essere a meno di cinque miglia da qui“. Alla fine siamo arrivate, sporche, bagnate ed esauste, ma siamo arrivate. Il nostro campo era su un’isola in mezzo al Mississippi, e abbiamo cenato sulla riva e poi siamo subito collassate nelle nostre tende. Il giorno dopo dovevamo fare solamente tre miglia, ma prima ci siamo fermate ad un campo che avesse acqua e bagno. Siamo anche andate ad un supermercato nella città lì vicino, e ho comprato delle fette di anguria (non mangiamo frutta da troppo tempo). Poi siamo ripartite e durante il tragitto ho perso i miei occhiali, ma per il resto tutto a posto. Abbiamo trovato una spiaggia piena di fiori dominata da una duna di sabbia. Al tramonto ci siamo inerpicate per guardare un tramonto mozzafiato sotto un cielo immenso che abbracciava il paesaggio fino alla riva opposta, in Minnesota. È stata la prima notte in cui abbiamo dormito sotto le stelle e sotto una luna luminosissima, che ho sempre ammirato dall’altra parte del mondo. E ancora una volta, dopo aver fatto battaglia di pollo in acqua, danze coordinate e corse giù dalla collina, eravamo stremate. 

Il nove liglio sono stata nominata L. O. D. (Leader of the Day) insieme a Gianina, e siamo state nel tendone insieme abbiamo deciso i gruppi per le tende. Nel cercare una spiaggia appropriata che non fosse già occupata da altre barche abbiamo percorso circa 10 miglia, mentre l'itinerario giornaliero era di quattro/cinque. Alla fine siamo capitate nella zona in cui saremmo dovute essere il giorno dopo, quindi ci siamo permesse un giorno di pausa nella stessa spiaggia. Anche qui abbiamo nuotato e anche qui c’è una duna di sabbia coperta di conchiglie che tintinnano quando ci si passa sopra. Mentre io, Gianina e Cory preparavamo la cena (a base di chili), Sam ha trovato delle uova di quelli che pensiamo essere tartarughe. Ad un certo punto, mentre stavamo aspettando che l’acqua bollisse, l’intera bottiglia di gas ha preso fuoco. Abbiamo subito chiamato Peyton e Claire che, nonostante la sua paura del fuoco, è riuscit* a spegnerlo. Sorprendentemente ci hanno lasciato continuare a cucinare la cena che, sempre sorprendentemente, non era male. E per il tramonto siamo di nuovo salite sulla duna e abbiamo cantato qualche canzone mentre contemplavamo il cielo. Abbiamo lasciato le tende aperte e questa volta abbiamo visto molte più stelle che si stagliavano luminose nel cielo notturno. Penso di aver individuato l’orsa minore (o maggiore, non mi ricordo quale sia quella con la stella polare), ma era verso sud, quindi non ne sono sicura. 

Oggi era il nostro giorno di pausa, quindi nessuno è salito sul kajak, a parte Peyton che è andata a fare rifornimento d’acqua in una città lì vicino. Abbiamo delle sacche d’acqua pulita che però, tra il lavarsi denti e lavare le pentole, non durano molto. Ho avuto tempo per imparare un nuovo disegno sui braccialetti (Peyton ha portato i fili anche qui) e ho iniziato a fare dei segnalibri. A proposito di libri, sta già iniziando un traffico di scambi, perché tutti ne abbiamo portati troppo pochi, e mi sa che lo sfrutterò anch’io, dato che ho quasi finito Alessandro. 

Non è successo nient’altro oggi, a parte la preoccupazione per Peyton, che non tornava più, e per le nostre borracce praticamente tutte vuote. Quando è tornata, ci ha raccontato che era finita in un pub perché doveva caricare il suo telefono e quello di Claire e, mentre beveva una limonata, ha raccontato che una coppia le ha chiesto cosa stessimo facendo e dove fossimo diretti e, dopo che Peyton nominò di essere laureata in geografia, l’hanno semi-presa in giro, chiedendo che lavoro riuscisse a trovare con una laurea come quella. Per tutto il resto del pomeriggio ha piovuto a tratti, abbiamo dovuto rimettere la rain fly (la “coperta“ di plastica da mettere sopra la tenda) più volte, perché o volava via (abbiamo scoperto che gli stecchini per tenerla ferma nella sabbia non ci stanno), o perché dentro la tenda faceva un caldo insopportabile. 

Alla fine abbiamo cenato (le cene in fin dei conti non sono così male) e siamo andate nelle tende senza guardare il tramonto, perché era tutto coperto dalle nuvole. Questa notte non possiamo dormire sotto le stelle, perché è prevista pioggia, ma sono sicura che avremo altre occasioni, come la notte della mega-tent, un progetto nel quale Ellie e Cory stanno parlando da giorni. Consisterebbe nel mettere tutte le tende vicine e, non so come, unirle a formare, appunto, una mega-tent. 

Domani torneremo in acqua con i kajak, pagaiando lungo le rive del torbido Mississippi per trovare una spiaggia su cui passare la notte e condividere nuove, fantastiche esperienze.

Vi voglio bene,

Cucciola di mezzo

P.S.: mi sono dimenticata di dirvi che durante i Quad’s Games, abbiamo giocato anche a palloncino assassino. Io ero la rappresentante femminile dei Ridges ma  non ho vinto, perché avevamo quattro palloncini alle caviglie (e qualcuno gli aveva legati sopra il polpaccio) e giocavamo sull’erba, quindi due si sono scoppiati da soli.

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