domenica 17 luglio 2022

UNA GENERAZIONE

Nella storia, quando si contano le generazioni, si assegna arbitrariamente un valore di venticinque anni tra una generazione e l’altra. Me l’ha ricordato proprio ieri la nonna MM, nel ricordarti, papà. Una generazione è passata da quel giorno tempestoso di venticinque anni fa, quando hai smesso di essere qui. 

E allora vorrei raccontarti che cosa è successo, in questa generazione, raccontarti chi c’è ora ad animare quegli stessi luoghi che sono stati i tuoi.

La nonna MM, di cui sei stato amore appassionato e vivace, è ora una super mamma (quello da sempre) e super nonna, ce la invidia tutto il vicinato. Le amiche, che mi dicono ‘che mamma in gamba’, e poi anche la generazione dei nipoti, ai quali lei dà asilo nelle condizioni più improbabili. Pare che al parco si sia ormai sparsa la voce ‘se ti fai male, vai a citofonare alla nonna microba, abita nella casa d’angolo’. Ci sono state anche richieste da alcuni papà in caso di ferite da calcetto…

YY, che tu hai conosciuto e in cui vi siete riconosciuti con la forza dell’ironia e della solidità, resta sempre più solido e ironico al nostro, al mio fianco a tenere insieme i complessi fili di questa famiglia quasi tutta al femminile che vedi da lassù.

E poi ci sono loro, che rischiarano, movimentano e definiscono tutte le nostre giornate, loro per le quali tu sei una figura un po’ mitologica, spesso presente nei racconti di famiglia.

In ciascuna di loro, alcuni tuoi tratti. 

La cucciola grande, che diventerà maggiorenne tra qualche mese (eh, il concetto della ‘generazione’ di prima, in effetti), riflessiva e un po’ selvatica. Ha come te la forza di perseguire quello che le interessa, ‘no matter what’. Così negli anni ci sono state le gare di velocità dei vermi della pioggia sul balcone, gli esperimenti di cristallizzazione nella mia cabina armadio, un dito accorciato da un cavallo e lo stesso amore e passione per questi bestioni da oltre mezza tonnellata, che lei cura e capisce. Lei fa quello che deve, e fa quello che le piace. Riservata e riflessiva, non risparmia l’energia che dedica ai suoi interessi. 

Poi c’è il lato coraggio e curiosità. La cucciola di mezzo, che sa usare la parola in modo sapiente e diretto a partire da quel ‘attento, signore!’ pronunciato stentoreo a tre anni dal basso della sua mini bici con rotelle che cavalcava sul marciapiede, proprio dove un ignaro povero passante pensava di poter camminare. Nemmeno per idea, fare largo, please. L’uso della parola, come quella delle lettere che scrivevi magari per protesta e dei cui risultati traevi grande piacere.

E poi, il coraggio, la sfida, i limiti. Tu con l’aliante, gli ultraleggeri, il paracadute (l’idea di saltare giù da un aereo per il gusto di aver superato quel sensatissimo senso si sopravvivenza che ci farebbe stare al sicuro all’interno della fusoliera) - e lei con l’ignoto, la curiosità, la messa alla prova. È partita qualche settimana fa alla volta del camp dove anche io e il cugino one FFF siamo stati - solo che lei è partita tutta da sola, noi eravamo due e il mondo non era ancora stato rivoluzionato dalle torri gemelle. Dunque ora non solo è tutta da sola negli Stati Uniti, irraggiungibile, ma sta anche facendo una specie di cammino di Santiago in kayak lungo il fiume Mississippi, attraversando tre stati e dormendo sotto le stelle. Decisamente, il coraggio e l’idea del limite sappiamo da dove le arriva.

E poi c’è lei, che forse più di tutte respira e vive i tuoi luoghi. La tua stanza è la sua, il tuo balcone da lavoro è diventato il suo campo di fragole. Lei che vuole capire le cose, aggiusta i computer e crea i meglio sistemi a base di telefono, robot, go pro e pc, tutti insieme, tutti che si parlano. Si intende sulla tecnologia con YY, dà lezioni e risolve i problemi alla nonna MM - in effetti, dal punto di vista della tecnologia di generazioni in questi venticinque anni ne sono passate almeno dieci, tutto è incredibilmente accelerato. Così tu avevi una grande radio e il microfono del radioamatore, mentre ora, è di qualche giorno fa la notizia, il più grande telescopio viaggia a un milione e mezzo di chilometri da qui e fotografa le stelle neonate appena dopo il Big Bang. Si, in effetti, almeno dieci generazioni. Torniamo alla microba, che vive di tecnologia e anche si sentimenti, in un mix che a dodici anni può essere ancora complesso da sbrogliare. Lei è curiosa, non rinuncia, determinata e testarda, curiosa. Mi ricorda qualcuno…

Questa sera ti salutiamo, nel ricordare la generazione che è passata senza che il tuo cammino potesse incrociarla, ahimè, ma che ha tratto da te, più che i cosa, i molti come di te. I molti come di noi e i come di loro.

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